E’ con sofferenza e costernazione che Le comunico che non continuerò a fare donazione di sangue da aferesi presso l’Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, dato il vostro silenzio, che è quasi complicità, sull’impossibilità di fare tale donazione presso l’Ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento. I donatori di Agrigento e cittadine limitrofe siamo costretti ad andare a Sciacca, dato che l’Ospedale di Agrigento pur avendo l’attrezzatura adatta, per i motivi che reputo pretestuosi, non attiva lo spazio e il personale competente.
Non mi risulta che Ella, che conosce bene la realtà ospedaliera di Agrigento si sia finora attivata in tal senso. Si fanno tante campagne per esortare i cittadini alla donazione di sangue e poi non si forniscono i servizi che assicurino ai degenti i frutti delle nostre donazioni da afersi. L’ultima volta che ho donato il sangue ad Agrigento (6 settembre scorso), alla mia domanda su come l’Ospedale si rifornisce di plasma, dato che non attiva l’aferesi, mi è stato risposto: “Lo separiamo dal sangue dei donatori trimestrali”. Ma a Sciacca mi è stato spiegato che il plasma da aferesi è qualitativamente migliore di quello ottenuto ad Agrigento, che non è sufficiente al fabbisogno ospedaliero. E, allora, come la mettiamo?
Vi sembra giusto che dobbiamo sobbarcarci 130 Km, tra a. e r., da Agrigento-Sciacca per poter esercitare la gioia del donare, mentre chi dovrebbe provvedere a quanto sopra, vedi anche la Direzione Sanitaria responsabile, se ne frega?!? Perfino le Associazioni dei donatori sono silenziose in merito!?!
Spero in un suo sollecito intervento.
Porto Empedocle 21.11.2011
prof. sac. Pietro Taffari
(socio AVIS)
pietrotaffari@virgilio.it