Sicilia – Agrigento 27 gennaio 12
Una giornata di mobilitazione straordinaria è stata convocata in tutta Italia, il 31 gennaio dall’U.P.I., Unione delle Province Italiane, per discutere del future delle province.
Tutti i 107 Consigli Provinciali d’Italia si riuniranno in seduta straordinaria, per discutere della riforma delle Province dopo l’approvazione del decreto legge “Salva Italia”.
La seduta del Consiglio Provinciale di Agrigento è aperta alla partecipazione dei dipendenti e della cittadinanza, delle economiche, sociali e delle Istituzioni territoriali.
La richiesta del Consiglio Straordinario è stata avanzata dal capogruppo del PDL Ivan Paci e dal consigliere Mario Lazzano, sottoscritta anche dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi e dai Consiglieri Nino Spoto, Matteo Ruvolo, Carmelo Avarello, Calogero Lo Leggio, Roberto Gallo e Giuseppe Picone.
L’Upi in queste settimane ha ribadito la valutazione assolutamente negativa delle disposizioni sulle Province contenute nel decreto, considerando incostituzionali le norme che svuotano un livello di governo, le giunte provinciali, previsto dalla Costituzione e democraticamente eletto. Inoltre, come richiesto dall’U.P.I. dovranno essere avviati incontri con le imprese e le associazioni di categoria per verificare quale possa essere il destino degli investimenti programmati e i contratti già esistenti.
La questione posta dal governo nazionale, ha dichiarato Raimondo Buscemi, ha bisogno di un serio approfondimento. Non basta un decreto per riformare un Ente strategico dello Stato. Modificare le competenze delle Province, svuotandole di fatto di tutti i compiti essenziali, non è il modo migliore di abbattere il costo della P.A. Il rischio che si corre è proprio quello di creare un ente inutile e dare vita a seri disservizi ai cittadini, basti pensare alla viabilità e alla edilizia scolastica nelle Scuole Medie Superiori. Inoltre mancano indicazioni precise sul futuro dei contratti con le imprese posti in essere in questi anni e sul futuro degli oltre 52.000 dipendenti. Esiste, poi, la questione dell’autonomia statutaria della Sicilia, che aveva istituito nel 1986 le Province Regionali, aumentandone le competenze. Si tratta di questioni abbastanza complesse che hanno necessità di un dibattito serio, senza preclusioni e senza pregiudizi. La Provincia ha più di centocinquanta anni di storia, come ente territoriale non è un Ente inutile. Il vero problema, anziché svuotarlo, è quello di affidargli maggiori competenze e di aumentarne il grado di efficienza.