Mentre non si prospetta ancora una soluzione all’instabilità di governo che si è venuta a creare con le recenti elezioni, in attesa che Bersani riesca a proporre un esecutivo in mancanza del quale si potrebbe andare in direzione di un governo tecnico o a nuove elezioni, l’Italia dovrà affrontare entro la fine del mese la vendita di almeno 35 miliardi di euro di obbligazioni.
Gli analisti prospettano anche la possibile vendita di nuovi BTP, ma in mancanza di rimborsi obbligazionari entro il mese prossimo, sarà sempre più difficile trovare investitori pronti a scommettere su titoli a più lunga scadenza.
Nonostante infatti gli investitori continuino a mantenere un atteggiamento relativamente positivo sulle obbligazioni del paese, se allo stallo politico si aggiunge l’assenza di rimborsi obbligazionari, il rischio è quello di portare allo stallo anche il mondo azionario, costretto dalla mancanza di finanze a ridurre gli investimenti.
L’unica possibilità di sboccare la situazione – a parere degli esperti – sarebbe quella di una scelta responsabile da parte della politica, per far uscire dalle nebbie il paese, consegnando stabilità di governo con conseguente fiducia da parte dei mercati e dell’Europa.
Affrontare le aste del 25-26 e 27 marzo senza aver consegnato prospettive di governo alla nazione, imporrà al Tesoro di proseguire con una strategia volta a cercare di allungare la vita media del debito italiano, venendo meno agli impegni assunti con Banca centrale europea e finendo con il pagare cifre ancor più esorbitanti in termini d’interessi con la vendita di nuovi titoli.
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9 Maggio 2025