Borghezio, eurodeputato della Lega e, inverosimilmente, membro della Commissione per le libertà civili è stato sospeso o quantomeno indotto all’autosospensione dal gruppo “Europa della libertà e della democrazia” di cui l’esponente del Carroccio fa parte.
Il gruppo di euroscettici, conservatori e nazionalisti della Efd non ha affatto gradito le espressioni razziste pronunciate dal collega nei confronti della ministra italiana Cecile Kyenge e ne ha chiesto l’espulsione ottenendo, per adesso, la sospensione.
Borghezio pertanto non si è affatto “autosospeso” come egli stesso ha dichiarato “per tutelare la Lega e l’Efd in attesa di fare piena chiarezza sulle sue frasi (“lei è una bonga bonga”, nominarla “è stata una scelta del cazzo”, ndr). Alla sospensione ha sensibilmente, enormemente, contribuito la petizione che ho lanciato sul sito Change.org e che ha ottenuto in pochi giorni oltre 130mila firme.
Lunedì 20 maggio il presidente del Parlamento Martin Schulz in apertura di seduta ha espresso “vergogna” per le dichiarazioni di Borghezio citando la petizione. Quando il giorno successivo siamo stati ricevuti dai capigruppo di socialisti e democratici, popolari, liberali, verdi, comunisti gruppi diversi che, all’unisono hanno espresso altrettanta vergogna per le affermazioni offensive dell’esponente del Carroccio ai danni del ministro dell’Integrazione Kyenge abbiamo subito pensato che non si trattasse di un incontro rituale ma di una forte presa di coscienza e di una indignazione vera della gran parte del parlamento europeo per le affermazioni del deputato del Carroccio.
La sospensione di Borghezio di oggi dal gruppo Efd è pertanto la vostra, la nostra vittoria: 130mila cittadini (tutti voi) che avete voluto scolpire un concetto: “fuori il razzismo dal Parlamento europeo”.
Questa vittoria dimostra ancora una volta che una petizione non è solo uno strumento simbolico di denuncia ma può cambiare le cose, incidere addirittura e condizionare il dibattito di una imponente istituzione come il Parlamento europeo fino a determinare la sospensione di europarlamentare dal suo gruppo per le sue dichiarazioni offensive.
Stefano Corradino
Direttore Articolo21 www.articolo21.org