di Franco Pullara (Tratto da perlacittà.it)
Agrigento – Come era prevedibile, l’annunciata disponibilità ad una sua candidatura a sindaco di Agrigento, da parte di Salvatore Moncada, ha provocato non poche fibrillazioni sia nel campo della politica che in quello imprenditoriale.
Non è ancora dato sapere se l’iniziativa di Moncada si svilupperà esclusivamente sul terreno dell’antipolitica, così come si presenta dalle prime mosse, o se, strada facendo, troverà l’appoggio di qualche partito.
Non è ancora dato sapere se l’iniziativa si svilupperà anche sul terreno della contrapposizione a Confindustria o se c’è una componente tattica, non ancora emersa.
In questo senso, non agevola la chiarezza del rapporto il silenzio assordante dei vertici dell’Associazione degli Industriali solitamente abbastanza loquaci sui temi dello sviluppo e sulle politiche che possono aiutare la crescita del territorio, non esclusivamente legati alle politiche energetiche.
Tra gli imprenditori si registrano già delle prese di posizione che preludono a vistose lacerazioni all’interno di qualche oganizzazione datoriale.
Dentro Confindustria Agrigento, infatti, la vice presidente Piera Graceffa, e il rappresentante di Confindustria nella giunta esecutiva della CCIA, Piero Giglio, avrebbero deciso di stare dalla parte di Moncada e forse di impegnarsi al suo fianco, direttamente con incarichi politici.
Come si ricorderà Moncada qualche mese fa è uscito da Confindustria sbattendo la porta in polemica con il gruppo dirigente e la frattura non sembrava sanabile, anche se le contraddizioni non mancano. Infatti subito dopo lo strappo viene nominato dalla CCIA di Agrigento quale proprio rappresentante nel Confidi di Confindustria.
Dinamiche complesse che devono anche tenere conto delle scelte che dovranno essere fatte sulle politiche energetiche del territorio o, viceversa, sulle decisioni che finiranno per condizionare lo sviluppo del territorio imponendole alla politica locale.
Forse, l’eventuale candidatura di Moncada potrebbe realizzare il progetto che non è riuscito a Zambuto e cioè di stare veramente sopra i partiti. Infatti anche il PD potrebbe cedere alla lusinga di appoggiare questa candidatura, cercando di saldare fratture lontane e recenti con la società civile agrigentina.
Guardando alle candidature con le quali si potrebbe misurare Moncada ci sarebbe un’altra situazione complicata: l’UDC sosterrà certamente Zambuto, mentre il coordinatore provinciale del partito di Casini è da sempre molto vicino ed in sintonia con l’imprenditore Moncada che ha sostenuto concretamente gli sforzi di Firetto per migliorare l’aspetto di Porto Empedocle.
L’elettorato, intanto, dovrà decidere se continuare a fidarsi di nuovi metodi nella gestione della cosa pubblica o tornare alle logiche di partito.
In qualche modo ha già provato “le rivoluzioni” del di sopra e di sotto dei partiti che si sono miseramente ridotte alla ricerca di spazio nella carriera politica del principale protagonista della nuova esperienza, piuttosto di migliorare la qualità di vita degli agrigentini.
Un ritorno ai partiti, vedrebbe Angelino Alfano numero uno del Pdl direttamente coinvolto nella politica locale.
Dovrà metterci la faccia, con il suo prestigioso incarico politico.
Non dovrebbe esserci una via di mezzo con Alfano responsabile del maggiore partito nazionale disponibile a casa sua a promuove “l’antipolitca”.