L’attuale crisi economica e finanziaria globale, che sta colpendo gli stati europei specialmente per la sostenibilità della spesa e del debito pubblico, per la crescita allarmante della disoccupazione,ha fatto registrare una nuova tendenza: il sentimento euroscettico e l’antieuropeismo
Basta leggere il libro: “Il mostro buono di Bruxelles” (Einaudi) scritto da Hans Magnus Enzensberger, 84 anni, il maggior poeta e saggista tedesco vivente.Scrive Enzensberger: “l’elefantiaca, opprimente, antidemocratica, megalomane (e spessissimo stupida) macchina burocratico-normativa guidata dagli anonimi vertici dell’Unione Europea non può che essere peggiorata.La tendenza della Commissione a immischiarsi nella nostra vita quotidiana (dalla curvatura media dei cetrioli alle protesi dentarie standard) è peggiore del controllo sovietico di recente memoria, il proliferare di personale inutile e le spese di mantenimento dell’apparato sono vergognose e ingiustificate, il «deficit demoratico» della Ue è inaccettabile (contano più le lobby dei deputati). E chiunque osi avanzare una critica a Bruxelles viene immediatamente tacciato di anti-europeismo…
Alla tendenza anti europeista,si aggiunge ormai da un po’ di tempo, l’antipolitica.
Un politica “Sofistica” ( teorizzava la falsa politica della parola che prevaleva anziché spiegare), una visione della politica del non fare,dei soliti noti.
I motivi dell’antipolitica sono evidenti,palpabili : disoccupazione dal 6,4% del 77 al 10,7% –disoccupazione giovanile dal 21% del 77 al 35%,per non parlare del Sud, dove la probabilità di lavorare per le ragazze è quasi azzerata.E che dire dei sacrifici (Monti: “Grazie ai sacrifici degli italiani abbiamo evitato il tracollo dell’Italia e dell’Europa”).Ma a quale prezzo: mutui non pagati,case pignorate,bollette posticipate,povertà sempre più diffusa,(5 milioni di indigenti) etc.
A tal proposito mi sovviene una frase di Ettore Petrolini: “Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti”.Detto fatto
L’antipolitico è un uomo affamato,non pensa, non gli importa della politica europea ne di quella italiana. Egli è “soltanto” disperato.
Aldo Mucci