Domani in esclusiva, Grandangolo – il giornale di Agrigento – edizione 11 – diretto da Franco Castaldo si occupa di una vicenda molto delicata che riguarda una tra le più note tv private della Sicilia: Teleacras e del suo editore di fatto, Giovanni Miccichè. Questo è l’incipit dell’articolo di prima pagina (ci sono anche altri due lunghi servizi a pagina 3): “L’informativa antimafia inviata dalla Prefettura di Agrigento è impietosa: sussiste il pericolo di condizionamento da parte della criminalità organizzata. Una informativa tipica, ossia diretta, differente dalla cosiddetta informativa atipica che consente un margine di discrezionalità all’ente che riceve la nota. In questo caso non c’è spazio per ogni eventuale valutazione: l’Ente deve revocare, rescindere, annullare o non porre in essere ogni tipo di rapporto con la società indicata. Questa volta nel mirino della Prefettura, che lo scorso 18 gennaio ha inviato a vari Enti la cosiddetta informativa tipica riguarda la società Mediatel che ha ottenuto concessioni di lotti di terreno da parte dell’Asi dove ha realizzato la sede dell’emittente tv Teleacras. In particolare, l’attenzione è stata puntata su Giovanni Miccichè, editore di fatto e direttore editoriale di Teleacras, già coinvolto in numerose vicende giudiziarie molto gravi e gravato di una condanna (primo grado e appello) per riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Ruota attorno alla sua figura ed alle società a lui riconducibili, oltre Mediatel anche Gasme (in pratica l’assetto amministrativo e di proprietà della tv) l’iniziativa della Prefettura che ha già inviato altre identiche informative ad altri enti dello stato. E su Miccichè ruota tutto il procedimento antimafia prefettizio – destinato adesso ad aprire un contenzioso di tipo giudiziario-amministrativo nonché feroci polemiche”.
Il giornale in edicola domani contiene anche numerosi articoli dedicati alla politica ed alle prossime elezioni amministrative; l’intervistona di Diego Romeo è dedicata a padre Lombino che ci parla di Agrigento, città che beve la sua condanna; del tritolo destinato ad uccidere il pentito Totuccio Contorno che è stato fornito dal boss, poi ucciso con il metodo della lupara bianca, Antonio Di Caro.
hanno fatto scempio di persone corrette,e se fosse vera l’accusa.?