Nella giornata di ieri, i lavoratori impegnati nella ricostruzione della dissalata Gela-Aragona hanno ricevuto i preavvisi di licenziamento, anche se la fondamentale opera irrigua è in una avanzata fase di ultimazione.
I quaranta lavoratori della Gel.Ar. Scarl , costituito dal raggruppamento A.T.I. Tecnis S.p.A.- SI.GEN.CO. S.p.A., verranno licenziati a causa di un contenzioso acceso dalla sopraccitata azienda nei confronti dell’ente appaltante SiciliAcque S.p.A.
Stessa sorte, a giorni per gli oltre 90 lavoratori impegnati nei sub-appalti e ad oggi sospesi.
Nella giornata del 07 novembre c.a., l’Ugl a causa del ritardo del pagamento di 2 mensilità dei lavoratori aveva proclamato lo sciopero a tempo indeterminato.
Nella possibile eventualità, ad oggi confermata, di un disimpegno da parte della Gel.Ar e di possibili licenziamenti- si legge nel comunicato a firma di Roberto Migliara, Segretario dell’Ugl Costruzioni -, avevamo chiesto nella medesima data l’intervento del Prefetto di Agrigento.
Successivamente all’attivazione della procedura legale per il recupero delle spettanze, la presa di posizione della impresa Gel.Ar, appare non giustificata, a meno di verità non conosciute.
Per questi motivi riteniamo che una urgente convocazione in prefettura sia vitale, in prima istanza al fine di rivendicare le retribuzioni ed il diritto al lavoro, secondo al fine di scongiurare la chiusura per rescissione del contratto del cantiere, opera dal costo di 47 milioni di Euro, oltre che fondamentale per l’approvvigionamento idrico del Ns. territorio.
A causa del mancato completamento dell’opera, oltre a recare un rilevante danno economico alle maestranze impegnate, si pregiudicherebbe nell’immediato la distribuzione dell’acqua ad uso potabile nei territori di Licata e Palma di Montechiaro, estendendosi al capoluogo di provincia nel caso di interruzioni dell’approvvigionamento dalla condotta Favara di Burgio.
Non potendo consentire, che delle controversie tra azienda ed ente appaltante possano pregiudicare il naturale completamento dell’opera ed il licenziamento indiscriminato di tutti i lavoratori, impugneremo i licenziamenti nelle opportune sedi, chiedendo l’immediato blocco del S.A.L. (stato di avanzamento lavori) e l’attivazione dei poteri sostitutivi a Siciliacque, per il pagamento diretto delle spettanze dei lavoratori.
Confidiamo, che il rilevante intervento del Prefetto di Agrigento Dott.ssa Francesca Ferrandino – conclude Migliara -, possa contribuire ad individuare opportune soluzioni, in un periodo di forte recessione economica dai drammatici risvolti sociali, che il Ns. territorio continua a subire.
Ma fate bene a licenziare, impiegano mesi a terminare un lavoro che deve terminare in poche settimane……..E ora di finirla c on i fannulloni del privato che non vogliono lavorare e ad ogni cosa fanno causa per lavoro usurante.
Andate a lavorare in Cina o Magari a Cuba per 20 dollari al mese.Licenziare per prendere persone volenterose e attive è giusto. Altro che sindacati qui ci vogliono i sindacati per tutelare chi da lavoro e soldi facili per poi spesso fallire per una bassa produttività. Mi fermo qui LICENZIATELI TUTTI QUESTI SONO FANNULLONI DEL MERCATO.