Continuano le iniziative organizzate nell’ambito del trentennale delle attività del centro culturale Pier Paolo Pasolini di Agrigento. Ieri, venerdì 25 novembre, presso i locali del centro, in via Atenea 123, è stata riallestita la collettiva d’arte Luci a Rabato, felice prosecuzione dell’esperienza dello scorso 31 ottobre in piazza Santa Croce. Ad accogliere i visitatori, oltre al Presidente del Centro Pier Paolo Pasolini, Maurizio Masone, anche gli artisti Gianni Provenzano ed Andrea Carisi, insieme all’ideatore di Luci a Rabato, Beniamino Biondi.
“La collettiva – ha detto Beniamino Biondi – nasce da una idea mia e di Tano Siracusa immediatamente sposata da Maurizio Masone che ha voluto finanziarla e farla propria, con il sostegno di numerosi artisti che a titolo gratuito hanno prestato la loro opera condividendo le ragioni ideali di un impegno reale per la città e per il centro storico, nel suo quartiere più periferico e trascurato, eppure tra i suoi più belli, dando un contenuto impegnato all’intrattenimento e alla partecipazione al di là di ogni passatempo ludico cui ci hanno abituato imprese paraculturali ed azioni volte ad un consumo acritico e sostanzialmente passatista”.
“Luci a Rabato – prosegue Biondi – ha voluto così porsi come un momento di analisi storico-sociale delle gravi problematiche ma anche delle molteplici risorse della città, facendo leva su un concetto di cultura che ha avuto il coraggio di farsi progetto, condivisione, speranza. In questo senso la solidale partecipazione del pubblico ha voluto premiarci spronando nuove iniziative in sostituzione di proposte sterili e compiaciute”.
“Sono dell’idea, infine, che abbiamo soprattutto dimostrato come si possa organizzare un grande evento spendendo somme ragionevoli e contenendo i costi – e in questo senso il dato politico è estremamente interessante – contro gli eccessi remunerativi e le spese dissennate, semplicemente coinvolgendo persone responsabili e competenti che hanno saputo spendersi autenticamente coniugando le ragioni del cuore con le ragioni dell’intelligenza, ha concluso Beniamino Biondi”.
La collettiva “Luci a Rabato” sarà visitabile presso i locali del centro culturale Pier Paolo Pasolini di via Atenea 123, ad Agrigento, fino al prossimo 10 dicembre, ad esclusione del 2 e del 9 dicembre, in concomitanza con altri appuntamenti organizzati nell’ambito del trentennale.
1. Nel comunicato stampa del Centro Pasolini è sparito il nome di Lia Rocco che per LUCI AL RABATO in piazza santa Croce si era spesa per la buona riuscita.
Probabilmente il presidente del Centro Pasolini ,Maurizio Masone ( e non Beniamino Biondi),nel compilare il vecchio modulo del “giustificazionismo storicista” se lo è lasciato sfuggire . Occorre ricordare a Masone che adesso ad Agrigento c’è un agguerrito “telefono aiuto” che ieri sera ha convocato i suoi Stati Generali, come molti giornali hanno riportato.E Masone ha mai chiarito chi fosse quella Giada Attanasia alla quale,nella cronaca di due quotidiani agrigentini , viene attribuita la primogenitura della manifestazione
LUCI A RABATO.? Ha mai protestato ? Sappiamo solo che LUCI AL RABATO è diventata una piccola comica finale di attribuzioni e millantati crediti.Ancora una volta il centro storico va difeso anche da questa confusione.