Occorre urgentemente correre ai ripari e impedire il ridimensionamento di un importante Ufficio investigativo antimafia interforze quale è la D.I.A.. I duri colpi inferti dallo Stato contro tutte le consorterie mafiose oggi rischiano di essere vanificate poiché le mafie, che affliggono da secoli il sano e democratico sviluppo del nostro paese, faranno presto a riorganizzarsi e a mostrarsi più forti di prima.
Occorre che le forze sane del paese intervengano, in parte lo stanno già facendo, affinché il decreto legge di stabilità al comma 21 dell’art. 4 vengano stralciato. E’ giusto ricordare che la Direzione Antimafia in Italia solo negli ultimi 3 anni di attività ha sequestrato beni per circa 5,7 miliardi di euro di cui già 1,2 miliardi di euro confiscati, cifre disponibili che da sole potrebbero finanziare l’attività delle forze di Polizia affinché non vi sia alcuna paralisi del sistema di intelligence investigativo contro la perenne aggressione mafiosa.
Contestualmente, corre l’obbligo denunciare il decurtamento dei fondi destinato al servizio di protezione dei pentiti e dei testimoni di mafia che di fatto ne indebolisce l’importante funzione che, come è noto agli addetti ai lavori, è connessa alla più complessa attività antimafia.
L’antimafia si svolge attraverso una azione di contrasto derivata da una attività costante ed incalzante da parte delle forze di Polizia, il suo indebolimento potrebbe essere il presupposto di un collasso più ampio per l’intera economia del nostro Paese che in questo settore con questo tipo di provvedimenti normativi in campo europeo ed internazionale si sta dimostrando palesemente insensibile oltre che unico.
Lo Spir non cesserà un solo istante di sensibilizzare l’opinione pubblica nel ricordo indelebile di tutte le vittime di mafia siano esse appartenenti alle forze dell’ordine che della società civile, politica e religiose per averle
eroicamente combattute affinché non siano state vittime invano.