“La revisione della Direttiva qualifiche professionali 2005/36, all’esame del Parlamento Europeo, impone il necessario coordinamento fra UE, Parlamentari europei e Governo italiano affinché le attività che l’Esecutivo a livello regolamentare porrà in essere entro agosto 2012 – e gli altri interventi legislativi nel frattempo avviati – possano essere contestualizzate agli sviluppi del mercato del lavoro per dare concretamente una dimensione europea alle professioni in Italia
La riforma degli ordini professionali deve valorizzare tutte le realtà produttive, soprattutto quelle in grossa difficoltà garantendo – con i giusti e doverosi approfondimenti – coesione e competitività ed evitare un detrimento rispetto alle possibilità offerte ai giovani talenti dal mercato del lavoro. Occorre tenere conto dei 2,3 milioni di professionisti italiani e dell’esigenza di favorire l’accesso dei giovani alle libere professioni – rimuovendo eventuali ostacoli o limitazione anche ordinistici”.
Lo ha affermato l’europarlamentare, Salvatore Iacolino aprendo i lavori della Conferenza “Ordini professionali, riforma e liberalizzazione delle professioni nel mercato unico UE” – promossa dal medesimo parlamentare – svoltasi oggi a Bruxelles, alla presenza del Presidente del Gruppo PPE al Parlamento europeo, Joseph Daul, del Capo delegazione del Pdl, Mario Mauro, del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Piero Guido Alpa e della relatrice al Senato per le liberalizzazioni, Simona Vicari.
“Al contempo, – continua Iacolino – e’ necessario concentrarsi sui servizi pubblici locali, sui trasporti locali, sull’energia e su quei comparti produttivi dove non vi è competizione ed i costi per il cittadino restano alti. Modernizzare il Paese esige l’eliminazione di privilegi, la semplificazione delle procedure, tutela del consumatore, libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi. L’introduzione di una Tessera professionale europea consentirebbe di accelerare, semplificare e rendere affidabili le procedure di riconoscimento delle qualifiche per i professionisti disposti a trasferirsi anche temporaneamente in qualsiasi Stato membro laddove si prospettano opportunità lavorative”.
Per Simona Vicari, relatrice al Senato del pacchetto liberalizzazioni,”l’ Italia ha fatto buon lavoro ed il Pdl ha dato un contributo significativo al decreto in un’ ottica di modernizzazione, sviluppo e legalita’. La previsione di un sistema premiale per le aziende che denunciano il racket o che si dimostrano attive nel contrasto alla criminalita’ organizzata, in sede di concessione di finanziamenti pubblici e di accesso al credito rappresenta una svolta storica, in linea con quanto svolto dal Parlamento Europeo in materia di appalti pubblici e crimine organizzato”.