Nel momento in cui vanno a delinearsi i progetti politici che il centro-destra e il centro-sinistra proporranno al popolo siciliano in occasione delle regionali di fine Ottobre 2012, lanciare la proposta “di assegnare una certa percentuale di appalti alle imprese che denunciano il racket “, come ha fatto il collega On. Crocetta, non aiuta il sistema economico ed è in contrasto con la legislazione europea.
Lo afferma l’On. Salvatore Iacolino che rimarca come “la tutela degli imprenditori onesti e la garanzia di sviluppo economico a tutela dell’economia lecita passano attraverso un indirizzo politico chiaro e coerente con il principio di trasparenza e di competitività fra le imprese che concorrono ad una pubblica aggiudicazione di appalti”.
Per Iacolino “piuttosto che ipotizzare fantomatici ed inattuabili favori negli appalti alle imprese che denunciano il racket, bisogna invece prevedere l’esclusione dalle procedure di aggiudicazione di pubblici appalti delle imprese condannate con sentenza passata in giudicato per fatti di racket, di corruzione o ancora di criminalità organizzata. Riconoscendo il valore vincolante nell’applicazione della sentenza di esclusione disposta dall’Autorità Giudiziaria in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea”.
“La Sicilia- afferma ancora Iacolino – ha bisogno di stimolare e sostenere la sana imprenditoria sanzionando con perentoria decisione gli imprenditori collusi e dediti al malaffare e garantendo parità di condizioni a tutti gli imprenditori onesti. Nel contempo, – continua Iacolino – debbono essere rafforzate le altre misure, già previste, di sostengo in favore di quegli imprenditori coraggiosi che denunciano il racket ed il crimine organizzato. Come Rapporteur della Commissione Speciale Europea sul crimine organizzato, mi farò carico – conclude Iacolino – di inserire questa norma di indirizzo vincolante per gli Stati membri nel testo del provvedimento che il Parlamento Europeo redigerà nei prossimi mesi esaltando la sana competitività fra imprenditori onesti ed estromettendo dal circuito del Mercato Unico Europeo degli appalti pubblici le aziende colluse e dedite al malaffare”.