Caro presidente D’Orsi ,
non è la prima volta che dalle pagine di questo giornale, abbiamo il piacere e l’onore di rivolgerci a lei.
A volte, come accaduto in riferimento alla sospensione del servizio di monitoraggio della qualità dell’aria, ai tagli alle spese per non sforare il patto di stabilità e agli incarichi conferiti, lo abbiamo fatto ponendo delle domande che richiedevano risposte chiarificatrici, su aspetti che, non avendo ben compreso, finivano con l’ingenerare in noi e nei suoi concittadini dubbi in merito alle scelte da lei operate.
In altre circostanze, come nel caso delle mancate costituzioni in udienza innanzi al Tar e al Consiglio di Stato, che avrebbero dovuto decidere le sorti del realizzando rigassificatore, per porgerle le nostre rimostranze in merito a scelte che non avevamo condiviso.
Questa volta, ci spinge a scriverle la voglia di esserle accanto, vista la tenacia e il coraggio dimostrato nel perseguire i suoi obiettivi, non lasciandosi imporre di cambiare il suo modo di fare politica, da parte di chi non ha digerito la lotta agli sprechi e i tagli indirizzati verso un maggiore decoro dell’Ente e verso reali investimenti per il nostro territorio.
Anche noi, come lei, siamo convinti che questa provincia possa cambiare, e cambierà solo se riusciamo a formare le nuove generazioni e a rinnovare la politica, dando al territorio una dimensione autenticamente europea.
L’occasione per manifestarle la nostra ammirazione e solidarietà, ci è data dall’approvazione del Piano esecutivo di gestione con annesso spostamento dell’Ufficio Stampa, approvato dalla Giunta Provinciale con la destinazione dei giornalisti nei poli decentrati.
Il dare maggiore visibilità ai settori tecnico, turistico e contabile dell’Ente, riteniamo sia un’iniziativa lodevole, e l’avere destinato i tre giornalisti all’esterno della sede centrale, non avrà avuto certamente lo scopo d’impedire una corretta e veloce circolazione dell’informazione all’esterno.
Non v’è dubbio che la creazione di una struttura decentrata dell’informazione, lontana dalla sede del Consiglio Provinciale, che prevede filtri e controlli da parte del direttore dell’Area Comunicazione ed eventi e del Responsabile del sito Web, si sarà resa necessaria per questioni logistiche che non stiamo qui a chiederle di spiegare. Né è ipotizzabile che lei abbia fini persecutori nei confronti dei giornalisti stessi.
Eppure, nonostante ciò, altrettanto indubbio è il fatto che queste scelte creano non poche difficoltà a quanti necessitano di avere un supporto immediato da parte dell’ufficio stampa nell’esercizio del loro ruolo istituzionale.
Ebbene Sig. Presidente, animati da spirito di collaborazione, dopo aver effettuato doverose valutazioni ed aver accertato la sussistenza delle condizioni e fiduciosi del fatto che le sue scelte, non possono essere dettate da ragioni diverse da quelle di dare maggiore visibilità ai settori tecnico, turistico e contabile dell’Ente, riteniamo di poterle suggerire una soluzione che le permetterà di dimostrare ancora una volta il suo rigore morale, ripristinando la funzionalità dell’ufficio quo.
Come lei certamente ben saprà, il nostro Paese sta vivendo un momento di particolari difficoltà economiche, che ha portato l’UE ad imporre tagli alle spese e una maggiore austerità.
È inimmaginabile che mentre ci sono famiglie ridotte nella miseria più assoluta, ci sia chi “lavora” – evidentemente distaccato ad un “polo decentrato” – a poche decine di metri dall’ingresso del Palazzo della Provincia.
La sua riconosciuta dirittura morale e la maniera in cui ha imposto regole ai dipendenti del suo Ente, fanno di lei un baluardo di moralità e senso del dovere, che dovrebbe servire da esempio per ciascuno di noi.
Siamo dunque certi, che Ella accoglierà il nostro suggerimento, provvedendo in brevissimo tempo a far sì che impiegati dell’Ente che lei rappresenta – che anziché usufruire dei locali della sede centrale, operano nel “polo distaccato” prospiciente il palazzo della Provincia, che è anche quello della Prefettura – lascino le eventuali stanze a loro assegnate, delle quali forse non hanno mai fatto uso , per far sì che l’Ufficio Stampa con i suoi giornalisti non finisca nei poli decentrati, ma possa tornare ad essere nella sede principale, dove certamente sarà più funzionale e risponderà meglio alle esigenze del Consiglio nella sua interezza, Commissioni, singoli Consiglieri e Presidente del Consiglio.
Siamo certi, che non le sarà difficile individuare quanti allo stato attuale svolgono la propria attività in quel “polo distaccato” poche decine di metri dal suo ufficio, ma, nell’ipotesi in cui dovesse trovare delle difficoltà – magari perchè non avendo mai visto queste persone all’interno del Palazzo della Provincia, non è neppure a conoscenza del fatto che sono suoi dipendenti -, potrà sempre chiedere informazioni a chi all’ingresso dell’Ente svolge attività di controllo, assistendo da tempo immemorabile a questi “momentanei allontanamenti” dal posto di lavoro. E se questo non bastasse, non esiti ad utilizzare la telecamera posta all’ingresso del Palazzo…
Nel confermarle la mia stima e simpatia, colgo l’occasione per porgerle i miei più cordiali saluti.
Gian J. Morici
Condivido pienamente considerazioni e proposte formulate.
Grazie, Gianni, per quello che fai per tutti noi.
Mimmo
Caro Morici, ma come le salta in mente di volere mettere in crisi l’economia siciliana? Non ha mai visto il nostro film Nati Stanchi? Sono quelli come noi, con la nostra stessa condotta di vita, a reggere l’economia dell’amata Sicilia perchè ..è giusto che la gente lavori, ma se andiamo tutti lavorare, al bar chi ci va? Nessuno! Questo è mettere in ginocchio l’economia della Sicilia, perché è un’economia basata sul bar! . Se c’è anche chi lavorando trascorre al bar ore, meglio ancora, perchè a differenza nostra che nel film siamo disoccupati, questi hanno anche lo stipendio e possono spendere di più. Altro che Tremonti, sono loro che salvano l’economia.
http://www.youtube.com/watch?v=IyvRYjLU5Ck&feature=related
Caro Direttore,
la visione Berlusconiana ed ex DC della politica ha fatto si che ogni presidente o Sindaco o Assessore diventi “padrone”assoluto di tutto cio’ che è sotto la sua giurisdizione! Sappiamo già che Enti come la provincia ed altri , in un paese civile e ridotto economicamente alla frutta, non dovrebbero neanche esistere! Le assicuro una cosa: entro l’inizio dell’anno i soliti ladroni faranno il giro di telefonate mettendo avanti posti di lavoro “truffa” come certi corsi di formazione, promettendo impieghi nei vari negozi e altro! Gli agrigentini voteranno ancora il vecchio! Scommettiamo?
Complimenti per il coraggio e per l’articolo!
Speriamo che stavolta ti sbagli caro Giò e che gli agrigentini si siano fatti più furbi, lo so che non sei proprio un uomo di religione ma quà è d’obbligo per un aiuto al cambiamento oltre che ad un nostro impegno, rimettersi nelle mani del Padreterno! Aiutati ca DIU t’Aiuta!