Aragona (Agrigento)- L’assessore Floriana Salamone, in riferimento al tavolo tecnico tra amministrazione, dirigente scolastico e genitori inerente il servizio di mensa scolastica era stato convocato per lunedì 5 marzo, precisa che lo stesso fu rinviato a giovedì 8. Nel pomeriggio di giovedì, infatti, si è tenuto l’incontro che ha visto al lavoro, per pervenire a un’accettabile soluzione della problematica, una delegazione dei genitori, lo stesso assessore e la Prof.ssa Pina Butera.
Per venire incontro alle difficoltà delle famiglie più bisognose è stato colto il suggerimento di un genitore. La possibilità di ricorrere a sponsorizzazioni private per cercare di esentare dal pagamento del ticket giornaliero, quanti versano in difficoltà. Il dirigente scolastico su richiesta del sindaco e dell’assessore Salamone avrebbe già comunicato ai genitori, mediante apposita circolare, di far pervenire nel più breve tempo possibile la documentazione necessaria (ISEE – ndr) per stilare delle graduatorie utili a stabilire quali famiglie non dovranno pagare il servizio mensa per i propri figli.
Il tetto reddituale da non superare per fruire della gratuità è stato fissato a 5.000€.
I genitori presenti alla riunione di giovedì 1 marzo – dichiara l’assessore Salamone -, pur numerosi, erano comunque una minoranza rispetto alle famiglie aragonesi interessate dal servizio di mensa scolastica per la scuola primaria e dell’infanzia .
Inoltre, a fronte di un contratto tra l’ente e la ditta che eroga il servizio in virtù della recente gara d’appalto, Floriana Salamone tiene sottolineare che c’è stato un nuovo contatto tra le parti per capire se è possibile effettuare qualche piccola rimodulazione sul costo del “buono mensa” giornaliero, che si rifletta positivamente per le famiglie, diminuendone il prezzo.
Chi non rientrerà nella graduatoria che sarà stilata nei prossimi giorni dovrà pagare 2.68euro per l’acquisto del “buono mensa”.
Passa quindi la soluzione che era stata proposta ai genitori dal sindaco Alfonso Tedesco nel corso della riunione di giovedì 1 marzo. Soluzione che in quella occasione scatenò le proteste dei presenti nell’aula consiliare, ma che già allora sembrò essere la più percorribile e sensata.
Alla fine dunque sembra prevalere il buon senso, esonerando dal pagamento del servizio quelle famiglie che versano in difficoltà economiche e facendo pagare chi ha un reddito più alto, pur tenendo presente che in tempi di crisi le difficoltà ci sono per tutti.
Un buon inizio per il giovane assessore, che appena nominato si è subito attivato per venire incontro alle esigenze delle famiglie, nei limiti di quelle che sono le disponibilità economiche dell’ente.
Totò Castellana
Plaudo all’interessamento da parte del giovane assessore.
Mi sento di dare un consiglio per l’iniziativa.
Chiamiamo lo sposor “beneffatore” considerato che di per per sè il il termine di “sponsorizzazione” sa di commerciale, di pubblicità che prelude ad un ritorno di immagine di chi sponsorizza.
Faccio una provocazione: forse qualche genitore, titolari di ditte o quant’altro, sono cadidati alle elezioni comunali e fanno leva sul bisogno della gente?
Chi vuove fare del bene per la comunità di solito non lo pubblicizza ai quattro venti, ma lo fà umilmente, in silenzio e nell’anonimato.
Ciao