Il Signor.Gaspare Vitrano è di nuovo Onorevole. L’ex esponente del Partito Democratico, arrestato a marzo con l’accusa di avere intascato una tangente
da un imprenditore, (sorpreso dalla polizia mentre intascava una mazzetta) è stato, infatti, reintegrato all’Assemblea Regionale Siciliana.
La notizia è stata data da Francesco Cascio, presidente dell’Ars.
Il politico palermitano, dopo l’arresto, era stato sospeso per decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Dopo due mesi di detenzione, il Tribunale del Riesame a giugno ha disposto la revoca dei domiciliari, imponendo però la misura del divieto di soggiorno in Sicilia.
Situazione che ha spinto il Commissario dello Stato a stabilire la reintegrazione, in quanto la sospensione di un deputato regionale decade nel momento in cui vengono meno la carcerazione o i domiciliari.
Di conseguenza, Vitrano è tornato ad essere deputato (ma non del Pd, perché è stato sospeso dal partito), però non potrà mettere piede a Palazzo dei Normanni.
Una responsabilità pubblica che non può essere esercitata perché non gli è consentita la residenza fisica nel luogo adatto all’incarico.
Ma i privilegi e lo stipendio rimangono intatti.
I siciliani si chiedono: ma dov’è finita la “questione morale”
La legge 55 del 1990 recita: per la sospensione di un deputato regionale dalle sue funzioni necessitano tre condizioni:
custodia cautelare in carcere, arresti domiciliari e detenzione in luogo di cura.
Allora cambiamo la legge e all’onorevole Vitrano chiediamo con determinazione un passo di dignità, si dimetta.
E non permetta che la politica compia l’ennesimo scempio.
Un’etica comportamentale dei politici è una necessità di cui un paese civile e democratico come l’Italia non può fare a meno.
Aldo Mucci CGIL AGRIGENTO
E’ una vergogna,si dovrebbe cambiare la legge.
Siamo delusi,ricambieremo alle prossime elezioni
Alfano – Capodicasa – Cimino – Di Mauro – etc etc – nessuno è riuscito a portare un euro a Agrigento VERGOGNA !!!!