A lanciare la notizia – immediatamente ripresa dai media iraniani – secondo la quale i ribelli FSA in Siria sarebbero coinvolti nel traffico d’organi, il giornale turco Yurt, che narra una poco credibile storia secondo la quale i ribelli sequestrerebbero civili e militari siriani che poi ucciderebbero per rivenderne a caro prezzo gli organi.
Un articolo ad opera di un corrispondente del giornale in Siria, che – sostiene la stampa di Tehran – “ha fatto luce su eventi atroci e le violazioni in materia di traffico di organi da parte dei terroristi del FSA”.
“La maggior parte dei siriani rapiti dai gruppi armati – pubblica il giornale turco, citando come fonte un “cittadino siriano” – vengono uccisi e i loro reni, occhi e fegato venduti per effettuare trapianti illegali”.
L’anonima fonte (un cittadino siriano non meglio identificato) ha sottolineato che “ignoti lo hanno contattato offrendogli 300.000 sterline siriane in cambio del corpo di suo fratello, ucciso per mano dei ribelli”.
Una notizia del genere, che non avrebbe meritato due righe di spazio visto l’anonimato della fonte, è immediatamente rimbalzata sulle prime pagine di tutti i quotidiani pro-Assad, senza che nessuno facesse una seppur minima considerazione sulla possibile veridicità di quanto pubblicato dal quotidiano turco.
Senza voler entrare nel merito di possibili coinvolgimenti da parte di criminali che potrebbero benissimo trovarsi sui due fronti della rivolta, c’è da chiedersi quantomeno per quale ragione i cosiddetti “terroristi del FSA”, dopo aver ucciso un uomo, avrebbero dovuto offrire 300.000 sterline siriane per il suo corpo, quando avrebbero potuto anche uccidere il fratello dell’ignoto “cittadino siriano” (ignoto anche lui), con il duplice effetto di avere due corpi dai quali prelevare gli organi a costo zero e di mettere a tacere uno scomodo testimone.
Tutto ciò senza considerare il fatto che appare veramente incredibile che in quelle condizioni ci si riesca ad organizzare per effettuare espianti di organi…
Siamo certi che a breve notizie ad effetto come questa pubblicata dal giornale turco Yurt, verranno riprese anche in Europa da una certa stampa sensazionalista e complottista che – in maniera acritica – pubblicherà questo ulteriore scoop.
E continueranno a chiamarla “informazione”…
Gian J. Morici