Aragona (Agrigento)- Ai cantieri culturali di Aragona, che trovano sede nella ex chiesa sconsacrata del Purgatorio, dove da più di 2 anni è ubicata la biblioteca comunale, piove dal tetto.
A seguito del nubifragio che nella mattinata di lunedì 19 settembre 2011, si è abbattuto su Aragona – come raccontato da alcuni utenti – l’acqua piovana infiltratasi dal tetto è giunta per caduta sui pavimenti dei livelli inferiori.
Forse memore delle sette cornici della seconda delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, nelle quali si espiano i sette peccati capitali, qualcuno, con l’intento di proteggere le sedie dalla caduta di acqua piovana che s’infiltrava giù dal tetto, le ha disposte a giro, così come le sette cornici del Purgatorio.
Mentre un girotondo di sedie faceva da cornice al pavimento bagnato, le librerie
utilizzate come supporto di pannelli espositivi di una mostra attualmente in corso, non erano fruibili ai cittadini.
Era il dicembre 2010 ,quando la direttrice della biblioteca comunale di Aragona e il dirigente Rosario Monachino, presero l’impegno di dotare l’ingresso principale della biblioteca di un’anti porta per evitare freddo e disagi sia ai dipendenti che ai fruitori. L’autunno è alle porte, ma nulla è cambiato. Per di più, “piove sul bagnato”.
Dovevano servire pochi mesi, per trovare i fondi per restituire agli Aragonesi la loro biblioteca comunale nella sede di Palazzo Naselli. A distanza di dieci mesi da quelle dichiarazioni, la realtà è ben diversa. I disagi per gli utenti, a causa di mancata manutenzione dell’attuale sede (vedi infiltrazioni dal tetto), si fanno sempre più pesanti, mentre la sede al Palazzo Principe continua a rimanere chiusa.
Nei mesi precedenti, la direttrice Salvina Lauricella, ci aveva negato il permesso di scattare alcune foto per documentare ai nostri lettori lo stato dell’arte, nella prestigiosa sede al Palazzo che fu dei Naselli. Proprio in quella sede, ormai chiusa dal 2008, trovano sistemazione molti volumi del patrimonio bibliotecario. Non sappiamo quale sia il reale stato di conservazione dei libri. Pare che a nessuno sia permesso accedere.
Al purgatorio, che non è certamente il paradiso, con i primi freddi dell’inverno non vorremmo trovarci nei panni degli utenti, ma soprattutto dei dipendenti e della direttrice. Quest’ultima è costretta, come un capitano sulla propria nave che affonda, a rimanere al freddo e tra i tanti disagi del purgatorio.
Inutile andare a chiedere spiegazioni in municipio, come nell’ultimo anno abbiamo fatto parecchie volte. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. A malincuore dobbiamo dire che Aragona non ha una biblioteca degna di questo nome. Unica consolazione, che dal purgatorio non si passa all’inferno e le cornici di sedie, non diventeranno quindi gironi danteschi.
Totò Castellana
Poi dicono ke esagero!!!!! Aragona è agli sgoccioli!!!! nn c’è piu’ nulla ke funzioni,tutto da riparare,tutto da rifare,tutto da sgombrare……ke ci manca adesso? un temporale ke porta via tutto il paese! possibile ke questa amministrazione nn ha avuto la capacità di fare qualcosa di veramente utile???possibile ke nn si è riusciti ad ottenere nessun finanziamento x queste cose ke sono utili a tutta la comunità???adesso diranno -noi abbiamo fatto- e giu’ a blaterare e sciorinare tutte le gran cose ke avrebbero fatto(?)….intanto fra un po’ vedremo galleggiare Aragona (x la gioia della nostra )! mah?
oh guarda! … si vede pure il pianoforte!!! …. è tornato a casa??? …. mi raccomando non fategli prendere umidità! gli fa male!
nn è la casa giusta x il pianoforte “fantasma”……!:-)