Ha il sapore di un’atto drammatico ed unico scritto da Eduardo De Filippo quanto emerge dal racconto di un’operario empedoclino che vuole rimanere animo.Lui è G.P,lavora presso una piccola azienda, ha a proprio carico due figli,uno di 19 anni appena diplomato,una in età prescolare e la moglie G.F. L’azienda per la quale lavora, dopo una profonda crisi economico-finanziaria nel 2011 chiude i battenti e il titolare è debitore nei confronti delle banche per circa 2milioni di euro. G.P si iscrive alle liste di disoccupazione e su tutti i siti internet per la ricerca di lavoro. Si adatta a fare lavori manuali e saltuari, il cui compenso non basta a sopravvivere e coprire le spese della famiglia. Si trova di fronte a una grave situazione; l’impossibilità di pagare le utenze (gas, luce e telefono) gli crea un grande disagio. Aveva messo da parte circa 4 mila euro in tutti questi anni di lavoro,(..) ma sai….la disoccupazione !! si è “mangiato” tutto. Oggi non è più in grado di pagare l’affitto. La mamma è pensionata –L’inps gli dà 400 euro al mese,anche lei paga l’affitto. Si rivolge ai servizi sociali e ad una associazione di volontariato che intervengono in modo parziale alle tante necessità.Ma più di tanto……non possiamo,gli dicono. La moglie G.F tira fuori un sorriso smarrito era rimasta in silenzio, seduta in un’angolo della piccola cucina,pulita e distinta. Al centro del tavolo,un piatto porta frutta con due mele.Il figlio S.è fuori,aveva un incontro di lavoro,forse farà il cameriere stagionale in una pizzeria..aggiunge la mamma.Gli scappa una lacrima e poi tutto in un fiato: ama gli animali,voleva fare il veterinario….se trova un posto sicuro magari si iscriverà all’università …..un’altra lacrima e poi va via con la scusa della piccola.Mi fermo qualche minuto sulla soglia della porta di casa,nel frattempo la sigla del Tg5 e poi la prima notizia: L’Istat ha pubblicato i terribili dati che fotografano la situazione delle famiglie italiane in tempo di crisi: oltre 2 milioni i nuclei familiari è povero in termini relativi, l’11,1% del totale. Si tratta di circa otto milioni di persone. Al Sud è povero quasi un nucleo su quattro. Non percepisco la mano di G.P che stringe la mia ed accigliato dai pensieri mi sussurra : Lo senti, anche l’italia ha un’Africa povera ,il Sud. C’è da chiedersi quanti di noi in una situazione così pesante, riuscirebbero a mantenere integra la propria dignità e costante la determinazione di uscire da un complesso di sofferenze aggravate dalla disperazione.E mi sovviene una citazione di Federico Caffè: Nessun male sociale può superare la frustrazione e la disgregazione che la disoccupazione arreca alle collettività umane.
Aldo Mucci
CGIL
Gentile signor Mucci,solo un sindacalista come lei poteva raccontare una storia triste e vera.Il sindacato a mio parere dovrebbe fare un piccolo passo indietro e occuparsi realmente delle persone e non stare comodamente seduto dietro una scrivania.
Complimenti per la sua sensibilità
Luisa