Riceviamo e pubblichiamo la nota di Lilly Castiglione in merito alla sentenza della Corte di Cassazione, in ordine alla vicenda dei cosiddetti “falsi testi”. Una vicenda singolare (ma non troppo visto che ad Agrigento precedenti simili non mancano) che vede le due parti in causa dare una diversa lettura ad una stessa sentenza. Quasi una sorta di giubbotto double face, che ognuno può indossare dal lato che più gli piace. Ma le aule dei tribunali non sono negozi di abbigliamento e questa vicenda avrà certamente risvolti diversi.
“Ho letto la nota stampa a firma Arnone – scrive Lilly Castiglione -, riportata integralmente sul sito di Teleacras, relativa all’esito della Sentenza pronunziata ieri, 1 dicembre, dalla VI sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, in ordine alla vicenda dei cosiddetti “falsi testi”.
Non sto qui a ripercorrere le vicende processuali che in ogni grado hanno visto protagonisti la sottoscritta e Claudio Lombardo, Basilio Vella e Piero Hamel; ciò è stato fatto ampiamente da Arnone nel corso di questi anni (e sono tanti) attraverso gli organi di informazione.
Le dichiarazioni contenute nel comunicato stampa a firma Arnone, diffuso stamattina dallo stesso, sono assolutamente false, la Cassazione si è espressa in tutt’altro modo, infatti:
– La Cassazione ha respinto il ricorso delle parti civili Legambiente e Arnone Giuseppe proposto nei confronti di Piero Hamel che era stato assolto dalla Corte d’Appello di Palermo.
– La Cassazione ha accolto il ricorso proposto dai difensori di Castiglione, Lombardo e Vella: con ciò ha annullato la condanna a risarcire i danni alla parte civile emessa nei loro confronti dalla Corte d’Appello di Pelermo II sez. penale.
– Ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello la questione penale, ormai definita (già nel processo d’Appello) perché il Pubblico Ministero aveva rinunziato all’appello proposto contro la sentenza del Giudice del Tribunale di Agrigento così che la causa, in sede d’Appello, era rimasta in piedi solo per l’appello proposto dalle parti civili Legambiente ed Arnone.
Alla luce di tutto ciò posso semplicemente dire che le calunniose menzogne contenute nel comunicato stampa a firma Arnone, diffuso agli organi di informazione, meriteranno certamente una attenta valutazione da parte dell’Autorità Giudiziaria (penale e civile) per il danno all’immagine e per la calunnia.
Sarebbe stato prudente e sensato attendere le motivazioni della sentenza della Cassazione; oppure dare notizia del reale contenuto del dispositivo della sentenza.
Ciò non è stato fatto, rischiando così di prendere per oro colato quanto dichiarato da Arnone.
“Il tempo è galantuomo”e certamente il tempo ha consentito che noi oggi siamo assolti innanzi alla Giustizia e agli uomini; Arnone, invece, per le menzogne oggi pronunziate è moralmente condannato innanzi all’opinione pubblica.
Lilly Castiglione
il sig, arnone deve fare il sindaco ed ogni occasione la ritiene buona per apparire, tra l’altro è convinto che chi parla per primo parla due volte. BEN FATTO LILLY
Signora Castiglione, ma Lei vuole mettere in dubbio il vangelo pronunciato dal più grande interprete di sentenze? Mi perdoni, ma Lei non è all’altezza del “giureconsulto”, quindi noi (non)crediamo alle sagge parole dell’avvocato. Forte di tale (in)verità, può sicuramente fare il sindaco di Agrigento vita natural durante
Il “lupo” (Arnone) non perde nè il pelo nè il vizio. Dovremmo fare noi un volume con la raccolta di tutte le sue “interpretazioni”.
La Cassazione !!!! Chi è costei di fronte ad Arnone ? Non ci credete ?? Non avete ancora letto il “vangelo secondo Arnone” ?