Una serata all’insegna della sincerità e dei ricordi quella trascorsa alla fine della scorsa settimana da Michele Guardì nella sua provincia d’orgine.
Per iniziativa dei due locali clubs Lions, Agrigento host e Chiaramonte, presieduti rispettivamente da Alfonso Gueli ed Enzo Nucera, il regista televisivo ha raccontato la sua carriera, le sue scelte, i suoi programmi, non rifiutandosi, nel finale, di compiere un passo sentimentale nel passato con la presentazione di una sua pièce teatrale che da giovane aveva scritto e più volte interpretato.
Ma il dialogo condotto dall’autore Gueli è servito per verificare come la sua evoluzione dal varietà e dai programmi del sabato sera ai “fatti vostri” è stata il frutto della convinzione di rappresentare in Tv la vita reale. Perché è vero che la tv influenza il costume di un popolo, ma è anche vero che di esso in qualche modo ne è uno specchio.
Dietro alle scelte dell’autore televisivo, ha insistito Michele Guardì, c’è sempre una responsabilità morale che induce a non cadere negli squalificanti programmi reality da “Grande fratello” e porta a scegliere una televisione d’autore, in senso letterale, in cui cioè gli autori prevedono i messaggi da far veicolare.
Di fronte poi ad una domanda in ordine al tipo di umanità che vien fuori oggi dalla società interpretata dalla televisione, Guardì con amarezza ha dovuto ammettere che gli sembra diminuita la speranza, un motivo in più perché la tv si apra alle esperienze positive perché non sono solo gli esempi negativi quelli che trascinano ma anche quelli positivi.
La serata è stata ritmata dalla maestria pianistica di Edoardo Savatteri e da un gradevole intervento canoro dell’attrice Barbara Capucci.
Nella foto 1: da sinistra Alfonso Gueli, Barbara Capucci, Michele Guardì ed Enzo Nucera.
Nella foto 2: Michele Guardì riceve una targa ricordo dai Presidenti Alfonso Gueli ed Enzo Nucera.