Mentre sale a cinque il bilancio delle vittime dell’incidente della nave da crociera naufragata al Giglio, e mentre si cercano ancora i dispersi, infuriano le polemiche sui ritardi da parte dei soccorsi, sulla presunta inefficienza dell’equipaggio nell’affrontare l’emergenza, sulle responsabilità dell’incidente.
Non è facile non lasciarsi coinvolgere dalle testimonianze dei passeggeri che hanno vissuto ore drammatiche, ma proprio per questa ragione è necessario che tutti gli organi d’informazione evitino di fare facile sensazionalismo, attenendosi a fornire ai lettori o ai telespettatori notizie che siano veramente tali.
Lasciando a chi di competenza l’appurare le eventuali responsabilità dell’incidente e dei presunti ritardi nei soccorsi, non possiamo che condannare tutti quegli organi stampa che sfruttando la tragedia stanno facendo sensazionalismo, senza avere un minimo di rispetto per le vittime dell’incidente, e neppure per i tanti membri dell’equipaggio che certamente avranno fatto il loro dovere.
Un caso per tutti, quello del capo commissario di bordo, Manrico Giampetroni, il quale dopo aver aiutato molti passeggeri ad abbandonare la nave è sceso dal ponte al piano sottostante per verificare se ci fosse ancora rimasto qualcuno, rimanendovi bloccato per 36 ore a seguito di uno scivolone che gli ha causato la rottura della gamba.
Tra accuse generiche nei confronti di tutti i membri dell’equipaggio e l’acclamazione di assai improbabili eroi, si sta solo facendo disinformazione non rendendo alcun servigio all’opinione pubblica.
Un esempio, il risalto dato da certa stampa ad una storia quasi incredibile, ma che se fosse vera meriterebbe ben altre considerazioni: il caso del passeggero Miccoli, ex Marò.
Miccoli, intervistato dalla stampa, ha narrato la sua disavventura finita a lieto fine grazie alla sua intraprendenza e alla sua esperienza da militare nei Marò.
Miccoli, dopo l’incidente, avrebbe subito intuito la gravità di quanto stava accadendo e – come da lui narrato -, senza aspettare i soccorsi del personale di bordo, avrebbe buttato in mare la scialuppa di salvataggio salvando la sua famiglia e la comitiva di amici con la quale si trovava.
Una storia che ha dell’inverosimile considerato il fatto che una scialuppa di salvataggio ha dimensioni tali da ospitare centocinquanta passeggeri e che pertanto difficilmente potrebbe essere messa in acqua da due sole persone, visto che Miccoli afferma di essere stato aiutato solo dal fratello.
Ma anche una storia che dovrebbe indurre a ben altre riflessioni, poichè se fosse vera si tratterebbe dell’azione insensata ed egoistica di un uomo che si sarebbe preoccupato di mettere in salvo sé stesso e i suoi cari, sottraendo una scialuppa di salvataggio – che può ospitare ben 150 passeggeri – ad una nave che stava affondando, senza avere neppure atteso che gli altri si apprestassero ad abbandonare la nave.
Un’azione indegna per un uomo con un passato militare nei Marò…
Se questi sono i gesti di eroismo che propone certa stampa, noi non ci stiamo e preferiamo lasciare la diffusione delle notizie agli organi preposti ad accertare quanto realmente accaduto e di chi le eventuali responsabilità.
Queste forme di sensazionalismo giornalistico, al quale non ci associamo per rispetto alle vittime e a chi adempiuto onorevolmente al proprio dovere, rappresentano soltanto la decadenza di un’istituzione fondamentale della vita civile.
gjm
Direttore complimenti per il pezzo anche stavolta è riuscito a cogliere nel segno. Ormai i media tendono a trasformare tutto in spettacolo e sensazionalismo. Mi chiedevo se fosse norale che a Venezia le navi della Costa Crociere – in questo caso la Costa Victoria attraversi per un “tragitto turistico” il TRONCHETTO LIDO VENEZIA per offrire poi ai passeggeri la magica visuale della Piazza S. Marco. In virtù della tragedia dei giorni scorsi non sarebbe il caso di rivedere questi persorsi/tragitti turistici nella sicurezza di turisti, residenti, bellezze d’arte e del mare?
Chi da quelle autorizzazioni? Chi preposto a controllare?
COSTA VICTORIA Costa Crociere s.p.a. venezia 01/05/2010
http://www.youtube.com/watch?v=nI9qly-4FUk
ma lei al posto del marò non si sarebbe messo in salvo?
un altro squarcio nella ragnatela con la quale si voleva avvolgere l’equipaggio:
L’affondamento della “Concordia”, l’orgoglio delle istituzioni per gesto nostromo Sclafani
Il sindaco Vito Bono e il vicesindaco Carmelo Brunetto manifestano sentimenti di orgoglio e di gratitudine nei confronti del saccense Vincenzo Sclafani, il nostromo della nave “Concordia” che si è distinto nelle fasi concitate dell’affondamento.
“Nella tragedia una nave che affonda, nella consapevolezza della morte che inghiotte istante dopo istante, – dicono il sindaco Vito Bono e il vicesindaco carmelo Brunetto – non è facile ignorare la propria vita per mettere in salvo altre persone. Non è da tutti pensare prima agli altri e poi a se stessi, per istinto di sopravvivenza. Il sacrificio è un dono innato, l’eroismo è testimonianza di un animo non comune. Siamo fieri da saccensi e da rappresentanti delle istituzioni delle azioni compiute da un nostro concittadino nella tragedia della nave “Concordia” della Costa Crociere, dove la felicità nel breve volgere di un attimo si è tramutata in lutto. Nel provare sentimenti di pietà nei confronti delle vittime e rabbia per la negligenza umana, abbiamo provato un senso di viva fierezza nel leggere sulle cronache che un nostro concittadino, un saccense, Vincenzo Sclafani, dipendente della Costa Crociere, nostromo della nave “Concordia”, non è fuggito come altri dallo scafo che colava a picco per sfuggire alla morte in agguato. Vincenzo Sclafani – così come riferito dagli organi di informazione – è stato uno degli ultimi a abbandonare la nave. È rimasto sulla “Concordia” per aiutare chi aveva bisogno di un suo aiuto per scampare alla morte e mettersi in salvo. Sono di quei gesti così rari che ci rendono orgogliosi di appartenere al genere umano e, in questo caso, di essere un familiare, un amico, un conoscente, un concittadino di una persona così straordinaria. A Vincenzo Sclafani la gratitudine nostra personale e quella di un’intera comunità”.
Il sindaco Vito Bono ed il vicesindaco Carmelo Brunetto annunciano che il nostromo Vincenzo Sclafani sarà ricevuto a Palazzo di Città quando rientrerà a Sciacca per riabbracciare la moglie e i tre figli.
http://agrigentoweb.it/l%e2%80%99affondamento-della-%e2%80%9cconcordia%e2%80%9d-l%e2%80%99orgoglio-delle-istituzioni-per-gesto-nostromo-sclafani_98722/
Quello che forse nessun altro pubblicherà. La lettera di un marinaio alla giornalista Mara:
Gentilissima Sir.ra Mara,
spero che tra una comparsa e l’altra in TV possa trovare il tempo di leggere questo messaggio privato che le sto inviando. Non le chiedo l’amicizia in Facebook perche non ne vedo il motivo ma mi …permetta di esprimere il mio disappunto sul contenuto delle sue numerose interviste che ha rilasciato in TV in questi giorni. Certamente non ha perso tempo a scappare in TV a raccontare numerose bugie sull’operato dell’equipaggio nella fase di evaquazione della nave. Io non ero a bordo ma sicuramente so come si svolge un emergenza generale ed abbandono nave. Lo so non perche sono Italiano ma perche insieme ai miei colleghi filippini, indiani, honduregni, rumeni, inglesi, americani, ecc. svolgiamo ogni 15 giorni delle esercitazioni. Io mi domando come ha fatto a salvarsi se non per l’operato dei nostri ragazzi? Non racconti bugie nel dire che un filippino si era messo alla guida della lancia perche e’ impossibile. Ciascuno di noi sa cosa fare in questi momenti di emergenza e bisogna anche comprendere che bisogna ordinare una numerosa folla umana di 3000 e piu persone. Nei suoi racconti ho notato una piccola nota di razzismo nei confronti dei ragazzi filippini che non sapevano parlare l’italiano. O forse lei non sa parlare l’inglese??? In ogni caso quando era il tempo di essere serviti in cabina, a tavola, al bar non era importante che i ragazzi non parlassero italiano, l’importante era essere serviti e riveriti. Forse questo stesso trattamento lo voleva riservato anche in caso di emergenza? Capisco che il suo mestiere e’ quello di raccontare i fatti…. ma lo faccia con coerenza e verita’. Leggevo uno dei tanti titoli di giornale uno in particolare che diceva che gli occhi del mondo sono rivolti sull’Italia per questa sciagura. E’ vero tutti ci guardano e la nostra stampa, lei nel caso specifico, non fa altro che dare il colpo di grazia a questa grande e bella realta’ della nostra Italia.
Io le posso sono dire che le quasi 19000 persone che lavoriamo a bordo siamo fieri di lavorare per questa compagnia, siamo fieri di formare una grande famiglia e fieri della preparazione che COSTA ci offre ogni giorno che siamo a bordo.
Sentire queste gratuite cattiverie da parte sua certamente fa male. Si capisce subito che ora cerca solo notorieta’ mediatica ma colleghi il cervello alla bocca soprattutto quando dice che spera che i suoi VESTITI STORICI vengano recuperati!!!! Si ricordi che ci sono 16 dispersi e forse e’ piu urgente che presto vengano “recuperati” VIVI.
LEI RINGRAZI IL SIGNORE E L’EQUIPAGGIO PERCHE HA AVUTO MODO DI TORNARE A CASA……
Ottima lettera, speriamo serva a qualcosa e che la stampa sia sempre e veramente professionale raccontando fraddamente fatti e non sensazioni.
Una vergogna vedere al giornalista (quella signora anziana) e quall’attrice fare il giro di tutte le trasmissioni TV come se l’evento non le avesse traumatizzate affatto – ma del resto che ci si aspettava in un paese dove la Lory Delsanto, dopo essere caduta nel dimenticatoio, viene riesumata e gira per tutti i programmi per parlare della Casa di Scajola (Quella con vista al Colosseo) solo perché Lei abitava nello stesso stabile. Le due signore si saranno dette BENE E’ ARRIVATO IL NOSTRO TURNO..
Ieri le ho viste dappertutto dalla RAI a Mediaset a La7
Dio ci salvi!
e degli sciacalli tipo Giletti D’urso etc che ne pensiamo? Si arricchiscono sulle tragedie degli altri! Che faceva il comndante? E gli altri? E i preposti alle emergenze e alle scialuppe?C’è da arrestare almeno 50 persone e buttare le chiavi!
@ Di Falco
Dall’alto dell’esperienza che dimostri di possedere, sei sicuramente uno dei tanti lupi di mare di tv, salotto e pantofole.
Prima di sentenziare aspetta che almeno venga fatta un minimo di chiarezza.
I 50 da arrestare e buttare via la chiave, sugli oltre mille uomini di equipaggio li vuoi scegliere tu, o mettiamo tutti dentro e poi si vede?
Ma fatemi il caxxo del piacere di non parlare quando non sapete; quando non conoscete il lavoro degli altri; quando l’unico mare che avete visto è quello della spiaggia più vicina a casa vostra o l’acqua della vasca da bagno.
BASTA!!!
Adriano: Sceglili tu, cosi’ continuate a fare i fighetti e la gente muore! Imbecille!