Agrigento – Eh no, tutto ha un limite. Questa volta Giuseppe Arnone ha davvero superato sé stesso e siamo certi che il direttore di Sicilia24h, Lelio Castaldo, gli farà rimangiare fino all’ultima parola, dimostrando che non ha mai ricevuto alcun compenso né c’è mai stato alcun accordo di natura economica, di carattere professionale, né per eventuali pendenze dovute a precedenti vicende giudiziarie.
Non si può far di tutta l’erba un fascio. Non tutti accettano o sottoscrivono accordi come quello che a suo tempo Arnone raggiunse con Teleacras. Arnone è Arnone, Teleacras è Teleacras e Lelio Castaldo è Lelio Castaldo. Cos’hanno a che vedere l’uno con l’altro? E poi, l’indipendenza del giornale da lui diretto è riconosciuta dai suoi lettori che lo gratificano di continuo con commenti del tipo: “bravo Direttore”, “sei grande Direttore”, “condivido in toto Direttore”, “sei l’unico giornalista libero Direttore”, “sei coraggioso Direttore” ecc.
Lo stesso Arnone, lo scorso anno, nel suo libro “Romanzo Criminale”, patrocinato da Legambiente e con la postfazione di Giuseppe Lumia, scriveva di questo miracolo della stampa: “migliore dei siti giornalistici online agrigentini, www.sicilia24.it , il giornale online più completo per quanto riguarda le notizie che attengono fatti e misfatti del sistema di potere agrigentino”.
Poi qualcosa cambia – e a noi francamente non importa cosa -, a tal punto che Anone nell’ultima sua performance letteraria, riferisce di una sua nota stampa inizialmente non pubblicata da sicilia24h, poi pubblicata e successivamente cancellata finanche dall’archivio del giornale. Ma v’è di più. Scrive Arnone nel nuovo libro: “Tra Arnone e Lelio Castaldo si era concluso un accordo economico, in ordine ad un aiuto che l’avvocato ambientalista avrebbe dato al giornale online sicilia24h, diretto appunto da questo giornalista”.
Come se non bastasse, Arnone narra di come si fosse “dovuto impegnare in una ennesima difesa giudiziaria di Lelio Castaldo, che si era nuovamente cacciato in vari (presunti) guai. Altre indagini giudiziarie”. Eh sì, di (presunti) guai giudiziari al giornalista certamente non ne mancano, Ma va anche detto che alcuni gli derivano proprio dal fatto di aver pubblicato molte delle “esternazioni” diffamatorie dell’Arnone. Volendo quantificare questo “aiuto economico” al giornale, a quanto dovrebbe ammontare visti i problemi che gliene sarebbero derivati al Castaldo?
A rispondere alle presunte – e questa volta veramente presunte – illazioni di Arnone, è lo stesso Lelio Castaldo con un suo assai pregevole editoriale in lingua siculo-italica, del quale riportiamo qualche “gustoso” passaggio:
Fofò non sa darsi pace. “Lè, un accordo economico per aiutare il giornale…”
“Azzzzz… Un accordo economico? E con chi?”
“Comu con chi, Lè? Cu tia!”
“Cu mia? Buttana da miseria, u cavudu stavota lu futtì. E lu futtì giustu! “
“Lè, vidica ca ci su scritti cosi brutti !”
“U sacciu Fofò, si fussiru veri sunnu brutti. Ma ti ripetu ca stavota u suli lu futti bonu. L’unica cosa ca mi piaci di stu libru è quannu scrivi ca “ci sarà da ridere.” Chista è l’unica cosa vera e t’assicuru ca ci sarà veru d’arridiri. Ma a 57 denti più iva! Si unu avi i grana, po’ schifiari. Cu unn’avi chiedi prestiti pi una amica ca ci fa burdellu, tale C.C. Bonu Fò, un mi fari parlari. Bonu Fò, a storia (per i lettori) finisci ccà.”
“Lè, chi significa per i lettori finisci ccà?”
“Significa ca entru a fini d agustu, c’è pronta una denunzia longa di ccà finu a Milanu. A mia mi pari un poco contraddittoriu u fattu ca diciva di un accordu economicu p’ù giurnali e poi…”
“In effetti Lè, si i cosi stannu accussì mi pari una minchiata”.
“Un lu fari diri a mia si sunnu minchiati o no. Ti ripetu ca ci sarà d’arridiri, ad Agrigentu a Caltanissetta a Palermu e unni e gghiè”.
Fofò è perplesso. Tace. Interrompo io il suo silenzio.
“Iddru l’accordu, si d’accordu si po parlari l’avia cu nostru fotografu, che lui sostiene di essiri suo grande amico, tale G.S. Da un anno a questa parte lu chiamava puru di notti pi li so fisimi e chiddru curriva. L’avia pi servu e pi vardeddra, notti e ghiornu, tanto ca ci foru alcuni voti ca iu chiamava u fotografu e iddru mi diciva ca era mpegnatu cu stu personaggiu. Ti immagini? Ci dava pi ogni chiamata vinti o trenta euru e secunnu iddru c’era l’accordu economicu. Teni presenti, Fò, ca tutti sti discussioni cu maggiori, maggiori, maggiori approfondimenti li dirò a quel fortunato giudice che mi interrogherà su questa vicenda, con la speranza ca sia un pocu siddriato, accussì finalmente si fa un pocu di risati. A chistu magistratu dirò puru un aneddutu curiusu ca riguarda un noto imprenditore di Agrigento molto amico di stu persunaggiu. Un ti dicu chi mi dissi… pi una miserabili bulletta d’acqua. Ripetu ca stu iudici ca mi interrogherà riderà come non ha fatto mai in vita sua”.
“Lè, staiu accapputtannu. Ma veru dici?”
“Fofò.ma chi ti pari ca vinnemu sasizza? Quannu c’è guerra c’è guerra pi tutti […] Chiamà a G.S. e ci fici mettiri una sua nota in primo piano senza ca iu sapissi nenti. Nzumma, si sintiva u patruni do giurnali. Chiamavu a G.S. e ci fici un burdellu di li grannuli. Quello fu l’inizio della fine…”
[…] Duranti una telefonata tra me e lui mentri iu ci diciva di finilla di inventare storie di sana pianta solo perché ce l’aveva con quel magistrato, mi rispose testualmente:’ Ma come, io ho raccontato questa cosa ai miei amici…’ Quindi, secondo lui, più persone sanno una notizia e più diventa veritiera. Faremo accertare durante il processo se questo comportamento è tipico del bugiardo patologico. Cioè cunta tanti di ddri minchiati ca alla fine iddru stessu si convinci ca è veru…”
“A quali Pirandellu Lè!!!”
“Fofò, Pirandellu è un dilettanti di fronte a queste storielle…”
Lè, ma scusami. Mi pari ca stu personaggiu, no tu giurnali ha avutu tantu spaziu. Comu mai ora i cosi cangiaru?”
“Fofò, distinguiamo stu personaggiu. Avi du facci: una di consigliere comunale e l’altra di diffamatore della Procura di Agrigento. Finu a quannu faciva u consiglieri iu unn’avia problemi a mettiri i so cosi. Un capisciu picchì i noti di l’avutri 29 consiglieri comunali l’avia a mettiri e chiddri so no. Certamente non potevo avallare (anchi si pi na pocu di voti lu fici), ca chistu attacca così violentemente i magistrati. Sta cosa unn’è consentita a nuddru. Appena ci tagliavu i diffamazioni (da notare come Castaldo implicitamente ammette di aver pubblicato in precedenza scritti diffamatori dell’Arnone – ndr) u me giurnali addivintà u peggiu di tutti, dopu ca’ avi un annu ca’ va dicennu ne libra, in televisioni e cu i manifesti ca’ u giurnali sicilia24 era u megliu do munnu…”.
Purtroppo, chi non ha conoscenza della lingua siciliana – ma anche molti di coloro i quali conoscono detta lingua ma non il leliocastaldesesiculoitaliaco -, non avranno avuto modo di apprezzare i contenuti letterari dell’opera. Con tutti costoro ce ne scusiamo, in attesa di trovare un esperto interprete…
Ma Agrigento, è anche la città della perenne crisi idrica. Non poteva passare dunque inosservato quando Lelio Castaldo scrive: “un aneddoto curioso che riguarda un noto imprenditore di Agrigento molto amico di questo personaggio. Non ti dico cosa mi ha detto… per una miserabile bolletta d’acqua.”
Ma cosa c’entrano gli imprenditori e l’acqua con l’informazione, Lelio Castaldo e Giuseppe Arnone? Un mistero che abbiamo provato a capire, cercando direttamente tra le pagine del giornale di Lelio Castaldo. Purtroppo, l’unica cosa che siamo riusciti a trovare, è la pregevole intervista realizzata da Antonello Pace al Direttore (come scrive Pace con la D maiuscola e dando ossequiosamente del Lei, anche questo con la L maiuscola), della quale riportiamo la parte riguardante l’acqua e la “molta sete” della quale soffre il giornale. In una città senz’acqua, tutti patiscono per la mancanza del prezioso “liquido”, anche i giornali:
D: “Se non abbiamo capito male – chiede Pace – il sito Sicilia 24h ha subito delle ristrutturazioni, io Le riconosco che chi scrive nella sua testata ha avuto sempre la libertà di esprimere il proprio pensiero, qualcuno anzi dice che i commenti sono fin troppo liberi. Forse la rete andrebbe filtrata meglio. Ai suoi lettori cosa vuol dire ?
R: “Sicilia24h – risponde Lelio Castaldo – più che una ristrutturazione ha subito una mazzata pesantissima che noi, fra tante difficoltà, abbiamo saputo trasformare in ristrutturazione. La nostra voce, purtroppo, non piace a tutti e ci sono alcuni ben individuati settori che ci hanno fatto una vera e propria guerra. Per il momento non parlo e mi auguro di mantenere questa linea.”
D: Ben individuati settori. Ci spieghi meglio.
R: “C’è poco da spiegare, l’argomento è delicatissimo. Dico solo che ad Agrigento il settore dell’informazione in alcuni casi è controllato dal vento, dalla munnizza e dall’acqua. Uno dei nostri principali sponsor era proprio l’acqua e ce l’hanno tolta. I metodi usati sono stati poco edificanti. Noi siamo rimasti all’asciutto e abbiamo molta sete. Forse erano convinti che potessero dare il colpo di grazia al nostro giornale ed invece la situazione è per loro peggiorata. Il giornale andrà avanti e i tempi per i nostri nemici si faranno molto duri. Prima avevano un punto di riferimento con il quale poter dialogare, adesso che quel punto di riferimento è scappato via l’unica persona da poter ‘addomesticare’ dovrei essere io. Siccome li conosco bene e sono meschini da me non verranno mai anche perché sanno che in risposta avrebbero soltanto calci nel sedere. Qualche mese addietro è stato fermato il nostro fotografo al quale un collega giornalista ha lanciato un messaggio non tanto subliminale. Insomma ci è stato detto che potevano farci del male. Io per il momento mi fermo qui e spero, lo ribadisco, di non dovere andare oltre. Fare nomi e cognomi mi seccherebbe tanto. Ovviamente se vuole sentirmi il mio superiore Ordine corro fino a Palermo a piedi”.
Certamente e non lo nascondiamo adesso ci sentiamo molto liberi anche se a dire il vero nel corso di questi anni mai nessuno dei nostri sponsor è intervenuto con il sottoscritto per ammorbidire questa o quell’altra notizia. Poi, vilmente, hanno agito alle nostre spalle (come sono soliti fare; potrei fare un libro e non escludo affatto questa possibilità…) e ci hanno lasciati senza acqua. Va bene, andiamo avanti da soli.”
In attesa che sia il libro di Lelio Castaldo o la denuncia promessa dallo stesso entro la fine di agosto – oppure che sia Arnone a provare tutte le accuse mosse sul libro – a far luce sull’accaduto, riportiamo il grazioso aneddoto su un presunto incontro avvenuto tra Giuseppe Arnone e Lelio Castaldo, avente per oggetto un’intervista di Arnone da mandare in onda nella trasmissione di Teleacras “Opinioni”, diretta dallo stesso Castaldo – la cui promo venne mandata sette/otto volte al giorno per almeno venti giorni -, ma che non venne poi trasmessa. Scrive Arnone nel suo libro: “Arnone reagisce, tra l’incazzato e il divertito – riferendosi all’incontro chiarificatore sulla mancata trasmissione – Immediatamente immagina il viso di migliaia di telespettatori agrigentini, che ormai da settimane attendono l’ultra-pubblicizzata trasmissione. E replica a Castaldo: Scusa ma che figura ci facciamo? Soprattutto che figura ci fai tu come giornalista, se dopo aver ultra-pubblicizzato una attesissima intervista televisiva, poi non la mandi in onda? Non ti pare che tutta Agrigento penserà che sei un pulcinella? E coinvolgi pure me nella pulcinellata? Appariremo entrambi proprio come due pulcinella”.
Ai posteri, ai Giudici e ai lettori l’ardua sentenza…
Gian J. Morici
Joseph ,se non ricordo male il sondaggio a sindaco nel giornale sicilia 24h non dava vincente Arnone? .
non ricordo se venisse dato vincente, ma sicuramente lo consideravano tra i favoriti e gli si concedevano spazi sul giornale che andavano ben oltre quelli di natura politica. poi….
Nn solo il Nordafrica, la Libia, Siria & Cuba Libere ma anche la SICILIA Libera ! & Rivoluzione EVOLUZIONE & senza infiltrazioni ne marcie indietro ma VERA LIBERAZIONE & EVOLUZIONE anche x la SICILIA, anche xche se lo merita.
& nn vi stancate a mandarmi offese sessuali xche nn mi fanno ne piacere, ne paura, solo schifo, a Me che sono Tanto Innamorata della Vostra, ormai Nostra, Bella Sicilia 🙂
Cara Marie-Jeanne,
anche volendo sarebbe impossibile per “qualcuno” pubblicare “offese sessuali” nei tuoi confronti o di altre lettrici.
I maiali, specie quelli a due zampe, da noi non trovano spazio…
A presto
Gian
Ma Lelio Castaldo si rende conto di quello che dice quando scrive ‘Certamente non potevo avallare (anchi si pi na pocu di voti lu fici), ca chistu attacca così violentemente i magistrati. Sta cosa unn’è consentita a nuddru. Appena ci tagliavu i diffamazioni u me giurnali addivintà u peggiu di tutti, dopu ca’ avi un annu ca’ va dicennu ne libra, in televisioni e cu i manifesti ca’ u giurnali sicilia24 era u megliu do munnu…”.’?
Aspettiamocene delle belle. Non credo che Arnone lascerà cadere così la cosa.
Saluti
Fabrizio
Sono senza parole……….Perche’Castaldo dice che maggiori chiarimenti li dara’ al giudice che lo interroghera’? Non e’ lui che deve presentare la denunzia?
Boh……….
Complimenti Direttore,
è l’unico giornale web che ancora si puo’ leggere in cui si trovano cose interessanti!
forse non capisco ma mi pongo alcuni problemi: 1- il giornalista è libero quando pubblica le esternazioni di arnone? ma se giustamente viene querelato per diffamazione a mezzo stampa, termina di essere libero perchè qualcuno gli deve pagare l’esosa somma a cui viene condannato, insisto giustamente? 2- tv, giornali on line, siti ecc… vengono quindi foraggiati a spese dei cittadini? vedremo quindi il prossimo bilancio del comune di agrigento, sperando che neanche un euro sia dato a tutti costoro, così saranno costretti a farseli dare, indovinate da chi?
Castaldo,si dice negli ambienti Agrigentini,(sempre da provare) è stato sempre accomodante per qualche notizia in più sul suo giornale con tutti i potenti politici Agrigentini, con il comune di Agrigento e con la Provincia Regionale. Arnone è millantatore per altri fatti ma su questo pare abbia ragione. Speriamo che la Magistratura faccia piena luce sui fatti se no Agrigento non si vedrà mai lustro con questi veleni infiniti.
Gent.mi Beltranda e Fofò,
lasciamo che il tempo ed eventualmente la magistratura facciano chiarezza su quanto accaduto.
Lo stesso codice deontologico dei giornalisti impone che l’informazione sia libera ed imparziale. Come potrebbe esserlo se il direttore di un giornale venisse finanziato?
Gli unici soldi che percepisce il direttore, sono quelli dello stipendio che paga l’editore.
E’ come se il direttore di una testata giornalistica sottoscrivesse contratti pubblicitari con un sindaco o un presidente della provincia. Come potrebbe poi essere imparziale nel fare informazione?
In tutta questa vicenda, le cose sono due: o mente Arnone o mente Lelio Castaldo.
Il tempo è galantuomo. Lasciamo a chi è galantuomo la risposta…
Cordialmente
Gian J. Morici