Sciacca – Si è svolta ieri mattina presso l’Auditorium S. Francesco di Sciacca la prima “Giornata Regionale della Memoria e della Legalità”.
All’evento, organizzato dalla fondazione Accursio Miraglia, dai familiari vittime di mafia e dalla CGIL e CGIL FLAI regionali, erano presenti – oltre ai cittadini di Sciacca – il liceo classico Giovanni Pantaleo ed il liceo delle scienze umane Giovanni Gentile di Castelvetrano, il liceo classico Tommaso Fazello, il liceo scientifico Enrico Fermi, l’istituto professionale per l’industria Accursio Miraglia, l’istituto professionale per i servizi commerciali Don Michele Arena, la scuola d’arte Bonachia e la scuola media Inveges di Sciacca. Il sindaco di Sciacca, avvocato Fabrizio Di Paola, ha aperto i lavori porgendo il saluto ai presenti. Sono intervenuti il preside e storico Giuseppe Casarubea, presidente dell’associazione “Non Solo Portella”, figlio del sindacalista Giuseppe Casarubea ucciso nella strage di Partinico del 22 giugno 1947; il responsabile della fondazione Peppino Impastato, lo storico Umberto Santino; i deputati 5 stelle Matteo Mangiacavallo e Salvatore Siragusa, primo firmatario del D.D.L. regionale “Istituzione della Giornata Regionale del Ricordo e della Legalità”, del “Forum Permanente contro le mafie e la criminalità organizzata” e del “Museo Regionale della Legalità, contro la mafia e la criminalità organizzata”; il senatore del Megafono Giuseppe Lumia; Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino; i segretari regionali della CGIL Michele Pagliaro e della CGIL FLAI Salvatore Tripi, il quale, fra l’altro, ha letto il lungo elenco dei sindacalisti caduti dal 1944 al 1960; Nico Miraglia, presidente della “Fondazione Accursio Miraglia” che ha spiegato il perchè di questa manifestazione.
Sono intervenuti al dibattito molti giovani che con le loro domande hanno dato un senso più profondo alla manifestazione, rimarcando il grande interesse che essi hanno per la nostra storia siciliana, per i problemi del lavoro, della legalità e per il sacrificio dei nostri martiri per la libertà.
Hanno contribuito alla realizzazione della giornata il responsabile provinciale del mercato del lavoro Carmelo Di Franco, il segretario provinciale della CGIL FLAI Franco Colletti, il segretario del dipartimento legalità CGIL Dino Paternostro. Erano presenti il segretario provinciale CGIL Massimo Raso e il segretario CGIL Sciacca Franco Zammuto.
Presenti alla manifestazione i familiari delle vittime di mafia: Antonella Azoti, Leonarda Gebbia, Lucia Calì, Liliana Riccobene, Angelo e Stefano Castellino, Placido Rizzotto, Riccardo Guazzelli, Lino Valenti, Giuseppe Ciminnisi, Mario Giarratana.
Casarubea ha stigmatizzato che la giornata della memoria non deve indurre i siciliani a ricordare il sacrificio dei nostri martiri solo quel giorno ma bisogna ricordarli ogni giorno.
Non sono neppure mancate piccole polemiche, come nel caso di Umberto Santino, il quale rivolgendosi ai deputati 5 stelle, riferendosi al museo della legalità ha affermato che lo stesso era stato già programmato molti anni fa ma mai realizzato.
Piccole polemiche che dimostrano come all’interno di Associazioni e Fondazioni Libere, ma veramente tali, ci si può confrontare su qualsiasi argomento in maniera critica e comunque nel rispetto degli altri, accomunati da uno stesso interesse sul fronte della legalità.
Purtroppo, a turbare l’atmosfera, il susseguirsi di voci riferite ad un’associazione che in più circostanze pare abbia cercato di boicottare le iniziative non provenienti o organizzate dagli organismi della stessa.
Atteggiamenti degni di piccoli despoti dei peggiori governi sudamericani che caratterizzano chi fa dell’antimafia una vetrina funzionale alla gestione di aspetti economici e di potere.
Quell’eroismo che non costa nulla o, ancor peggio, che permette a chi fa antimafia di facciata di poterci campare.
Un modo meschino di agire che ha suscitato non poca amarezza e delusione – ma anche sdegno – in quanti con mezzi propri e con coraggio si prodigano in attività di sensibilizzazione in materia di legalità e antimafia.
Assordante inoltre l’assenza del Presidente della regione, la cui presenza – insieme a quella di un assessore regionale – era stata annunciata più volte dalla sua segreteria.
Un’altra occasione persa per ritrovarsi accanto a chi l’orrore della mafia lo ha subito sulla propria pelle senza che abbia poi indossato i panni dell’antimafia per fini politici o altro…
Gian J. Morici