“Chiedo sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti”, queste sono le dure frasi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ed ancora “sacrifici dolorosi per consentire al Paese di ripartire”. Sono in parte d’accordo, ma visto che in questi giorni ai cittadini verranno imposti sacrifici a lacrime amare, cominciamo ad eliminare alcuni benefici.
Ad esempio, la cancellazione di una norma – la chiamerei – (norma dei paralleli) che consente di percepire uno stipendio per una mansione che non fai più. Mi spiego meglio: quando un dipendente pubblico viene chiamato a svolgere una mansione presso un ministero, è considerato “fuori ruolo” ma siccome si tratta di un incarico temporaneo, conserva il posto.
La legge in questione indica anche la conservazione dello stipendio, al quale si aggiunge l’indennità per il nuovo incarico. In buona sostanza due stipendi. Capisco
perfettamente che parliamo di “Super” dirigenti, ma perché due carriere parallele? Oggi sono in crescente il numero dei magistrati “fuori ruolo”, nomi famosi che ricoprono incarichi importanti con stipendi “fuori ruolo” consistenti.
Tra Corte dei conti, Tar, magistratura ordinaria, etc, sono fuori ruolo circa 250 magistrati che mantengono il loro trattamento economico percependo un’indennità di funzione che a volte supera lo stipendio.
Sono diverse le categorie che “percepiscono” due retribuzioni lavorando per un solo
datore di lavoro, lo Stato. In Italia, è possibile che un Consigliere di Stato percepisca il suo stipendio di circa 190,000 più un’indennità di funzione di 350.000 perché è alla presidenza della Repubblica.
Da un recente rapporto INPS, emerge che il 70,5% dei trattamenti erogati,non supera i 1000 euro al mese e che il 39,0% dei pensionati vive con meno di 500 euro al mese. Ma in Parlamento si continua a discutere del comma 3 dell’articolo 23 della manovra
economica: una norma che stenta a decollare, una norma che stabilisce il tetto degli
stipendi dei vertici della pubblica amministrazione. E’ importante che si vieti il cumulo, che si elimini la doppia retribuzione.
Un atto dovuto in un momento particolare per il nostro paese, un dovere verso i meno abbienti che devono fare sacrifici a lacrime amare.
Aldo Mucci
altro che lacrime amare,lacrime di sangue
La richiesta, legittima, in Italia resta solo una povera utopia. I sacrifici a lacrime e sangue li deve fare il popolo, massa amorfa come diceva un mio professore, loro devono godere dei nostri sacrifici. Questa è l’Italia
Poveri figli nostri|!!