I rigassificatori dovrebbero produrre gas, invece fanno acqua! In senso metaforico, però. La British Gas abbandona il progetto di costruire il rigassificatore di Brindisi della capacità del rigassificatore di Porto Empedocle. Ne dà notizia “Il Fatto Quotidiano” di oggi. “Troppa burocrazia” è stata la motivazione offerta dai dirigenti della multinazionale gasiera di sua Maestà Elisabetta II. I motivi veri, però, sono ben altri. Primo tra tutti, ricorda il quotidiano di Padellaro e Travaglio, il processo di corruzione che vede alla sbarra ex dirigenti della British Gas ed ex dirigenti locali brindisini (di destra e di sinistra). La multinazionale inglese lamenta che è costretta ad abbandonare il progetto dopo avere già speso 250 milioni di euro. Non precisa però quanti di questi milioni sono stati sborsati per tangenti. Una risposta ci verrà certamente dalla sentenza dei giudici di Brindisi, che però non potrà comprendere tutte le mazzette effettivamente sborsate. Si ipotizza anche che l’abbadono del progetto gasiero sia un colpo di teatro della British Gas per fare pressione sui giudici per ottenere una decisione di assoluzione. Può darsi. “Undici anni abbiamo aspettato” piangono gli sciacalli del gas della terra di Albione. Tra i motivi del ritardo va pure annoverata la procedura di infrazione del diritto comunitario cui è stato sottoposto il governo italiano da parte della Commissione Europea per la violazione di due direttive, quella sulla Valutazione di impatto ambientale e quella sulla consultazione popolare. Ma non è stato ricordato, però, che alla base della decisione della British Gas ci sta pure la non convenienza di costruire i rigassificatori dopo la scoperta dello shale gas (gas non convenzionale), per cui nel mondo c’è un enorme surplus di gas. E’ questa la vera motivazione per cui oggi le società gasiere abbandonano i progetti di nuovi rigassificatori, anche se in Italia vengono costruiti con gli aiuti di Stato, cioè a carico dei contribuenti italiani. Grande, è perciò, la nostra speranza che anche Enel abbandoni il progetto del rigassificatore “Valle dei Templi” di Agrigento. Anche per questo progetto valgono le stesse considerazioni del progetto di Brindisi. Soprattutto il fatto che non si è ancora chiusa l’indagine per infrazione della normativa comunitaria aperta dalla Commissione Europea a carico del governo italiano,né quella del Mediatore Europeo (Difensore Civico), né quella della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) di Strasburgo. E siamo ancora in attesa dell’esito delle indagini della magistratura penale…
Gaetano Gaziano