Agrigento – “In qualità di assessore agli affari legali del Comune di Agrigento, sento il dovere di intervenire sull’annosa vicenda della Cooperativa Casa del Vigile, che ha visto il candidato sindaco Salvatore Pennica, anche nel comizio di ieri in via Manzoni, esercitarsi in populistiche trovate giuridico-amministrative in danno delle casse comunali, dall’evidente sapore esclusivamente elettorale.
Di contro, quest’amministrazione, pur nel rispetto dovuto a chi con sofferenza ha legittimamente cercato la soluzione ai propri problemi, sottostando a 50 anni di propaganda elettorale, con serietà si è approcciata alla complessa vicenda, seguendo sempre il pubblico interesse quale limite supremo ed invalicabile dell’attività amministrativa.
La città ha il dovere di conoscere correttamente l’intera vicenda – continua Mirotta -, che trae origine dal lontano 1959, ove con una deliberazione della Giunta Municipale dell’epoca, veniva disposta la vendita – condizionata all’approvazione del Consiglio Comunale – ad un prezzo simbolico, di un terreno comunale edificabile alla Cooperativa Casa del Vigile a valle della via Manzoni, perché questa vi edificasse un fabbricato da destinare ad edilizia agevolata per i Vigili Urbani.
Sennonché con deliberazione consiliare del’63, la ratifica al deliberato della Giunta Municipale veniva negata e, la proprietà dell’area con effetto ex tunc, ovvero sin dall’origine, ritornava al Comune di Agrigento che con sentenza 1175/2002 del 19.12.2002 vedeva riconosciute le proprie ragioni in diritto, aggravate, nel contempo, dall’ultimazione dei lavori di costruzione dell’edificio senza alcun valido titolo di proprietà.
E, sulla scorta di tali inoppugnabili valutazioni giuridiche, il Tribunale di Agrigento dichiarava, in sostanza, la costruzione denominata Casa del Vigile, di proprietà del Comune di Agrigento, accedendo al fondo dell’Ente a titolo originario per accessione di cose mobili ad immobile e, soprattutto, compensate tra di loro le voci del costo dei materiali e manodopera impiegati per la costruzione dell’edificio, con il risarcimento dei danni dovuto al Comune, condannavala Cooperativaal pagamento della somma di €. 4.000.000,00 oltre interessi pro die ed oltre la somma €. 680,00 per ogni giorno di mancato rilascio dell’immobile.
L’esecutività di detta sentenza risulta però allo stato sospesa, in attesa della decisione della Corte d’Appello di Palermo, che attraverso la nomina di un nuovo consulente ha inteso riquantificare l’importo dovuto al Comune di Agrigento da parte della Cooperativa Casa del Vigile.
Nonostante ciò e sulla scorta dei fatti sin qui narrati – conclude l’assessore -, di concerto col sindaco Zambuto abbiamo sempre rassicurato le 56 famiglie, sul buon esito di un’auspicata soluzione transattiva, una volta determinato l’esatto ammontare dell’indennizzo dovuto da parte della Corte d’Appello di Palermo, così da porre fine ad ogni questione giuridica e restituire la serenità dovuta a queste famiglie che a pieno titolo fanno parte della nostra comunità.”
“sul buon esito di un’auspicata soluzione transattiva, una volta determinato l’esatto ammontare dell’indennizzo dovuto da parte della Corte d’Appello di Palermo”- questo conferma quanto dichiarato dall’avv.Pennica ossia che la burocrazia comunale di questa amministrazione non vuole assumersi la responsabilità di quantificare l’indennizzo dovuto al comune per la transazione ed aspetta la sentenza della corte d’appello per non assumersi tale responsabilità.