Aragona (Agrigento) – E di scuola, parliamo con il dirigente scolastico, prof.ssa Pina Butera, subentrata alla prof.ssa Maddalena Luttuca.
Aragonesi doc entrambe, Pina Butera, dopo aver elogiato il buon lavoro del suo predecessore ci ha confidato di essere orgogliosa di dirigere la scuola del suo paese, dove ha anche insegnato per ben 15 anni.
“Una scuola ben organizzata con competenze professionali di alto livello – ha spiegato la Butera – dove le scelte educative vengono veramente messe in atto. Abbiamo un’organizzazione molto solida, un servizio amministrativo ben organizzato ed efficiente e un’offerta formativa ben articolata. Aragona da questo punto di vista è un’isola felice: l’impegno, la costanza e l’entusiasmo con cui si lavora si possono toccare con mano”. La conferma delle parole della Prof.ssa Butera è riscontrabile nella buona preparazione acquisita negli anni dagli alunni che hanno frequentato l’Istituto Comprensivo aragonese, che generalmente, non hanno avuto problemi nel proseguimento della loro carriera scolastica.
Pina Butera spera di continuare su questa scia, assicurando un processo di formazione continuo ed innovativo.
Una problematica che sta molto a cuore alla direttrice è quella dell’edilizia scolastica, poiché da tempo ormai le elementari di Aragona sono state private del “Plesso Scifo”. Di fatto nella struttura del “Capuana”, ormai da parecchi anni, hanno trovano posto anche alcune delle classi che prima erano allocate allo “Scifo”. Sebbene si riesca ad accogliere tutti i ragazzi, ha spiegato il dirigente scolastico, esiste l’esigenza di avere nuovi spazi da predisporre a laboratori con relative attività atte ad innalzare ancor di più l’offerta formativa, la preparazione e le possibilità di sapere, saper fare e conoscere “dei nostri ragazzi”.
Oggi sarebbe molto importante riacquistare quell’edificio – il plesso Scifo – all’utilizzo scolastico. “Al plesso Scifo potremmo aprire ed istituire laboratori per i quali, tra l’altro, attingiamo a finanziamenti europei abbastanza sostanziosi. Recentemente abbiamo usufruito di un finanziamento di 75.000€ per l’acquisto di apparecchiature. Siamo già nelle condizioni di poter allestire un laboratorio informatico, un laboratorio linguistico, un laboratorio scientifico e uno musicale da allocare nei vari plessi. Purtroppo li allocheremo in locali non tanto idonei perché abbiamo questa carenza spazi”.
Plesso Scifo che è entrato prepotentemente nel dibattito consiliare, nella seduta dell’8 novembre 2011, quando il consigliere Francesco Morreale, capogruppo consiliare di “Città Futura”, dopo aver cercato di spiegare al sindaco che ad Aragona non risulta ci siano problemi di carenza di aule e che, anzi, alcune classi non si sono formate per mancanza di alunni, ha posto al Consiglio comunale il seguente interrogativo: “è necessario che il comune si vada ad indebitare di altre 400.000€ per andare a completare una scuola che, fondamentalmente, non serve, oppure è più utile aspettare un altro bando futuro che comunità europea o la regione finanzino per intero?”. Il gruppo consiliare di “Città Futura”, aveva allora espressamente chiesto il ritiro del punto in discussione che prevedeva l’attivazione di un mutuo a carico dell’ente per il completamento delle elementari “Scifo”.
Alfonso Tedesco, in quell’occasione, ha ricordato che “il plesso Scifo ha una funzione baricentrica” per le molte famiglie che abitano nel raggio d’influenza di quella struttura scolastica, e che, loro malgrado, sono costrette, tra mille problemi ad accompagnare i propri figli al Capuana piuttosto che all’Agnellaro o al plesso Fontes Episcopi. Il sindaco Tedesco ha precisato che per l’amministrazione comunale l’attivazione del plesso Scifo è da considerarsi fondamentale ed importante, invitando nel contempo il Consiglio ad assumersi le proprie responsabilità, nel caso di un voto contrario ad una delle priorità che si è data questa amministrazione, cioè, cercare di riconsegnare le elementari Scifo agli aragonesi. Per Tedesco la valutazione da fare, anche mediante apposita seduta consiliare e specifico dibattito, dovrebbe essere quella di decidere in maniera seria e responsabile “se riteniamo utile rendere fruibile, ristrutturare e mettere in sicurezza il plesso Scifo, per restituirlo alle nostre famiglie” oppure no.
Nel novembre 2010, Paolo Pulselli assessore comunale ai Lavori Pubblici rendeva noto che la riapertura del plesso Scifo era prevista per l’anno scolastico 2012/2013. L’assessore Filippo Gandolfo, nel corso di una recente riunione (13/12/2011), ha informato i genitori degli alunni, che nell’ultimo bilancio di previsione è stata prevista l’attivazione da parte dell’ente di un mutuo di 400.000euro, per il completamento dei lavori inerenti le elementari Scifo, a fronte del quale dalla Regione arriveranno altri 400.000euro che si andranno ad aggiungere ai 450.000euro già finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero dell’Istruzione, per interventi urgenti e messa in sicurezza del plesso.
“Lo Scifo lo vedremo completato entro tre anni – ha dichiarato Filippo Gandolfo”, dichiarazione che ha avuto come reazione il sorriso amaro di qualche mamma che gli ha ricordato che già tre anni fa era stata detta la stessa cosa.
La riapertura del plesso Scifo, auspicata dal dirigente scolastico Pina Butera, con le sue dieci aule permetterebbe di allestire nuovi spazi per attività laboratoriali garantendo all’utenza aule più capienti e adeguate al numero di alunni come la normativa prevede. Allo stesso tempo occorrerebbe chiedersi se oltre alla volontà politica e le promesse di riapertura, che si rinnovano di anno in anno,ci siano anche i soldi per recuperare quella struttura tanto cara e utile agli aragonesi.
Totò Castellana
Si decidessero in fretta …xkè quella scuola è nelle mani di piccoli vandali!!!! è vergognoso ke ci sia ki ancora prepotentemente mette in discussione la necessità di riaprire questo plesso…… Andassero a vedere come è combinata la nostra bella scuola!!!! kiusa nn significa lasciare un bene comune all’incuria e all’inciviltà!!!!!!