Agrigento – Oggi in prefettura alla presenza del Prefetto dott.ssa Ferrandino – scrive Eugenio Bartoccelli, Segretario Generale Ugl – si svolto l’incontro riguardante la paventata chiusura del sito produttivo Italcementi di Porto Empedocle. Erano presenti il Sindaco ed il presidente del Consiglio di Porto Empedocle, le RSU di Italcementi ed i rappresentanti sindacali delle Segreterie Provinciali Confederali di CGIL, CISL, UIL e UGL.
Hanno iniziato ad esporre il caso le organizzazioni sindacali che hanno subito ribadito la gravità della situazione venutasi a creare e quale sciagura comporterebbe la effettiva chiusura del sito industriale. La maggior parte dei lavoratori ha un’età media di 40 anni e quindi anche in caso di utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali possibili ed immaginabili non si riuscirebbe ad accompagnare alla pensione la totalità dei lavoratori che sono ancora troppo giovani.
Le OO. SS hanno tutte chiesto di attivare un tavolo di confronto istituzionale presso il Min. Della Attività produttive alla presenza oltre che dei vertici aziendali anche della proprietà di Italcementi.
Il Sindaco Firetto dal canto suo ha ribadito con forza la determinazione dell’amministrazione comunale a sedere al tavolo delle trattative.
Il Sindaco – continua Bartoccelli – ha ricordato che la municipalità ha sempre concesso la massima collaborazione con l’azienda nel rilascio di diverse autorizzazione per il trasporto e lo stoccaggio di materiale speciale e che comunque da oggi le cose potrebbero cambiare se non si trova una soluzione diversa dalla chiusura degli impianti.
Lo scrivente ha chiesto al prefetto di interessare in un eventuale tavolo istituzionale anche il livello regionale.
Non dimentichiamoci che la Regione Sicilia ha attivato da circa due anni bandi per opere infrastrutturali per oltre 650 Mln di Euro (asse 6) e che allo stato attuale anche per le opere finanziabili non si sta firmando un solo decreto di finanziamento. Sono fondi che se sbloccati potrebbero fare uscire la Sicilia ed il settore cementiero dall’attuale crisi a condizione però che Italcementi reinvesta una parte dei profitti per ammodernare e rendere competitivo lo stabilimento di Porto Empedocle. Cosa che fino ad ora non ha mai fatto.
Non possiamo ancora consentire che le imprese vengano in Sicilia solo a fare cassa quando ci sono i soldi delle opere pubbliche per poi scappare e lasciarci in peggiori condizioni di prima.