Giuseppe Arnone – Provocazioni in trasferta
Agrigento – Man mano che ci avvicina alla data delle elezioni amministrative, il “candidato sindaco per i prossimi dieci anni” (anomalia elettorale o capacità precognitive del candidato?) Giuseppe Arnone sembra non riesca più a contenersi.
Il marcato narcisismo e spirito presenzialista di Arnone, unitamente ad una carica energetica da far invidia al coniglietto Duracell, lo spingono ormai ad essere onnipresente e ad intervenire su qualsiasi argomento.
Dalla politica, alla cultura. Dall’antimafia al sesso degli angeli e all’ambiente, ogni argomento fa brodo per potersi trovare al “posto giusto”, al “momento giusto”.
Questa volta bisogna dargli atto che il luogo era quello giusto, così come l’occasione: la Direzione Regionale del Partito Democratico siciliano, a Palermo.
Peccato però che i comportamenti di Arnone e il mancato riconoscimento dello stesso, con un ruolo nella direzione regionale, abbiano indotto il segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo, ad interrompere i lavori per fare uscire dalla sala un centinaio di persone – tra le quali l’Arnone – non componenti della direzione del partito.
Un allontanamento forzato di un centinaio di militanti, pur di riuscire a buttar fuori il consigliere Arnone.
Questi i fatti:
L’on. Enzo Bianco svolge il suo intervento e pone con forza la questione morale e antimafiosa nei confronti del presidente Lombardo, sostenendo con toni accesissimi che il partito di Pio La Torre, il Partito Democratico, non può compromettersi e deve mantenersi distantissimo da uomini come il Presidente Lombardo. Enzo Bianco prospetta di poter leggere alla direzione il rapporto dei ROS dei Carabinieri che riguarda Lombardo. Viene interrotto da Giuseppe Arnone, che pretende sia spostata l’attenzione da Lombardo a Capodicasa e Crisafulli.
Crisafulli chiede che Arnone sia allontanato dalla sala, ottenendo per tutta risposta dall’Arnone: “Qui si devono allontanare quelli come Crisafulli che hanno disonorato i valori di Pio La Torre, non quelli come me. La riunione è aperta a tutti e non intendo andar via”.
Crisafulli a quel punto decide di abbandonare la riunione, lasciando in sala il consigliere Arnone.
A Lupo, per far tornare indietro Crisafulli, non resta altro da fare che prendere la parola ed invitare coloro che non fanno parte della direzione, a voler lasciare la sala.
A prescindere dalle motivazioni che hanno indotto Arnone ad intervenire ad una riunione di un direttivo del quale non fa parte, c’è da chiedersi fino a che punto certi comportamenti possano ancora essere tollerati.
Non c’è più una conferenza stampa, la presentazione di un libro o di un filmato, una riunione politica o una manifestazione indetta da semplici cittadini, dove Arnone non si presenti e non debba provocare qualcuno.
Arriveremo alle conferenze stampa con tanto di servizi di sicurezza e bodyguards, o basterà più semplicemente far intervenire le forze dell’ordine per fare allontanare soggetti la cui presenza ha come scopo la provocazione, la messa in mostra e il disturbare le iniziative di altri soggetti?
A ben pensarci, vista la scarsissima presenza di gente alle manifestazioni organizzate dal consigliere comunale, sembra quasi che di volta in volta finisca con l’approfittare delle folle presenti alle altrui manifestazioni, per ritagliarsi un momento di visibilità e di gloria che non lo mostri isolato o al massimo in compagnia di una o due persone.
A volte, la solitudine gioca brutti scherzi…
Gian J. Morici
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