Aragona (Agrigento) – Si è svolta nei giorni scorsi l’inaugurazione del comitato elettorale della sez. del FLI di Aragona. All’inaugurazione era presente il deputato regionale On. Luigi Gentile, candidato alle regionali. sta girando diversi comuni del proprio collegio di appartenenza illustrando agli elettori la bontà del proprio operato nonché le linee guida che seguirà in caso di rielezione.
I manifesti che nei giorni precedenti annunciavano l’incontro portavano su scritto “Acqua Pubblica” e lo stesso Gentile avrebbe spiegato ai propri elettori di essere favorevole per una gestione pubblica del servizio idrico in quanto l’acqua è un bene pubblico di vitale importanza.
Viene però difficile comprendere dove stia la coerenza di un politico che, da cinque anni alla regione, è stato anche assessore, dal 30/5/2008 al 28/09/2010, di quel Governo Lombardo che tanto poco si è speso per “L’Acqua Pubblica”.
Luigi Gentile è stato eletto al parlamento regionale nelle liste del PdL per poi passare al FLI a seguito degli attriti sorti tra Fini e Berlusconi. L’attuale coordinatore regionale del FLI, il partito di Gentile, è l’On. Carmelo Briguglio che il 19 nov. 2009 votò favorevolmente alla Camera dei Deputati la conversione in legge del decreto 135, il quale stabiliva che tutti i comuni e le province che gestivano l’acqua con società tutte pubbliche, dovevano mettere entro il 31 dicembre del 2011 a pubblica gara quel servizio, mentre le società pubblico-private quotate in borsa, dovevano entro il 2015 essere composte per il 70% da soci privati.
Quindi i referenti politici nazionali dell’On. Luigi Gentile avevano certamente le idee ben chiare circa la privatizzazione del servizio idrico. Anche in Sicilia, dove il processo di privatizzazione era già in moto, non si registrò nessuna azione tesa a mettere in atto quelle che erano le richieste che arrivavano dal popolo siciliano poco incline alla privatizzazione del servizio. Non poche perplessità dunque, suscitano le posizioni “sull’Acqua Pubblica” di tanti deputati che allorquando avrebbero potuto non hanno mosso un dito per evitarne la privatizzazione, salvo adesso battagliare in campagna elettorale affinché la gestione del servizio idrico rimanga in mani pubbliche.
Inoltre le posizioni sull’”Acqua Pubblica” di Gentile cozzano con quelle che sono state le parole spese dal gruppo consiliare FLI di Aragona nel corso del Consigli comunale del 2 ottobre 2012.
Intanto la protesta monta e ad Aragona alcuni cittadini unitamente a taluni consiglieri comunali hanno avviato una raccolta firme per sottoscrivere una petizione popolare che impegni il Comune di Aragona a non cedere le reti idriche ai gestori privati. Il sindaco Totò Parello, che ha assunto pubblicamente con la cittadinanza chiari impegni, ancora nella giornata di giovedì 18 ottobre non aveva impugnato tramite legale quel decreto dell’assessore regionale che nomina il commissario ad acta.
Una posizione chiara sul tema “Gestione Pubblica del Servizio Idrico” è stata presa dal Movimento Cinque Stelle che per bocca di Beppe Grillo, giovedì ad Agrigento e venerdì a Favara, di fronte a due piazze gremite di gente, ha indicato come vergognosa l’operazione di privatizzazione in atto.
Totò Castellana
signor Castellana sei disiformato, fazioso e partigiano, l’art. 23 bis del D.L. 112/2008 stabilisce che i privati devono avere all’interno delle società miste una partecipazione azionaria almeno del 40 per cento e non del 70 per cento, documentati prima di scrivere o meglio verifica gli articoli che ti passano in famiglia.
un cittadino libero
Ricominciamo,ogni volta che un giornalista tocca argomenti che per alcuni sono intoccabili ecco spuntare fuori le illazioni!Invece di attaccare quei pochi che hanno il coraggio di scrivere la realtà perché non vi confrontate spiegando punto per punto ciò che per voi nell’articolo è fazioso?questa domanda la rivolgo non solo al socrate di turno ma a tutti quelli che vorrebbero solo il silenzio.
@socrate – Gentile lettore, se avesse letto l’articolo con più calma avrebbe capito che i miei riferimenti erano inerenti alla conversione in legge del decreto 135/2009, relativamente alla Votazione del 19 nov. 2009 alla quale il PdL (il FLI non era ancora sorto) votò favorevolmente (votazione su cui era stata messa la fiducia dall’allora governo Berlusconi appoggiato dai vari parlamentari siciliani aderenti al partito).
Nonostante l’acredine che ha manifestato nei miei confronti colgo l’occasione per ringraziarla poiché mi fornisce l’opportunità per inserire i link dove troverà maggiori delucidazioni quindi informarsi meglio:
Link della puntata di Presa diretta (trasmissione condotta da R. Iacona)dal titolo “Acqua Rubata”:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-72131396-1d22-4147-858e-488f68e410d8.html?48602278
Link del resoconto della seduta di giovedì 19 nov. 2009, cosicché i nostri lettori possano rendersi conto di come hanno votato i singoli parlamentari presenti in aula:
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stenografici/sed250/SINTERO.pdf
Questo è tutto e ritengo possa essere sufficiente.
A proposito di acqua pubblica. Qualcuno ricorderà che quando scoppiò la crisi della compagnia aerea Alitalia, molte voci si alzarono in difesa del nostro campione nazionale. Mai e poi mai dei francesi dovevano partecipare in un settore strategico come quello del trasporto aereo. Si sostenne, a ragione, che la difesa di interessi pubblici era più importante degli aspetti economici.
Oggi che la nuova Alitalia è tornata nuovamente in crisi, sono ancora pochi quelli che pensano che forse era meglio un partner straniero, perchè resta forte il pensiero di “bene strategico” riferito alle linee aree regionali.
Ora, io non capisco perché lo stesso concetto valga meno se usato con riferimento alla gestione idrica siciliana.
Siciliacque spa è controllata al 75% da Idrosicilia spa, controllata a sua volta dai francesi di Veolia con due pacchetti azionali: CGE con il 65% e SIBA con un 5% (SIBA a sua volta è controllata per il 75% da Veolia).
Tanto per dare i numeri, l’utile al netto delle imposte di Siciliacque nel 2011 è stato di poco superiore ai 2 milioni di euro.
Perché sono soli in pochi a riflettere sulla circostanza che questi soldi, venuti fuori dalle tasche dei siciliani, andranno in buona parte all’estero? Siamo così ricchi da poterne fare a meno?
Al lettore Socrate è stata già data risposta ma vorrei solo aggiungere che la materia del contendere non è il livello di partecipazione azionaria dei privati nelle società miste (40 o 70 poco importa, le società si possono comandare anche con pacchetti inferiori al 5%). Il problema è se considerare l’acqua un bene pubblico o come una qualsiasi altra merce.
Cordiali saluti
Alfonso Albano
Me che cosa volete di uno come Gentile. Il nulla più assoluto come Gianfranco Fini. Votare per un signore come Luigi Gentile significa avere la mortadella negli occhi. In questi anni si è solo fatto i fattacci propri con suo cognato Carmelo Cantone inserito presso l’Ufficio di Gabinetto all’Assessorato Regionale. Gentiule è stato ed è un incompetente in tutti i settori. Il nulla più totale. Tutta questa gente deve andare definitivamente a casa!!!!!!!!