Agrigento – La lettera aperta con la quale Giovanni Barbera dichiara di lasciare il Pdl e di volere “ripartire da Zambuto” ha provocato in noi una profonda delusione, come accade normalmente quando un amico decide di fare un percorso diverso da quello prima condiviso.
Delusione umana e non certo politica considerato il profilo di chi accusa i “poltronisti” dimenticando forse il contorto iter personale. Può essere utile, infatti, ricordare che Barbera inizia il suo impegno politico con la sua elezione in consiglio comunale ad Agrigento in una lista di estrema sinistra per diventare poco dopo uno dei fondatori di Forza Italia. Pur essendo arrivato tra i primi nel movimento azzurro, mentre altri conseguivano posizioni di grande rilievo, si può dire che lui rimaneva al palo. Un riconoscimento alle sue aspettative arrivava dunque dall’UDC con incarichi di sottogoverno che riuscivano solo momentaneamente a placare le sue ambizioni. Poco soddisfatto degli onori conquistati e delle prebende acquisite decideva poi di ritornare nel Pdl per andarsi a sedere comodamente in altre poltrone, compresa quella di assessore provinciale.
Delusione umana e non politica perché a proposito di poltrone la folgorazione di Barbera & soci sulla via di Damasco viene compensata da un posto di assessore, da un posto di revisore dei conti al Consorzio Universitario e da un posto di revisore dei conti all’Ato Gesa 2.
Delusione umana e non certo politica per il suo riferimento ai nominati che si traduce in un clamoroso autogol perché rivolto a personalità che per accedere ai loro incarichi istituzionali hanno sempre raccolto quei consensi altissimi che gli hanno consentito di vincere elezioni comunali, provinciali ed europee.
Delusione umana e non certo politica quando consiglia all’on. Alfano di porre più attenzione alle vicende politiche locali, sapendo bene come il segretario nazionale del Pdl si sia sempre interessato della sua città, sia guardando alle grandi opere che ai bisogni quotidiani del territorio. Non è inutile ricordare che, a prescindere alla cospicua serie di realizzazioni a favore della comunità agrigentina, spicca l’impegno antimafia che Alfano ha profuso da Guardasigilli nel contrasto alla malavita organizzata, come asset principale per favorire lo sviluppo e per rendere attraenti agli investitori la provincia di Agrigento e l’intera Sicilia.
Delusione umana e non certo politica perché Giovanni Barbera, che ha conosciuto bene l’on. Alfano, sa perfettamente che di una cosa non si mai occupato il leader del Pdl: della logica del piccolo cabotaggio, pratica molto diffusa in quegli ambienti dove qualcuno intravede i prodromi di un nuovo Eldorado.
Delusione umana e non certo politica perché Barbera stigmatizza il lavoro che il Pdl porta avanti per la costruzione di una nuova classe dirigente “sempre più qualificata”, ignorando il successo della campagna del tesseramento e l’entusiasmo che si è creato soprattutto tra i giovani proprio nella città di Agrigento e in provincia con numeri veramente lusinghieri, in rapporto alla popolazione.
Delusione umana e non certo politica valutando l’incidenza, molto modesta, della defezione del prof. Barbera e del presunto “suo” gruppo sotto il profilo elettorale.
Delusione umana e non certo politica in considerazione del modo in cui il prof. Barbera ha guidato il coordinamento cittadino del Pdl, più attento a ricercare visibilità personale che intento a definire una linea progettuale del partito per Agrigento.
Delusione umana e non politica per chi, dopo avere aspramente attaccato Marco Zambuto, oggi, candidamente e con enfasi, dichiara di volere ripartire dal sindaco di Agrigento.
Delusione umana e non certo politica perché quando il prof. Barbera dice di non riconoscersi più nel Pdl non si accorge che in effetti e lui a non avere compreso il progetto politico che con Alfano le scelte dal basso si fanno sul serio e che non ci sono più scorciatoie per accaparrarsi poltrone, poltroncine, sedie o strapuntini.
Delusione umana e non certo politica per chi ritiene che la “rivoluzione meritocratica” sia uno specchietto per le allodole, ma che poi tutto continua come prima.
Delusione umana e non certo politica per chi rischia di essere preda dell’eterogenesi dei fini con conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali, se è vero che il prof. Barbera arriva ad affermare che riparte da Zambuto perché, di fronte alle candidature che si profilano, la reputa “la più moderata, efficace, proficua e, infine, meno traumatica per i cittadini, poiché è in grado di dare continuità all’azione amministrativa già intrapresa”.
Delusione umana e non certo politica perché l’azione amministrativa già intrapresa dal sindaco uscente è proprio quella che il prof. Barbera ha criticato duramente sottolineandone l’inadeguatezza.
Concludendo questa nota, potremmo anche noi mutuare dalla missiva di Barbera le stesse espressioni augurali di congedo, ma l’ipocrisia non è il nostro forte e quindi ci limitiamo a dire, in amicizia, che siamo certi che si rammaricherà presto di avere preso questa decisione.
Francesco Alfano
Roberto Calì
Fabio Cordova
Alessandro Sollano
Franco Galvano
Carmelo Callari
GENTILE DIRETTORE , non vale la pena rispondere a questa nota dove ci sono delle persone che sono state trombate alle elezioni comunali,mentre ora siedono sugli scranni del consiglio comunale percependo delle prebende a scapito dei cittadini, se veramente amano la citta’ dovrebbero rinunciare ai gettoni di presenza .