CALTANISSETTA – FRIGOMACELLO NELLA BUFERA
“Bufera giudiziaria sul Frigomacello di contrada Calderaro. Nel mirino della magistratura nissena, sono finiti il legale rappresentante della coop “Le Verdi Madonie” di Geraci Siculo, Carmelo Amato – cognato dei “chiacchierati” fratelli Giaconia (che dal 2004 gestiscono il mega impianto) – nonché il dirigente veterinario dell’Asp nissena Antonio Vasapolli (responsabile del controllo sulle macellazioni) e i 2 titolari della ditta nissena T.r.m. srl, Paolo ed Angela Randazzo (padre e figlia), affidatari in sub appalto, del servizio di macellazione (per conto della coop madonita). I 4 imputati, il prossimo 7 febbraio dovranno comparire davanti ai giudici del Tribunale di Caltanissetta, per rispondere di una sfilza di reati, dopo il rinvio a giudizio disposto dal Gup, Francesco Lauricella. Dalla commercializzazione di “sostanze nocive” (carni bovine, ovine e suine in “avanzato stato di putrefazione”), all’abuso d’ufficio ed omissione di atti di ufficio, fino alla interruzione di pubblico servizio ed omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale (il veterinario dell’Asp). Le gravi irregolarità riscontrate nel Frigomacello, di proprietà dell’Asi di Caltanissetta – che nel 2004, l’ex presidente Umberto Cortese, aveva affidato in locazione, alla Coop “Le Verdi Madonie” – e che hanno fatto scattare la richiesta di rinvio a giudizio, da parte del sostituto procuratore della Repubblica Luigi Fede (accolta dal Gup), a carico dei 4 imputati, risalgono al 2007/2008…
Carne & sterco. I Randazzo, macellavano mezzane di carne “asserendo che si trattasse di carne fresca” – annotano gli inquirenti – quella detenuta nello stabilimento di macellazione gestito da Amato, e “dichiarata dal Vasapolli idonea al consumo”. Al contrario, si trattava invece, secondo l’accusa, di “sostanze pericolose alla salute pubblica”. In quanto erano conservate in celle frigorifere “invase da sterco”. Nocive per i futuri consumatori, a seguito delle “contaminazioni dei prodotti nei cicli di lavorazione, effettuati, in violazione delle norme igieniche e sanitarie”. Insomma, nel Frigomacello di Caltanissetta in mano ai fratelli Giaconia, si macellava di tutto e di più: in dispregio della legge e al di fuori dei requisiti igienici e sanitari. Complice il dirigente veterinario dell’Asp Antonio Vasapolli, che avrebbe chiuso più di un occhio…
Gli “affari” dei Giaconia. L’ennesima “tegola” giudiziaria, quella che si abbatte sulla famiglia Giaconia( che spazia nella distribuzione con il marchio Conad), e punterebbe (con il 30 % di azioni) insieme al patron di Aeroviaggi Antonino Mangia, a realizzare un centro termale a Geraci Siculo. Recentemente i giudici della Cassazione, hanno condannato i fratelli Giaconia, in via definitiva, per “associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed all’evasione fiscale”. Sottolineando nella sentenza, come le loro “diramazioni anche all’estero” siano “indici oggettivi di una organizzazione criminosa”. Business & mafia. Lo scorso 24 novembre, è stato sequestrato – dopo anni di indagini, dell’Arma di Palermo – anche un super mercato Conad (in via dell’Orsa Minore), formalmente di proprietà dei fratelli Giaconia, e riconducibile a Sandro Capizzi, boss capo mandamento del quartiere Santa Maria di Gesù…”
PALERMO – A RISCHIO PRIMARIE
“Dopo settimane di tira e molla, è saltato il banco. E adesso regna il caos più completo nel centro sinistra, in vista delle amministrative di primavera, che dovranno eleggere il prossimo sindaco di Palermo. Il cartello “Per Palermo è ora” sta ancora tentando, in extremis la complicata impresa di salvare almeno le primarie. Dopo il recente “strappo” di Idv, che ha abbandonato il “tavolo” comune, lanciando la candidatura “solitaria” dell’ex sindaco Leoluca Orlando. L’incidente che ha scatenato le ostilità dei dipietristi palermitani, all’indomani del vertice di Rita Borsellino con Bersani e Lupo a Roma – in cui l’eurodeputata concedeva alle “alleanze” politiche qualche spiraglio di apertura al secondo turno (“decideremo sulla scorta dei valori, dei programmi e del giudizio che esprimeranno i cittadini”) – era stato il rifiuto da parte del segretario regionale e provinciale dei democratici Giuseppe Lupo ed Enzo Di Girolamo, a subire “diktat”…
Il segretario del Pd Lupo, dopo la rottura con Orlando, ha rivolto l’appello all’ex sindaco, a non prendersi la “responsabilità” di “spaccare” il centro sinistra. Ma rischia di essere solo un discorso tra sordi. Il diktat di Idv. ”Ad oggi la nostra posizione è sempre la stessa – ribadisce il segretario provinciale di Idv Pippo Russo – chiediamo al Pd e a tutti i candidati che parteciperanno alle primarie, di sottoscrivere l’impegno formale di non allargare l’alleanza al terzo polo, né al primo né al secondo turno”. Intanto, la Borsellino è già in corsa. “Lavoriamo pervicacemente per il massimo di convergenza con la città, e per l’unità con i partiti del centro sinistra – conferma Giovanni Ferro, stretto collaboratore dell’euro parlamentare – e quindi per vincere al primo turno, perché è possibile riuscirci”. Candidato alternativo. Ma in casa Pd, resta tutt’altro che risolto il “nodo” delle alleanze. Nel quartiere generale dei democratici, in via Bentivegna, c’è preoccupazione. Soprattutto l’area vicina al capogruppo all’Ars Antonello Cracolici ed al senatore Giuseppe Lumia, insieme ad “Innovazioni” capeggiata dall’ex ministro Totò Cardinale e Nino Papania – se la Borsellino dopo lo strappo ufficiale di Orlando, non dovesse cambiare orientamento nei confronti del terzo polo – starebbe lavorando per una candidatura alternativa…”
Due articoli a firma di Alida Amico, che potete leggere su Centonove di questa settimana…