Apprendo con indignazione e rabbia quanto successo all’amico Paolo Ferrara con il vile gesto della busta contenente un proiettile inesploso corredata da una lettera con minacce di morte nel giorno del trigesimo alla madre.
Gli sono vicino e spero che la magistratura possa fare immediatamente chiarezza, vista la gravità del gesto e la coincidenza che lasciano presagire un’azione scientifica nei confronti di un uomo coraggioso e che per aver denunciato gli estortori vive tutt’oggi sotto scorta, conclude Giuseppe Arnone.