Agrigento – Grandangolo, il giornale di Franco Castaldo, nel n° 51 pubblica interessanti stralci di intercettazioni dell’utenza telefonica di Totò Moncada, uno degli imprenditori più conosciuti nella produzione di energie alternative.
In particolare, due conversazioni del 10/02/2010, i cui contenuti riportiamo integralmente come pubblicati dal settimanale agrigentino:
1) Conversazione del 10/02/2010 nel corso della quale Moncada dialogando con tale Piero, discutono sui contrasti che sarebbero sorti tra l’attuale presidente di Confindustria Agrigento, Giuseppe Catanzaro ed il Moncada, destinato a sua volta a candidarsi quale nuovo presidente degli industriali agrigentini. In ordine alla persona di Catanzaro, Moncada riferisce che sarebbe bene che non sbagliasse a parlare perché, diversamente – facendo riferimento al rigassificatore – lo avrebbe fatto nero. Moncada lamenta il fatto che Catanzaro avrebbe avallato l’audizione dell’on. Lumia, riconducibile, a suo dire, alla cordata Montante, Venturi.
2) Conversazione del 10/02/2010 nel corso della quale Moncada dialogando con un suo collaboratore, gli confida, riferendosi a Giuseppe Catanzaro, una vicenda che riguarda un parco eolico tra il proprio gruppo e l’Enel, di fatto non più realizzato, in cui il Catanzaro avendo fatto stipulare l’accordo tra le parti, avrebbe chiesto di entrare nella società e Moncada, considerandolo amico, non avrebbe opposto rimostranze. In tale contesto, come a voler rimarcare il connubio affari-politica. Moncada riferisce ancora che della “ST” di Catania, vi sarebbe socio anche Montante, nutrendo perplessità anche sul fatto che quest’ultimo sia socio nel rigassificatore di Porto Empedocle. Moncada racconta poi che al Catanzaro starebbero per approvare un impianto ad olio presso la locale zona industriale, sul quale, ad avvenuta approvazione renderà scandalo sui giornali.
Una storia, quella del rigassificatore di Porto Empedocle, più volte adombrata da vicende inquietanti, a partire dalla revoca del mandato all’avvocato Aiello – da parte del presidente della Provincia – che avrebbe dovuto rappresentare l’ente dinanzi al TAR (leggi l’articolo), per arrivare all’arresto del boss latitante Gerlandino Messina, catturato con in tasca quattro “pizzini” che riguardavano la realizzazione dell’impianto (leggi qui).
Ombre che il colloquio intercettato dell’imprenditore Moncada, nel corso del quale affermava che avrebbe potuto “far nero” il presidente di Confindustria Agrigento, rendono ancora più fitte.
Cosa sapeva a tal riguardo Moncada?
Ad Agrigento, dopo anni di denunce, il rigassificatore approda nelle aule giudiziarie.
Ma questa è un’altra storia… Un processo del quale presto andremo a scrivere, raccontandovi in maniera dettagliata quanto sta accadendo. Un’altra storia da non perdere…
Gian J. Morici
Ormai è risaputo, il rigassificatore purtroppo si farà,nonostante tutto quello che è stato tentato. In merito poi alle beghe tra i “grossi” imprenditori agrigentini, c’è da dire che parlano tutti bene razzolando male.In città, di grosse imprese abbiamo alcune esperienze
tempi duri per gli imprenditori coraggiosi agrigentini. e il pepè cittadino si sta muto come un pesce. su argomenti di questo tipo non va in televisione 18 volte al giorno con i suoi proclami di legalità giustizia e trasparenza.
si saprà mai kuello ke aveva da dire monkada?