19 Novembre 2024
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1 thought on “Lezioni di bassa lega

  1. “Tragedia è non poter capire, fortunati nello spenderle a vuoto, queste parole.
    Eppure chi subisce le vere tragedie ogni giorno trova tempo per contrarre i muscoli facciali in una espressione che non sembra grottesca, come dalle nostre parti.
    Si chiama sorridere
    È come digrignare i denti. Ma è più bello.”

    A volte mi chiedo come mai chi meno ha più ha?
    Spesso mi sono sorpresa a perdermi nel sorriso di chi la vita la vive in perenne equilibrio sull’orlo di un abisso, hanno talvolta una saggezza che forse viene dalle esperienze negative, dalle delusioni, dall’emarginazione… Eppure davanti ai soprusi subiti, riescono ancora a cogliere il bagliore di una speranza.
    E così sono spesso i più poveri, quelli meno benestanti ad essere più generosi, a dare, a non tirarsi indietro, a fare volontariato. Piccoli grandi eroi che in pochi vedono e ancor meno ringraziano.
    Arrivo a pensare che tutti meritano una vita dignitosa, questo si. Però l’aridità di chi ha troppo continua ad essere un pugno allo stomaco, di chi potendo non fa e non da. Di chi si coltiva il suo orticello piantando alte siepi che permettano di non vedere. Almeno la loro coscienza avrà un alibi di foglie sempre verdi e profumate. Oltre gli occhi non vanno perché non sanno vedere né il cuore è abituato ad emettere battiti che non siano funzionali a carburare la macchina di un corpo che, stavolta, sono io a non voler vedere.

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