Verrà emessa domani la sentenza relativa all’omicidio di Antonella Alfano. Il Gup del Tribunale di Agrigento Valerio D’Andria, deciderà la sorte del carabiniere Salvatore Rotolo, 39 anni, accusato di avere ucciso la giovane compagna. Nell’udienza di oggi durata oltre cinque ore, la difesa dell’imputato, gli avvocati Sergio Monaco e Gioacchino Genchi, hanno tentato l’ultima carta, cercando di smontare la tesi dell’accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto procuratore Giacomo Forte, che hanno chiesto per il militare la condanna alla pena dell’ergastolo. Dell’avviso opposto sono i legali Monaco e Genchi che nella loro discussione hanno spiegato che, la mattina del 5 febbraio del 2011, Rotolo non era nel posto del ritrovamento del cadavere. Per tutta la mattinata è rimasto in campagna, vicino al Villaggio Mosè, allontanandosi solo il tempo necessario per andare a comprare delle confezioni di mangime in via dei Fiumi. Secondo i due difensori, il collega carabiniere, che avrebbe visto Rotolo sul luogo dell’incendio, non è attendibile. In pratica si sarebbe sbagliato, trattandosi di uno scambio di persona. Nessuna conferma anche sulla presenza di Rotolo in via Nuova Favara. Le celle telefoniche non indicano il punto esatto dove si trovasse il militare tra le 11 e le 12,30 di quella mattina. Nei giorni scorsi l’istanza avanzata dall’avvocato Gioacchino Genchi che chiedeva l’accesso alla banca dati per verificare chi e quando ha compiuto l’atto di verifica inserendo il numero di targa del motorino poi risultato di proprietà del carabiniere Rotolo, notato sul luogo del delitto, secondo la Procura e il Gup è stato dichiarato inammissibile, dato che l’imputato ha chiesto di essere giudicato con giudizio abbreviato incondizionato o secco.