Agrigento – Conferenza stampa del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, a seguito della conclusione della conferenza di servizi sul depuratore, alla quale hanno preso parte, oltre al sindaco e assessori, nonché vari dirigenti comunali, i rappresentanti dell’Ente Parco, della Soprintendenza, dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, del Dipartimento Regionale delle Acque e dei Rifiuti, della Capitaneria di Porto, dell’Asp, del Genio Civile, dell’Ato Idrico e della Girgenti Acque.
Una conferenza di servizi, nel corso della quale, particolare rilievo è stato dato alla necessità di realizzare interventi di tutela del centro abitato della popolosa frazione.
A ritenere indispensabili tali opere, l’assessorato regionale territorio e ambiente che, ancor prima di preoccuparsi dell’eventuale rilascio delle autorizzazioni alla messa in funzione del depuratore del Villaggio Peruzzo, ha posto l’accento sul rischio di esondazione del vicino fiume Akragas, e delle relative conseguenze che ciò potrebbe avere in danno dell’incolumità pubblica.
Un rischio più volte paventato da Legambiente – da sempre contraria alla realizzazione dell’opera – che ha limitato la propria attenzione ai possibili danni che l’impianto avrebbe potuto subire, non entrando mai nel merito degli aspetti legati all’incolumità pubblica.
A rimediare alla “distrazione” degli ambientalisti, la conferenza di servizi di ieri.
Risolto dunque il problema del pericolo di esondazioni, verrebbero meno le ragioni ostative all’impianto di depurazione.
Il sindaco, nell’esprimere l’urgenza e l’indifferibilità dell’ubicazione dell’impianto nel sito di Villaggio Peruzzo, facendo riferimento alle considerazioni espresse dal Consiglio comunale del 9 febbraio 2010 (che sostanzialmente avevano anticipato la sentenza del tribunale – leggi qui il deliberato – clicca qui per leggere la sentenza), preso atto, così come emerso dalla conferenza, che possano trovarsi soluzioni tecnico-progettuali legittime ed idonee alla realizzazione del depuratore, ha dato incarico agli uffici comunali competenti, di avviare lo studio per la redazione degli atti tecnico-progettuali occorrenti.
Dinanzi una sala gremita dai giornalisti, alla presenza di molti cittadini che da tempo lamentano le condizioni del mare di san Leone, Marco Zambuto ha spiegato come
entro due settimane l’Ufficio Tecnico dovrà redigere uno studio di fattibilità al quale seguirà il progetto esecutivo.
Scongiurato pericolo di esondazio0ne, con consequenziale rischio per l’incolumità dei residenti, e possibilità di realizzare un depuratore che eviti l’inquinamento del mare di San Leone, sono due obiettivi dinanzi i quali dovrebbero gioire gli ambientalisti.
Inspiegabilmente, la “lieta novella” ha mandato su tutte le furie il consigliere Giuseppe Arnone, che solo pochi giorni addietro, aveva citato i fatti luttuosi della Liguria, come monito dai pericoli derivanti da possibili esondazioni.
Esternazioni a dir poco sgradevoli quelle del consigliere, che non ha lesinato nell’attaccare il sindaco e il dirigente dei Lavori pubblici, che, a dire di Arnone, non avrebbe adeguata professionalità e, qualora il consigliere dovesse essere eletto sindaco (per i prossimi 10 anni, come dallo stesso più volte affermato), farebbe bene a cominciare a seguire l’esempio dell’ingegnere Monreale, trovandosi un’altra attività.
E dire che proprio Arnone e Fontana (presidente regionale di Legambiente), erano stati i profeti della certa e imminente esondazione del fiume Akragas…
Non si comprende proprio come mai, oggi che tutti si ritrovano concordi nell’intervenire immediatamente a salvaguardia dell’incolumità dei cittadini residenti in quell’area, realizzando opere atte a scongiurare i pericoli di una possibile esondazione, giusto chi aveva assunto il ruolo della Cassandra, lanci peste e fulmini in capo a quanti responsabilmente hanno assunto decisioni volte a prevenire eventuali tragedie.
Misteri della terra di Pirandello…
Quel che appare ormai certo, il fatto che dopo le funeree previsioni di Legambiente e quanto dichiarato in sede di conferenza dal responsabile dell’assessorato regionale territorio e ambiente in merito alla necessità di realizzare interventi di tutela del centro abitato del Villaggio Peruzzo, atti a scongiurare il rischio di esondazioni del fiume, chiunque dovesse rallentarne o impedirne la realizzazione, si dovrebbe assumere la responsabilità dinanzi al verificarsi di eventuali tragedie.
E grazie anche agli ambientalisti, nessuno potrebbe sostenere che ci si è trovati davanti eventi imprevisti o imprevedibili.
Nessuna Procura, potrebbe crederlo seriamente…
Gian J. Morici
Chista nun ci vuliva. Ora a qualcuno gli hanno tolto ogni scusa, pure quella della piena che allagava il depuratore. Cosa si devono inventare ora per dire che non si deve fare? Non è che possono dire che non si deve proteggere la cittadinanza da un simile rischio. Ma se si proteggono i cittadini di villaggio Peruzzo, si protegge pure il sito del depuratore, con il risultato che si può fare. Arnu’ tutti i scusi ti livaru…
L’esempio con l’ing.MOrreale è improprio e scorretto perchè il comportamento professionale dell’INGEGNERE MORREALE,nell’espetamento delle sue funzioni, è stato ed è caratterizzato per l’OSSERVANZA delle NORME e dei regolamenti, per L’ALTA PROFESSIONALITA’,per l’ATTACCAMENTO AL PROPRIO DOVERE, per la SALVAGUARDIA
dell’ASSETTO URBASTICO di una città usata e abusata, per IL RISPETTO DI TUTTI I CITTADINI e non solo dei POTENTI ,ma soprattutto dei cittadini non protetti dalla politica.
Ricordo agli smemorati che l’ing.MORREALE ha vinto un pubblico concorso,che forse non doveva vincere,classificandosi 1° e comunque, secondo me, è stato VITTIMA di un sistema contro cui voleva fare semplicemente il proprio DOVERE.
Vi invito a rileggere la nota che il consigliere, Avv. Giuseppe Arnone ha inviato allo stesso Ing. Morreale, al Sindaco e agli organi di stampa.
Non mi compete entrare nel merito della nota stampa di oggi del consigliere Avv.Giuseppe Arnone, ma solamente per difendere l’onorabilità di un SERIO PROFESSIONISTA, che è stato travolto probabilmente da altre ragioni e non per le sue funzioni di DIRIGENTE, vincitore di concorso e non per concessione della politica.
Arnone le perde tutte in questi ultimi tempi . non ha dove andare !
Agrigento sta rinascendo, affrancandosi dai condizionamenti di un Arnone sempre più inviperito perchè sempre più solo e anche non considerato da nessuno. Sono finiti i tempi in cui le sue minacce imbavagliavano le vittime o le sue denunce avevano corsie preferenziali. Oggi è finalmente venuta alla luce la loro totale infondatezza e gli artifizi posti in essere con la finalità ben precisa di imporre le sue volontà.
…. Comma 22:
chiunque è pazzo…………. non può…… andare al fronte,
chiunque non vuole…….. andare al fronte…… non è pazzo.
Dunque:
1.- il PAI (fiume Akragas), -come starnazzato – è ……l’ultimo miglio da difendere con le unghie e con i denti, asserendo che la zona è a forte rischio esondazione (e dunque inidonea a recepire un depuratore);
2.- si ritiene che 10 milioni di euro (chissà come è stata quantificata la cifra!) sono una enormità per poter mettere in esercizio l’inviso Depuratore;
3.- ci si preoccupa MOLTO della SALUTE dei cittadini paventando cosa potrebbe avvenire con l’esondazione e lo sversamento dei liquami nell’intorno (ma negli ultimi vent’anni il mare che ha recepito i liquami del V. Peruzzo “tal quale” non è stato… balneabile?).
A fronte di queste sagge (e disinteressate?) riflessioni altrui mi sfugge qualcosa:
A.- Se il rischio idrogeologico c’è ed è insuperabile, che ne facciamo delle abitazioni (spontanee e/o regolari che siano) e sopratutto degli abitanti che si trovano nell’area del prossimo Depuratore?
B.- In caso di esondazione ( grazie per i richiami ………….a Liguria, Cinque Terre, Giampilieri, bla, bla, bla…) se gli abitanti… hanno il cattivo gusto di morire, a qualcuno importa (al pari del.. Depuratore) o no ?
C.- Poichè una vita umana che sia una ha un valore inestimabile, provvediamo allo sgombero cautelativo della zona?
Fino a dove ?
Perchè non fino a Via Emporium ?
o oltre ?
o è uno spreco anche cercare le difese spondali del fiume, nonostante il costo sia di 10 milioni di euro ?
O no ?
ILLUSTRE DIRETTORE,la soluzione tecnica atta a realizzare un muro di contenimento alto circa mt.1,80 nei pressi degli argini del fiume è idonea alla salvaguardia delle abitazioni e toglie nel contempo ogni e qualsiasi scusa .A mio avviso la Soprintendenza é obbligata a dare il proprio nulla osta favorevole magari con qualche condizione.Se ha dato il nulla osta per la realizzazione del VIADOTTO MORANDI ,PER LA REALIZZAZIONE DI VASCA INTERRATE PER ACCUMULO ACQUA POTABILE PERCHE ‘ MAI NON DOVREBBE ESPRIMERE IL PROPRIO PARERE FAVOREVOLE ?
E’ovvio che per il finanziamento dell’opera il SINDACO dovra’ rivolgersi al governo nazionale o regionale .