Aragona (Agrigento) – Torniamo ad occuparci della chiesa della Mercede, e questa volta con il sindaco di Aragona, a cui abbiamo chiesto come l’amministrazione si sia mossa, negli ultimi quattro anni, per valorizzare il centro storico e per evitare che nell’indifferenza generale la chiesa della Mercede collassi su se stessa, ponendo fine definitivamente ad un’importante pagina della storia aragonese.
Aragona ovviamente non è soltanto la chiesa della Mercede, ma è molto altro. Dal centro storico alle campagne sono disseminati importanti monumenti, che abbandonati a loro stessi sono diventati, anziché una risorsa per la collettività, un peso per chi ne detiene la proprietà.
Anche Alfonso Tedesco nella sua campagna elettorale del 2007 prese l’impegno di valorizzare e rivitalizzare il centro storico aragonese. Un centro storico che a discapito dei buoni propositi rimane in costante sofferenza e pericolo.
Per Alfonso Tedesco gli esempi virtuosi dei centri storici di Modica, Ragusa e Siracusa sono da collegare a finanziamenti attivati vent’anni addietro, mentre da qualche anno non ci sarebbe nel bilancio regionale neppure 1€ per conferire incarichi professionali e finanziare interventi nel centro storico. Una delle soluzioni per il sindaco potrebbe essere quella di una sinergia pubblico-privato, dove le imprese private ravvedendo un legittimo interesse considerino vantaggioso divenire parte attiva nel recupero del centro storico.
Per quanto concerne la chiesa della Mercede, il primo cittadino di Aragona ha spiegato che lì l’interesse è solo ed esclusivamente della diocesi che, in maniera autonoma, conferisce incarichi professionali e può accedere ai finanziamenti. Il comune interviene solamente per espletare la gara in caso di finanziamento e per segnalare situazioni di pericolo o possibilità di finanziamento anche se, in quest’ultimo caso, il soggetto promotore rimane l’autorità religiosa.
D. – Nell’ottica di una valorizzazione del centro storico ha fatto qualche segnalazione all’arciprete?
Sindaco Tedesco: – “L’attuale arciprete, insediatosi da un anno non può farsi carico di tutti i problemi. Quando il comune ha sollecitato emettendo l’ordinanza di messa in sicurezza, l’allora Arciprete Taffari ha provveduto”.
Pur sapendo che non è competenza del comune, avevamo chiesto al sindaco di farsi carico di segnalare in forma scritta, sia all’arciprete che agli uffici preposti della Curia di Agrigento, la necessità di ristrutturare e restaurare la chiesa della Mercede per riconsegnarla al culto e alla cittadinanza. Tedesco ci aveva assicurato che nei prossimi giorni lo avrebbe fatto. Alla domanda del sindaco “servirà?”, gli era stato fatto notare che i buoni propositi e le cose giuste vanno portati avanti indipendentemente dagli esiti. Siano essi positivi o negativi, vale sempre la pena andare avanti senza mai arrendersi.
Il sindaco a quel punto ci ha reso partecipi di una sua riflessione, maturata leggendo gli accadimenti: “L’Arciprete Saverio Taffari, aveva già fatto una scelta, muovendosi in maniera autonoma per avere dei finanziamenti che lui ha ritenuto dovessero concentrarsi sulla chiesa Madre, sistemando l’oratorio e il teatro armonia”. Alfonso Tedesco ha precisato che per quanto riguarda la chiesa della Mercede è una competenza dell’arciprete, non come persona bensì come autorità,, e l’Arciprete Taffari valutò prioritario il recupero dell’oratorio e del teatro armonia rispetto quello della sofferente chiesa della Mercede. Quanto dichiarato dal sindaco Tedesco era stato riportato anche dall’ex sindaco Biagio Bellanca (vedi commento n. 4). “In un’ottica di collaborazione, potremmo fare una segnalazione ed avere un’azione sinergica per il recupero della Chiesa della Mercede – ha concluso Alfonso Tedesco”.
D.- Lei aveva portato l’esempio di Ortigia. Aragona non ha un piano particolareggiato per il centro storico, state lavorando per il futuro?
Sindaco Tedesco:- “Oggi in totale assenza di finanziamenti è difficile operare. Le politiche di riqualificazione sono state attivate nell’arco di un ventennio attraverso fondi della comunità europea. Lì (Siracusa) la politica si è mossa per tempo utilizzando i finanziamenti per la progettazione e quelli per la riqualificazione. E’ un treno che già, sostanzialmente, è passato”.
D.- Un treno che qualora passasse nuovamente rischieremmo di riperderlo…
Sindaco Tedesco:- “Lo scorso anno siamo andati presso l’assessorato regionale, e non c’è un centesimo per quel che riguarda gli incarichi. Dare un incarico, per il piano particolareggiato del centro storico, richiede uno sforzo non indifferente per l’ente. Quindi occorre avere risorse finanziarie per l’incarico progettuale, a meno che in sede di rielaborazione del P.R.G. non si ricorra a risorse economiche e professionali interne all’ente”.
Tra qualche mese il P.R.G. compirà dieci anni quindi, necessiterà di una rielaborazione e il sindaco si è assunto l’impegno che, da un punto di vista progettuale, sarà posta maggiore attenzione all’aspetto particolareggiato del centro storico aragonese.
Totò Castellana
Realtà sconfortante e credo che non sia la sola ad Aragona!
Se penso alla sorte che si sta riservando a quei poveri cani di aragona, mi viene da pensare che al peggio non c’è fine!! e che l’appartenenza ad un partito non è garanzia di serietà e di responsabilità per “la cosa pubblica”
Posso fare una presonalissima riflessione a voce alta?
Ebbene, proprietaria della Chiesa Mercede di Aragona è la Santa Sede, per cui ogni tipo di intervento all’interno e sui muri portanti tocca alla Chiesa, ed in questo caso, per competenza, alla Curia vescovile di Agrigento. E su questo non ci piove!!! Per quanto riguarda l’abbandono del quartiere, così come anche di altri quartieri, la responsabilità va ricercata anche tra i cittadini che abitavano proprio lì e che, anziché provvedere a fare le varie ristrutturazioni delle loro abitazioni (tra l’altro tutte urbanizzate con fogne, luce, gas, telefono e quant’altro) hanno preferito comprare, negli anni fine 60 e durante i decenni 70 ed 80, lotti di terreno dai proprietari dei latifondi che andavano dalla zona da Chichiru a scendere, per arrivare a Fontes Episcopi, Contrada Poveromo…E così tutti i cittadini hanno sguarnito un intero Centro storico (a mio parere bellissimo e pieno di fascino…ma mi duole il cuore perchè completamente deserto…) per andare a costruire dei palazzi o case od appartamenti in una zona depressa di Aragona (cioè molto bassa, quasi a vallone, sempre piena di nebbia e, secondo la mia modestissima opinione, poco salubre). Ovviamente parecchi di questi immobili sono tutt’ora quasi sguarniti di servizi primari (fogne, illuminazione pubblica, reti telefoniche e quant’altro) ed interi quartieri del centro storico sono stati abbandonati. Ovviamente i proprietari degli immobili del centro storico hanno il compito primario di dover intervenire per la manutenzione straordinaria dei loro immobili e quindi togliere i pericoli incombenti per la Collettività. Il Comune (ma così tutti gli altri comuni viciniori) ha l’obbligo di intervenire quando i proprietari degli immobili pericolanti sono all’estero o sono completamente inerti per mancanza di fondi. In tal caso interviene la Protezione Civile e le spese vanno accolate ai proprietari. Un dato fondamentale: dagli anni 60 a tutti gli anni 80 si è costruito senza avere un buon Piano Regolatore. La classe politica dell’epoca ha lasciato fare il tutto solo per meri benfici e tornaconti elettorali, oltre che personali. Tutti hanno costruito abusivamente…tutti oggi hanno dovuto condonare, pagare le sanzioni salatissime degli anni 85 e sanare oggi le le loro abitazioni, pagando quota parte per quanto riguarda i servizi primari. Il Piano Regolatore di Aragona è stato approvato l’08.08.1997 dall’allora Commissario ad acta e già all’epoca risultava che per ogni abitante (10.500 circa) c’era la disponibilità di 4,5 stanze vani a testa, e quindi c’erano già in eccedenza appartamenti, non solo per i propri filgi, ma per i nipoti e, in qualche caso, per i figli dei nipoti.Ancora oggi, anche se con i crismi della legalità, si continua, imperterriti, a costruire…e, per quanto riguarda l’immediato circondario del Centro cittadino, non parlo di quante case hanno perso il carattere della ruralità ed oggi sono stati trasformati in villini in Campagna.. e la popolazione continua a diminuire, come si può evincere…immaginate quanti appartamenti, villette, case vuote ci sono……a Voi lascio le conclusioni della situazione che Vi ho appena illustrato….
Franco Cipolla
Le cose dette da Franco Cipolla ad Aragona sono risapute da tutti. Il sig. Cipolla che riflette ad Alta voce ed è stato assessore comunale all’ambiente potrebbe spiegarci perché ancora oggi si continua a costruire. Perché l’amministrazione attuale di cui ha fatto parte, e anche le amministrazioni passate, visti i dati che egli ha riportato nella sua riflessione ad alta voce conosciuti anche da chi di volta in volta ci ha amministrato in passato, non si sono messe di traverso battendo i pugni sul tavolo: QUI NOI SI COSTRUISCONO PIU’ DI NUOVE COSTRUZIONI perché c’è ne sono abbastanza, puntiamo sul centro storico questi sono gli incentivi.
Non si è accorto di tutte quelle strutture che negli ultimi anni sono sorte in ogni dove e tutte con lo stesso modulo costruttivo, come se venute fuori dallo stesso stampo. Compito degli amministratori era puntare sul centro storico non sta ai comuni cittadini dire come, siete stati votati anche per trovare delle soluzioni.
Quando l’ex assessore Cipolla ci dice che “parecchi di questi immobili sono tutt’ora quasi sguarniti di servizi primari (fogne, illuminazione pubblica, reti telefoniche e quant’altro)” dovrebbe pure spiegarci dove scaricano questi signori e cosa la sua amministrazione ha fatto dei soldi che questa gente ha pagato per le sanatorie edilizie per avere fogne, illuminazione pubblica, reti telefoniche e quant’altro. Chi le andrà a realizzare quelle opere e con quali soldi? Da assessore se ne sarà interessato….
Quello che ha scritto mi fa paura quando leggo: “Ancora oggi, anche se con i crismi della legalità, si continua, imperterriti, a costruire …e, per quanto riguarda l’immediato circondario del Centro cittadino, non parlo di quante case hanno perso il carattere della ruralità ed OGGI sono stati TRASFORMATI in VILLINI in Campagna.. e la popolazione continua a diminuire”. COSA SIGNIFICANO QUESTE PAROLE?
Ma c’è qualche autorità incaricata alla sorveglianza e al controllo del territorio? Dette da un ex assessore all’ambiente le frasi lette hanno una pesantezza grandissima. Spero non si sia perpetrato nessun sacco al territorio per il solo interesse di qualche privato e non della collettività.
Una domanda vorrei farla io
Chi occupa una carica pubblica come il sindaco, l’assessore o il consigliere comunale non dovrebbe avvertire l’obbligo di denunciare situazioni a loro poco chiare o a prima vista ingiuste?
Forse si nell’interesse e in forza dei cittadini che rappresentano.
Possibile ke i treni son tutti passati??? possibile ke nn siamo riusciti anzi nn sono riusciti a prenderne neanke uno???? possibile ke dovremo assistere alla fine del centro storico nel silenzio piu’ assoluto??possibile ke gli sbagli della politica locale dobbiamo pagarli noi??? possibile le colpe sono sempre degli altri??? quante domande senza risposte……il patrimonio artistico e storico di Aragona sta frantumandosi senza sosta…nell’apatia totale dei cittadini .
Sono daccordo solo in parte con il Sig. CIPOLLA, perchè la responsabilità è anche del comune che continua a rilasciare concessioni edilizie favorendo la cementificazione in un comune dove vi sono 3 case per ogni abitante. Ma la volete smettere?? ( MI RIVOLGO AGLI AMMINISTRATORI) Anzicchè espandere il paese in cemento perchè non provvedete a creare spazi verdi come ville e parchi dove le famiglie possono portare i loro bambini!!
SIETE VERGOGNOSI
Occorre che il verde pubblico si riappropri,dove e’ possibile, di quello che resta della vecchia Aragona- E’ vero che i cittadini hanno abbandonato,in mancanza di uno strumento urbanistico, le case dei vecchi quartieri-per andare a costruire case igienicamente idonee e funzionali-ma l’ambandono e’ un REATO-poiche’ nel tempo,abbiamo visto e ogni giorno assistiamo al crollo di quartieri
che mietono vite innocenti-Con tutta quella pretora di impegati,tecnici di cui il Comune di Aragona dispone(I precari)–Mi risulta che i consiglieri comunali tutti i giorni sono impegnati nelle varie commissioni(logicamente dietro gettone di presenza)cercando fra le altre cose, come fare uscire questo nostro paese dall’immobilismo totale in cui oggi si trova-Ritornando al verde pubblico,occorre fare un censimento di tutti i fabbricati fatiscenti-Informare i proprietari a demolire e quindi a togliere il PERICOLO e possibilmente a ricostruire il tanto quanto-Sicuramente per subito ci troveremmo davanti al caso che i proprietari non risiedono più ad Aragona(EREDI),il Comune in questi casi dopo avere avvisato gli interessati.dovrebbe demolire, bonificare lo spazio, creando piccoli polmoni verdi-Logicamente i proprietari debbono avere sempre l’opzione di scelta-Qualcuno potrebbe dire che è difficile,ma non impossibile-Basta Volerlo!!!!! Quello che manca è la politica,infatti
al Comune di Aragona vi e’ il VUOTO POLITICO……
@ Franco Cipolla – Le cose dette da Franco Cipolla ad Aragona sono risapute da tutti. Il sig. Cipolla che riflette ad Alta voce ed è stato assessore comunale all’ambiente potrebbe spiegarci perché ancora oggi si continua a costruire. Perché l’amministrazione attuale di cui ha fatto parte, e anche le amministrazioni passate, visti i dati che lei ha riportato, dati certamente conosciuti anche da chi di volta in volta ci ha amministrato in passato, non si sono messe di traverso battendo i pugni sul tavolo: QUI NOI SI COSTRUISCONO PIU’ DI NUOVE COSTRUZIONI perché c’è ne sono abbastanza, puntiamo sul centro storico e sulla salvaguardia del nostro territorio. Questi sono gli incentivi…
Signor Cipolla si è accorto di tutte quelle strutture che negli ultimi anni sono sorte dovunque e tutte con lo stesso modulo costruttivo, come se venute fuori dallo stesso stampo. Compito degli amministratori era puntare sul centro storico non sta ai comuni cittadini dire come, siete stati votati anche per trovare delle soluzioni.
Quando l’ex assessore Cipolla ci dice che “parecchi di questi immobili sono tutt’ora quasi sguarniti di servizi primari (fogne, illuminazione pubblica, reti telefoniche e quant’altro)” dovrebbe spiegare dove scaricano questi signori e cosa la sua amministrazione ha fatto dei soldi che questa gente ha pagato per le sanatorie edilizie per avere fogne, illuminazione pubblica, reti telefoniche e quant’altro. Chi le andrà a realizzare quelle opere pubbliche e con quali soldi? Da assessore se ne sarà interessato mi auguro anche se non ha saputo trovare nessuna soluzione presumo.
Quello che ha scritto mi fa paura quando leggo: “Ancora oggi, anche se con i crismi della legalità, si continua, imperterriti, a costruire …e, per quanto riguarda l’immediato circondario del Centro cittadino, non parlo di quante case hanno perso il carattere della ruralità ed OGGI sono stati TRASFORMATI in VILLINI in Campagna.. e la popolazione continua a diminuire”. COSA SIGNIFICANO QUESTE PAROLE?
Ma c’è qualche autorità incaricata alla sorveglianza e al controllo del territorio? Dette da un ex assessore all’ambiente le frasi lette hanno una pesantezza grandissima. Spero non si sia perpetrato nessun sacco al territorio per il solo interesse di qualche privato e non della collettività.
Una domanda vorrei farla io
Chi occupa una carica pubblica come il sindaco, l’assessore o il consigliere comunale non dovrebbe avvertire l’obbligo di denunciare situazioni a loro poco chiare o a prima vista ingiuste?
Forse si nell’interesse e in forza dei cittadini che rappresentano ma sarebbe interessante sapere dal sig. Franco Cipolla cosa ne pensa.
Le auguro una buona serata e spero di ricevere una sua risposta
Maddalena
@Franco Cipolla
Grazie signor Franco Cipolla! Grazie per le sue risposte. Siamo tutti bravi a parlare, pontificare o invitare a riflettere salvo poi tacere quando si è chiamati a dare delle risposte o rendere conto del proprio operato.
Chi ha occupato una carica politica ed ha scritto quello che ha scritto lei non dovrebbe avere poi paura nel rispondere. Lei è stato assessore comunale, non si sente minimamente la responsabilità di darla una risposta?
Complimenti!
Cari concittadini Aragonesi,
manco dal mio paese da 20 anni….purtroppo sono andata via per lavoro; ogni tanto torno perchè vengo a trovare i miei parenti e per rivedere la “mia Sicilia”!
E’una continua sofferenza rivedere i luoghi della mia infanzia ridotti in ruderi pericolanti…temo anche per i miei genitori! Abitano in un cortile dove le case vicine ormai sono fatiscenti e stanno crollando…dopo diverse segnalazioni al comune di Aragona, sembrerebbe che si stiano occupando della situazione.
Oggi mia mamma mi ha detto che hanno posizionato la segnaletica di pericolo ed a breve dovrebbero provvedere…..spero di non trovare, quando tornero’ ad agosto, la stessa segnaletica e tutto esattamente come prima!!!!!
Peccato che il centro storico sia andato in frantumi….quello che per gli altri Paesi è una risorsa, per noi diventa un problema!!!
Un saluto da Milano