Numero scoppiettante quello domani in edicola di Grandangolo – il giornale di Agrigento, edizione 28, diretto da Franco Castaldo. Si comincia con la Procura della Repubblica che da tempo ha avviato gli accertamenti giudiziari sulla questione depurazione e mare pulito di San Leone ha affidato al professore Salvatore Sciacca, dell’Università di Catania, un luminare in tema di igiene e sanità pubblica, il compito di sciogliere tutti i dubbi degli agrigentini e dei Pm e dare quelle risposte tecnico-scientifiche, giuste premesse per riportare alla normalità la situazione del mare di San Leone e connesso servizio di depurazione. Il professore Sciacca, da tempo, si è messo al lavoro e gli ultimi studi e prelievi sono stati effettuati nei giorni scorsi. Occorre accertare in primis se l’iter tecnico-amministrativo promosso dall’Amministrazione comunale di Agrigento e da Girgenti Acque sia conforme alle leggi vigenti e se, punto focale della questione, se i reflui liquidi provenienti dall’impianto fognario di S. Leone-Villaggio Peruzzo ed immessi nelle condotte sottomarine, vengano smaltiti secondo le modalità previste dalla legge. Non meno importante sarà la risposta che il professore Sciacca dovrà dare alla magistratura ed alla città in relazione alla possibilità secondo cui i liquami provenienti dall’impianto fognario di S. Leone-Villaggio Peruzzo possano rivelarsi pericolosi per la salute delle persone e dell’ambiente. Dalla risposta data ai quesiti discenderà l’inevitabile reticolo di responsabilità anche penali in tema di legislazione a tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Il giornale dà notizia del ritorno a Racalmuto il prossimo 24 luglio, il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. Un ulteriore segnale di vicinanza alla città di Leonardo Sciascia e di presenza dello Stato dopo lo scioglimento dell’amministrazione comunale, il 23 marzo scorso, per infiltrazioni mafiosa. Due pagine sono dedicate ai fatti di mafia: dal processo Kamarat, all’operazione “Nuova cupola”, sino al processo Grande vallone. Ma anche le ultime vicende legate a Paolo Vivacqua, l’imprenditore ravanusano assassinato a desio per finire con la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura per la vicenda dei contributi erogati in favore dell’Accademia di studi mediterranea.