Agrigento – Riceviamo e pubblichiamo la nota riferita ad un servizio televisivo andato in onda nel corso di un videogiornale di Teleacras, che ha suscitato non poche reazioni (clicca qui per vedere il filmato).
Questa la nota di Arianna Nicosia:
Mio nonno, il prof Giovanni Nicosia, era un giornalista.
I miei zii, Pippo Nicosia e Renato Nicosia, erano giornalisti.
Io mi diletto nello scrivere, ma non ho lo spessore per potermi cimentare in tale professione.
Perché ci vuole spessore, competenza, arte e mestiere.
Il giornalismo, quello reale, quello professionale, richiede studio e professionalità, altrimenti diventa cabaret.
E di comici, divertenti o meno, ce ne sono fin troppi.
Il mio parlare ha un riferimento preciso e mi soffermo giusto appena su pochi fatti.
Ieri 26 luglio 2011, in quel di Agrigento e specificatamente a San Leone, contrada Maddalusa, alcuni cittadini INCAVOLATI per l’assenza delle istituzioni nelle più spicciole questioni CIVICHE ovvero la pulizia dei quartieri, hanno impugnato ramazze e palette e sono scesi in strada.
Un bellissimo esempio di civiltà e onestà … a voler dire all’amministrazione comunale “IO NON CI STO’ AL DEGRADO E ALLO SCEMPIO CON ILQUALE DOVREI CONVIVERE”
Un messaggio forte, assoluto.
Fin qui tutto legittimo,in quei parametri di rivolta popolare moderna e civile.
Le televisioni locali hanno registrato il movimento e si sono fiondate sull’evento.
Benissimo… era quello che i cittadini incavolati volevano (oltre alla pulizia della strada in cui abitano).
Teleacras, la prima tv di Agrigento, è andata in onda con un servizio, ad opera del “giornalista” Angelo Ruoppolo con un servizio assolutamente discutibile che per sua volontà ha intitolato “Le Scopatrici”.
Le allusioni reiterate sono gratuite e di bassa lega, roba da ragazzini alle quale solo quelli potrebbero sorridere.
L’impegno a migliorare questa città di uomini e donne va al di là di ogni eccessivo sarcasmo. La serietà, L’abnegazione, il metterci la faccia, scope e palette, non prevede la spettacolarità in negaTivo dell’evento
Solo plausi e infinite grazie.
Il maestro Ruoppolo ,come alcuni lo definiscono, ha nel “giornalismo”, meglio dire impiego, una paternità e a quel patron o a quella redazione mi riferisco…
VERGOGNATEVI!
Facciatelo senza considerare una possibilità di replica, tutti vi hanno ascoltato e credetemi abbondantemente condannato. Chi era in strada, uomini e donne, faticavano vi assicuro ma ben lontani a prestarsi a doppi sensi. Ben lontani da questi riflettori gratuiti e fuori luogo, assolutamente da trivio! Solo sotto un sole cocente!
Per inciso, ho pubblicato ieri 26.07.11 un commento assai pesante sulla bacheca del SIG. Angelo Ruoppolo a tal proposito, ma oggi neanche l’ombra… POSSO CREDERE CHE L’ABBIA CANCELLATO?
Arianna Nicosia cittadina semplice
sono certa che , se paragonata a questo tipo di gornalismo, saresti una bravissima e seria professionista. come tu giustamente dici, telearnone, non è una testata seria, si offenderebbe la memoria di tuo nonno, dei toi zii e di coloro che hanno sacrificato tempo, vita privata e incolumità personale alle “idee”! questa è solo bassa lega….
Mi sono indignato pure io e la prima cosa che ho detto sentendo il suo servizio fu “se ero il marito di una di quelle donne lo avrei preso a colpi di scopa in testa”. Per me lui è l’espressione giornalistica di una città malata. Saluti!!!
“…come streghe di Halloween, imbarbarite dallo sconforto”!!!
Sig.ra NICOSIA, sul fatto che non trovi più un commento è più che probabile…anch’io, più volte, su un altro giornale on line, ho scritto commenti mai pubblicati o, peggio, pubblicati a metà, escludendo le parti, a mio giudizio, più interessanti!
no comment. Penso che chiunque abbia visto quel servizio si sia indignato. Ma non è il solo servizio che ha indignato avvolte si trasformano anche cronache tragiche in cabaret.
Pessimo sarcasmo da osteria. L’evoluzione culturale della società, nei suoi livelli normalmente emancipati, ha superato da decenni questi doppisensi pecorecci. Ma tant’è ognuno pensa di divertire con ciò che lo diverte.
Riguardo alla qualità giornalistica, come nel calcio tutti sono “calciatori” anche nel mondo dell’informazione tutti sono “giornalisti”: poi, si sa, c’è chi partecipa alla Champio League e chi in terza categoria dilettanti…
Cara Arianna,
io ho visto donne e uomini che pulivano la “loro” strada.
Ho visto uomini e donne che interpretavano il ruolo di cittadini/e.
Ho visto donne e uomini che curavano il loro spazio pubblico come quello privato.
Che bell’esempio di cittadinanza attiva.
Per fortuna nella civiltà delle immagini le immagini, e non le parole, diventano pietre.
Lia Rocco
Cara Arianna, nell’esprimerti tutta la mia solidarietà, devo purtroppo prendere atto che fino a quando l’informazione (si fa per dire) è affidata all’emittente che tu giustamente hai appellato “telearnone” la città di Agrigento è condannata a vivere in uno stato di degrado civile e morale inconcepibile. Vanno ricordati gli apprezzamenti a questa emittente fatti dallo stesso Arnone quando, in assenza del successivo contratto che la legittimò a pieno titolo, ne propose la chiusura per collusione con la mafia. Ma, allora, “L’AMORE” tra l’editore e Arnone non era ancora scoppiato.