“Nel giro di poche settimane, con la fine dell’Emergenza Nord Africa, i  richiedenti asilo, non avranno più un posto di accoglienza, potrebbero  andare ad ingrossare le fila dei cosiddetti irregolari”. Lo dichiara  Orazio Micalizzi, Presidente della Fondazione Xenagos commentando il  documento del Governo sul superamento dell’Emergenza Nord Africa, che  nei giorni scorsi è stato approvato e sottoscritto dalla Conferenza  Unificata tra Regioni, Anci e UPI.
“In questo modo, non si chiude l’emergenza Nord Africa, ma si cambia solo la denominazione con “Emergenza senza fissa dimora”, spostando in avanti nel tempo il  problema e lasciando la soluzione in mano alle comunità e alle  istituzioni locali, che non avranno risorse utili ad affrontare un tale  problema sociale per dimensione e per specificità”.
“Non si  smantellino le strutture dell’Emergenza Nord Africa”. Dichiara Maurio  Maurino del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Xeangos. “L’incremento, previsto dal documento del Governo, di 1.000 posti del sistema dello  SPRAR appare insufficiente e non si capisce come verranno gestiti gli  altri 17.000 asilianti per cui cesserà ogni forma di accoglienza ed  assistenza”. “I 3.000 posti della rete dello SPRAR – continua Mauro  Maurino – è insufficiente anche per gestire i flussi regolari di  rifugiati che in Italia oscillano fra i 12 e i 20 mila all’anno.  Tuttavia, appare necessario che l’incremento dei posti avvenga nelle  strutture dell’Emergenza Nord Africa, in modo che possano restare attive ed essere ampliate per affrontare eventuali future emergenze, e  scongiurare il crearsi di strutture temporanee”.