“Nonostante gli strombazzanti annunci fatti dal Governo regionale sull’abolizione delle Province in Sicilia, prendiamo atto che non sembrano maturi i tempi per approvare con sollecitudine una vera e propria riforma organica dell’Ente Provincia – capace di coniugare risparmi ed efficienza.
I continui tentennamenti, gli annunci, i balletti avanti e indietro legati ai profili di incostituzionalità – anche nella stessa maggioranza che sostiene Crocetta – puntano di fatto a dilatare i tempi per garantire almeno un’altra tornata elettorale provinciale.
In un momento in cui i cittadini esigono un drastico taglio agli sprechi e ai costi della politica, la volontà di fissare al 31 dicembre di quest’anno il termine entro il quale l’Ars dovrà approvare la definitiva soppressione suona come ritirata strategica con il chiaro obiettivo di prendere tempo con il rischio di creare un caos istituzionale senza precedenti e problemi legati alla pulizia, alla gestione dei rifiuti, alla manutenzione delle strade, alla solidarietà sociale ed alla gestione degli immobili relativi agli istituti scolastici superiori.
Al contempo, nell’ambito della ventilata Riforma l’obiettivo di eliminare sprechi e conseguire risparmi effettivi dovrebbe necessariamente tenere conto del personale fino a oggi in carico alle Province, valorizzandone professionalità e competenze.
Probabilmente serve una profonda riflessione prima di rinunciare definitivamente ad un ente che – seppur con tutti i limiti riconosciuti – ha rappresentato un punto di riferimento in settori essenziali della vita pubblica e non può essere sostituito da liberi consorzi di comuni di non agevole attuazione”.
Lo afferma l’europarlamentare e Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo, Salvatore Iacolino (Gruppo PPE).