di Agostino Spataro
1…Si tratta di un excursus giornalistico che, dopo “Sicilia, cronache del declino”, completa il tortuoso percorso della politica siciliana nell’ultimo decennio.
Un “decennio bianco” che ha segnato la vita della Regione in questo nuovo secolo. Bianco per il colore politico dei due “governatori”che lo hanno guidato ossia i “dioscuri” Cuffaro e Lombardo, democristiani, famosi per avere innalzato il clientelismo a un livello sistemico, “scientifico”.
Entrambi dimessisi in conseguenza di gravi provvedimenti giudiziari.
Decennio (in) bianco per l’inconcludenza che lo ha caratterizzato, per le riforme annunciate e non attuate, per la sterilità dei suoi esiti, politici e di governo, per avere bruciato e/o inutilizzato cospicue risorse finanziarie e ogni speranza di cambiamento, nello sviluppo e nella legalità.
La realtà è sotto gli occhi di tutti. Basta aprirli, gli occhi, per vedere il disastro in cui l’Isola è stata cacciata: una “magnifica desolazione”, per l’appunto; un’onerosa eredità, ora, consegnata al nuovo presidente della Regione, on. Rosario Crocetta, al quale auguro di potere attuare la sua “rivoluzione”.
Anche se, ancora, non si è ben capito cos’è.
2…Sappiamo che il processo di decadenza della Regione e, in generale, dell’Isola è cominciato prima di questa decade infausta, con altre gestioni. Tuttavia, il tracollo si è avuto durante quest’ultima, dominata dai primi due “governatori” eletti direttamente dal popolo.
Anche questo tipo di elezione (che, di fatto, consegna a un sol uomo un enorme potere decisionale, anche quello di vita e di morte della legislatura) credo abbia influito a far degenerare la crisi, ormai, irreversibile dell’Autonomia.
L’ultimo tentativo serio di risalire la china, e salvarela Siciliada sicuro disastro, fu quello portato avanti, sul finire degli anni ’70, con gli accordi delle “larghe intese”che ebbero come espressione di punta Piersanti Mattarella, presidente democristiano della Regione, e Pancrazio De Pasquale, presidente comunista dell’Ars.
Purtroppo, quella esperienza fu troncata la mattina del sei gennaio 1980, col barbaro assassinio di Mattarella
Da quella tragica data riprese la “discesa verso gli inferi” di questa nostra Isola bellissima ma infelice.
Entrarono in campo, violentemente, nuovi poteri e oscuri interessi (non solo criminali) e tutto s’involse, si aggrovigliò accelerando il lungo processo di decadenza generale.
3…A taluni il libro è apparso un po’ troppo pessimista. Già dal titolo. Chiarisco, intanto, che “magnifica desolazione” è il titolo di un pezzo inserito nel testo, a sua volta, mutuato dalla celebre esclamazione di Aldrin quando mise piede sulla superficie lunare.
Insomma, magnifica e desolatala Luna, per sua natura. Magnifica e desolatala Sicilia, perché devastata da decenni di malgoverno e d’illegalità.
Pessimismo? Potrei rispondere come rispose Leonardo Sciascia a Marcelle Padovani “Come mi si può accusare di pessimismo se la realtà è pessima… “.
Semmai, “pessimismo della ragione e ottimismo della volontà”, come quello di Antonio Gramsci.
Infatti, insieme alle critiche, talvolta severe, troverete suggerimenti, idee, ipotesi propositive che, come previsto, nessuno ha ritenuto di prendere in considerazione.
Perciò, non possiamo continuare a dividerci fra pessimisti e ottimisti, talvolta interessati. Mi sembrano categorie dello “spirito” che, generalmente, non producono risultati apprezzabili.
O forse, si confonde, intenzionalmente, gli ottimisti con i “nuovi ottimati” ossia una minoranza cresciuta dentro quello spazio opaco in cui confluiscono malaffare e cattiva politica, ricchezze equivoche e poteri forti, antidemocratici.
I “nuovi ottimati” per l’appunto, coloro ai quali le cose vanno sempre bene. Anche durante la crisi più nera.
Ma, oltre gli “ottimati”, c’è una Sicilia positiva, prosperosa, dinamica, libera?
Parrebbe proprio di no, a parte qualche rara “eccellenza”. Ad ogni modo, così la vedo e così la (de) scrivo, la realtà. L’analisi politica, la buona politica non si possono fare in base a sensazioni umorali, ma partendo dai dati di fatto, da percezioni razionali della realtà e avendo come riferimenti principali l’interesse pubblico, il bene comune.
Insomma, più che pessimismo, la mia è indignazione per come vanno le cose, è pena d’amore per quest’Isola paralizzata, devastata, umiliata da un lungo periodo di malgoverno. E, si sa, chi ama brucia. E, talvolta, s’incazza!
4… Come sempre, a ogni inizio di un nuovo lavoro, mi è sorto il dubbio circa l’utilità dello scrivere: per che cosa, per chi si scrive?
Domande pertinenti specie in questa fase di fuga dei lettori da libri e giornali verso nuove forme di comunicazione. Ormai è chiaro: la carta stampata è il passato, il web rappresenta il futuro.
Tuttavia, la mia angoscia non deriva tanto da tale mutazione epocale, che, in qualche modo, le nuove generazione sapranno introiettare e governare, quanto dal fatto, come in questo caso, di avere speso circa ottantacinquemila (85.000) parole per illustrare le gesta poco esaltanti di un pugno di politicanti che hanno mortificato, svilito la nobile arte della politica e ridottola Siciliain questo stato. Ma, questo passa il convento!
Ne valeva la pena? Non sta a me dirlo.
a.s.
“SICILIA, IL DECENNIO BIANCO- Una magnifica desolazione“
Seconda edizione ( ISBN: 9788891031747), 268 pagine, prezzo di copertina euro 17,00. Aacquistabile online da “ilmiolibro.it”: 11,38 euro (+ spese di spedizione) e da “lafeltrinelli.it” e, direttamente, nelle librerie Feltrinelli. Anche come ebook da Amazon Kindle a 0,99 euro.