“…caballo que se desboca,
al fin encuentra la mar
y se lo tragan las olas.
No me recuerdes el mar,
que la pena negra, brota
en las tierras de aceituna
bajo el rumor de las hojas…”
Agrigento – Ahi ahi ahi ahi che pena infinita…Che triste spettacolo quello che Giuseppe Arnone ha oggi regalato a quanti presenti alla conferenza stampa indetta per spiegare il contratto Arnone-Teleacras.
Un contratto che, a detta di Arnone, garantisce ai cittadini il massimo di libera e trasparente informazione politica, consentendo liberamente e tranquillamente a Teleacras di dare la parola anche ai soggetti che abitualmente lo diffamerebbero, senza controllare e limitare le diffamazioni di costoro, che possono parlare liberamente e Teleacras non risponde delle loro diffamazioni.
La conferenza stampa, è stata coordinata e moderata dalla Sig,ra Graziella Ancona.
Una coordinatrice non proprio super partes, che – dopo una giaculatoria sull’Arnone antimafia –, coinvolta emotivamente, si è lasciata trasportare un po’ tropponel difendere Arnone, tanto da costringere quest’ultimo a doverla trattenere (v. foto) e moderare.
Interessante invece il tema centrale del dibattito: il contratto tra Arnone e Teleacras, stipulato nel 2005 con Giovanni Miccichè, allorquando lo stesso risultava essere condannato per mafia, successivamente assolto, con “un’assoluzione – scrive Franco Castaldo su Grandangolo – tutta da leggere e che vi faremo leggere, che è intervenuta nel 2008”.
Interessante, specie considerato il fatto che Salamone e Miccichè, erano i cosiddetti – da Arnone – mafioimprenditori, ai quali il consigliere-ambientalista dedicò paginate di giornali nazionali, manifesti e libri.
Cosa portò Arnone a rivedere la sua opinione sul Miccichè, non stringendolo più d’assedio intorno al 2002? Come lui stesso ha candidamente ammesso, il mutato atteggiamento nei suoi confronti e il fatto che sulla vicenda Moses si sarebbe scontrato con gli interessi di altri che – secondo Arnone -, rappresentavano gli interessi di Cosa Nostra.
Basta questo a far sì, che Arnone dai manifesti e i libri (quando Miccichè era soltanto indagato o imputato), passi al silenzio più assoluto, nonostante la la condanna, sottoscrivendo con lo stesso Miccichè (prima che venisse assolto) un patto che è oggi di dominio pubblico (leggi il contratto).
Sotto la raffica di domande di Franco Castaldo, che colpivano come magli Arnone, si è visto un volto ben diverso da quello che siamo abituati a vedere nei lunghi monologhi televisivi, dove in assenza di contraddittorio diventa fin troppo facile mostrare grande sicurezza e sorrisini beffardi.
A descrivere il volto di Arnone, lasciamo spazio alle immagini, che meglio di mille parole possono spiegare gli stati d’animo del consigliere e della coordinatrice dell’incontro-dibattito.
Dalla conferenza stampa, nonostante Arnone abbia tentato di sgusciare come un’anguilla dalle domande più insidiose, sono emersi particolari molto significativi ed interessanti.
Raffica di domande da parte di Castaldo, su centro commerciale Moses, Lombardozzi, Edilfin, Campione, Burgio e, soprattutto Roberto Di Mauro ed Mpa.
Pare infatti che Arnone si sia scordato di commentare, nel suo libro, le dichiarazioni del pentito Di Gati su Di Mauro e Mpa, non inserendo neppure il nome del Di Mauro tra quelli indicati come i politici che compaiono nei verbali del pentito Di Gati.
Una dimenticanza, che se commessa da altri, avrebbe portato l’Arnone a strepitare su possibili censure. Non di poco conto, sotto il profilo squisitamente politico, l’anticipazione data da Franco Castaldo, secondo la quale Beppe Lumia, membro della Commissione antimafia, potrebbe transitare tra le fila del Mpa.
Chissà se Teleacras, manderà mai in onda il filmato integrale di tutta la conferenza stampa. Noi, purtroppo, temiamo che non accadrà… (Chiunque volesse comunque documentarsi su quanto accaduto, può farlo sul sito di Castaldo cliccando qui).
Quasi al termine della conferenza stampa, abbiamo posto alcune domande ad Arnone:
1) Visto che il contratto serviva a garantire il confronto “democratico”, come mai non ha annunciato pubblicamente che tutti i media potevano ospitare chiunque avesse qualcosa da dire all’Arnone, senza che gli stessi corressero il rischio di vedersi querelati?
A questa domanda, Arnone ha risposto dicendo di non aver mai querelato un giornale per aver ospitato dichiarazioni diffamatorie nei suoi confronti (Teleacras e Lelio Castaldo ante-contratto docet…sig!).
A proposito di querele contro i giornalisti, siamo stati costretti a dover fare notare ad Arnone, come Elio Di bella avesse preferito non partecipare alla conferenza stampa – rifiutandosi di farlo anche in futuro -, proprio a seguito delle ventilate querele anche nel caso di semplici domande…
2) Se Teleacras, grazie al “contratto”, non potesse trovare “conveniente” per l’emittente, consentire ad Arnone di insultare, diffamare, provocare persone, che, intendendo poi replicare, finivano con l’esporsi al rischio di querele da parte dell’Arnone, con tutto quanto previsto da contratto.
Domanda, brillantemente dribblata dall’avvocato-consigliere…
3) Se nella qualità di avvocato, avrebbe mai consigliato ad un assistito di avvalersi del diritto di replica, rinunciando alla richiesta di risarcimento danno nei confronti dell’emittente televisiva.
Anche a tal riguardo, va evidenziato come la domanda sia rimasta irrisolta.
La mattinata, ha comunque fatto registrare anche degli aspetti positivi. Primo tra tutti, la “scoperta” che il consigliere Arnone, non ha evidentemente bisogno di danaro, visto che nonostante vanti crediti per “gratuito patrocinio” e derivanti da parcelle nella misura di circa 200mila euro (come dallo stesso dichiarato), non trova il tempo per poterli riscuotere…
Secondo, chiunque ad oggi – non volendo interferire sull’operato della stampa, rispettandone la libertà – non avesse querelato l’emittente a seguito di eventuali dichiarazioni diffamatorie da parte dell’Arnone, potrà da domani farlo liberamente, in quanto a rimborsare gli eventuali danni che l’emittente sarebbe costretta a risarcire, sarà l’Arnone stesso che – a suo dire – avrebbe in tal senso dato ampie garanzie alla proprietà e ai responsabili di Teleacras.
Molte le domande che nel corso della conferenza non hanno trovato risposta. Una, in particolare, posta da Castaldo, che dopo essere stata accuratamente evitata, ha ottenuto a denti stretti una biascicata mezza risposta: Arnone, dal 2002 ad oggi, quante volte hai nominato Giovanni Miccichè nei tuoi interventi?
Dopo oltre mezzora, e dopo che la domanda è stata più volte ripetuta, Arnone ha risposto: “Una decina di volte. Ti basta?”
Peccato che avesse dimenticato di dire – come poi è stato costretto ad ammettere – di averlo nominato in merito alla vicenda Moses (e solo dopo che lo stesso aveva ammesso d’esser lui il dominus, e non Burgio…), per dichiarare che il Miccichè era vittima di attività mafiose poste in essere in suo danno…
Un Arnone che ha finito con l’arrotolarsi su sé stesso e che, messa da parte la sua arroganza, ha finito con il farci pena. Una pena nera. La pena, come scriveva Garciia Lorca del
“…cavallo che perde il morso,
alla fine trova il mare
e l’inghiottono le onde..
Non ricordarmi il mare
ché la pena nera nasce
nelle terre dell’ulivo
sotto il fruscio delle foglie…”
Peccato, che sia il mare di San Leone, sempre al centro di grandi polemiche in merito allo sversamento di liquami fognari…
Gian J. Morici
Come era prevedibile, Arnone ha proseguito, facendo il suo solito monologo, dallo schermo di Teleacras, che, naturalmente, si è guardata bene dal mandare in onda le riprese video.
Così, oltre i famosi minuti da lui concessi in conferenza stampa alle repliche, ha concluso lui al suo solito senza contraddittorio.
Questa è l’informazione che lui preferisce (QUELLA CHE SAREBBE IL SALE DELLA DEMOCRAZIA) E L’EMITTENTE TELEVISIVA DA ADDITARE AD ESEMPIO DI TRASPARENZA.
Nulla di nuovo, purtroppo, sul fronte dell’informazione, anzi meglio dell’informazione giustamente definita DROGATA.
L’importante è saperlo e questo, almeno, ormai lo sanno tutti.
Non c’é che dire direttore ,incredibile e straordinario .
Ma perchè il mio amico Franco ha deciso di fare incazzare l’avvocato; non lo avevo mai visto in foto con la faccia così nera, lui che è sempre sornione e sorridente
Se le Signora coordina e modera incontri, io posso fare l’ambasciatore.
Complimenti Arnone, ha fatto un’ottima scelta con una moderatrice di questo tipo 🙂
sig. morici, la prego lo lasci stare se no non la smette più di gridare dalla solita televisione. inoratelo e non andateci più. ormai tutti hanno capito come ragiona questo signore.
grazie
Complimenti per l’articolo. Per il resto stavolta gli avete dato veramente il benservito mettendo in difficoltà, e rubando la scena che tanto gli è cara, al più “amato” dagli agrigentini…….
Importantissimo che q testi ma anche foto & filmati ci arrivano anche a noi all’estero.
Giuseppe Arnone incarna alla perfezione il prototipo dell’uomo pirandelliano che vive in perenne contraddizione.
Arnone è un politicante che sogna di fare il Sindaco di Agrigento. Ma che potrà continuare a sognare per tutto il resto della sua vita, perchè non è ancora riuscito a capire che il suo limite più grande consiste nel perdersi ogni giorno in polemiche futili, sterili e dannose.
Cresci Arnone… e cerca di acquistare umiltà, trasparenza e coerenza, se riesci a trovare il mercato dove le vendono…tanto i soldi non ti mancano….
Come dice il mio nome, non vedo l’ora di arrivare alle prossime elezioni per vedere la fine di un MITO: l’Avvocato farà l’ennesima figura barbina (vedi Elezioni precedenti) e forse si renderà conto che Agrigento sarà una città di ignavi, ma non di stolti!
ma le scene “arnone trattiene ancona” & “dito puntato” ci sono anche nei filmati ?
No. Forse per una questione di buongusto, Castaldo ha preferito evitare alcune scene poco carine.
Molto bella questa conferenza stampa. Però ha chiarito di più Castaldo che non Arnone. Scene che rasentavano la comicità, se non fosse che si trattavano argomenti drammatici. Castaldo che “ruba” il posto alla moderatrice era sintomatica della difficoltà di chi pensava di suonarle agli altri ed è tornato suonato. Un “sindaco” può avere gli atteggiamenti visti nelle due conferenze stampa? Il popolo, se segue l’informazione, non voterà mai simili personaggi. come può autoproclamarsi sindaco chi ha come controparte gli inquinati di san leone(cioè i cittadini) a difesa di girgenti acque?