Aragona (Agrigento)- Il 5 giugno da piazza della Vittoria comiziava Alfonso Tedesco mentre, domenica 19 da piazza Scifo c’è stata la replica di Bellanca. Alfonso Tedesco, dopo quello che potremmo definire “il bimestre nero della suo mandato”, aveva sentito la necessità di un incontro con la cittadinanza per dare spiegazioni sul difficile momento che attraversa la comunità da lui amministrata.
Dai due comizi, nessuna proposta concreta per uscire fuori da una crisi che – a detta di Alfonso Tedesco – sarebbe dovuta al mal governo della precedente amministrazione. Per Bellanca invece, la crisi è il frutto dell’incapacità politico-amministrativa dell’attuale governo della città. Eloquente a tal proposito il tema del suo comizio: “2007-2011 quattro anni di disamministrazione”.
Tantissime invece le accuse volate tra i due sindaci che nell’ultimo ventennio hanno amministrato Aragona per 10 anni ciascuno, e lo scarica barile sulle colpe per aver trascinato l’ente in questa infelice realtà. Tutto a debita distanza sia temporale che spaziale e quindi, nessun contraddittorio. Inutile star qui a sottolineare che i cittadini anziché, chiarirsi le idee sono tornati alle loro case più confusi di prima, prendendo coscienza della difficile situazione che attanaglia l’ente, e di cui loro pagheranno le conseguenze in termini di aumento di tasse e riduzione di servizi, ma senza capire di chi siano le reali colpe di questa oscura pagina della storia aragonese. A sentir la gente, in paese, nessuno a memoria d’uomo ricorda il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali, quell’impiego pubblico che da sempre è stato considerato sinonimo di tranquillità e sicurezza economica.
Nella confusione generale creata dai comizi di giugno nella querelle in atto tra il sindaco Tedesco e l’ex sindaco Bellanca, si è inserito Nino Di Giacomo, il quale invita i due a un pubblico confronto. Nino Di Giacomo – che già alle precedenti amministrative era stato il candidato sindaco che il centrodestra aveva opposto ad Alfonso Tedesco e, da quest’ultimo, sconfitto al ballottaggio – torna a farsi sentire con una proposta a dir poco dirompente. Infatti il suggerimento, seppur accolto positivamente dal popolo aragonese – che negli affanni e nelle piccole soddisfazioni della quotidianità, non intravede la conseguente ricaduta politica, molto cara agli uomini dei partiti – non sarebbe benvisto da alcuni operatori della politica locale.
Molti si chiedono perché mai Nino Di Giacomo abbia avanzato questa proposta.
Una proposta, quella di Di Giacomo, che a primo acchito sembrerebbe giusta e saggia. Ma cosa ne pensano i diretti interessati? Glielo abbiamo chiesto nei giorni scorsi. Biagio Bellanca, per fare chiarezza agli aragonesi, si è detto pronto a un pubblico confronto con Alfonso Tedesco “quando e dove verrà stabilito anche in piazza. Scherzosamente, ha poi aggiunto che, per moderare il dibattito, chiunque, “da Enrico Mentana a scendere” andrebbe bene. Disponibilità totale quindi per Bellanca.
E il sindaco sarà disponibile? Queste le sue parole: “Se deve esserci un confronto, io dico che la condizione deve essere di un giornalista da Mentana a salire poiché deve trattarsi di un professionista neutro e distaccato, ma consapevole dei problemi e del merito dei problemi. Perché qua ci troviamo di fronte a un caso politicamente patologico di un consigliere comunale, che vive in una condizione di estrema ed eclatante solitudine, che cerca di legittimarsi facendo dei comizi ed avendo un approccio nei riguardi delle persone mentendo sapendo di mentire”. Così dicendo il sindaco esibisce un documento che dovrebbe attestare quanto di falso detto dal consigliere Bellanca, nel corso del suo comizio, circa le richieste di mobilità e le conseguenti pesanti parole espresse nei confronti dell’assessore Salvatore Alongi. La copia del fax dimostrerebbe, contrariamente a quanto affermato pubblicamente da Bellanca, lo scioglimento della Società Cooperativa “L’Arca Di Noé”. Motivo per cui l’amministrazione Tedesco avrebbe autorizzato due mobilità sulle tre pervenute.
“Siccome la posizione del consigliere Bellanca, ormai, di totale solitudine politica in cui le sue valutazioni sono totalmente disancorate dalla realtà dei fatti – continua Alfonso Tedesco – e dal merito dei problemi e, che ho definito che rappresenta il nulla; ecco io non posso confrontarmi con il nulla dei problemi che lui rappresenta. E’ come sei io sparassi sulla Croce Rossa parlando di Biagio Bellanca per l’inconsistenza e il modo in cui lui parla dei problemi. Quindi c’è una impraticabilità di campo per cui la partita non può essere giocata. Se c’è un giornalista – spiega Tedesco – che si documenta sui problemi, si documenta nel merito dei problemi e, quindi, ha piena conoscenza di tutte le tematiche che dobbiamo trattare, allora, solo a questa condizione si può fare (il confronto) perché lui (Bellanca) mente pur sapendo di mentire. Quindi, ha un approccio sui temi da affrontare che è del tutto personale, del tutto disancorato dalla realtà dei fatti, dalla legislazione che governano i vari temi, per cui c’è questa difficoltà di fondo”. Dopodiché non sto io al gioco di doverlo legittimare politicamente in una situazione che è solo sua e, quindi, i suoi problemi politici se li gestisca da solo”.
T.C. – Quindi mi sta dicendo che è disponibile al confronto…?
Sindaco Tedesco – “Se c’è un giornalista che sulle tematiche da affrontare abbia piena conoscenza e pieno approfondimento delle tematiche in modo tale che poi possa dare anche una sua valutazione. Perché qua c’è il problema che l’impostazione del consigliere Bellanca è quella di negare la realtà dei fatti presentando il bicchiere sempre mezzo vuoto e, credo non sia un’impostazione corretta. Ho portato un esempio che è questa nota (il sindaco si riferisce alla copia del fax in foto) che puoi citare ma, per ogni argomento possiamo portare altrettanti argomenti che attestino come la sua sia una visione essenzialmente di parte e, che, è sempre disancorata dalla verità dei fatti”.
T.C. – Sindaco, proponga un nome super partes per moderate il confronto?
Sindaco Tedesco – “Michele Santoro. Beh lui (Bellanca) dice da Mentana in giù ed io dico da Mentana in su”.
T.C. – Sindaco, ma è disposto a questo confronto? Qui le si sta chiedendo un SI o un NO. Da Mentana in su significa NO, poiché sa benissimo che né Mentana, né Santoro e neppure Vespa verrebbero mai a moderare voi due. Quindi?
A questo punto si inserisce nell’intervista uno dei presenti che chiede, forse ingenuamente, a cosa dovrebbe servire questo confronto. “Per me è inutile – risponde immediatamente il sindaco”. Spieghiamo al signore che il pubblico confronto, con contradditorio, sarebbe da intendersi come un servizio alla cittadinanza per fare chiarezza, una volta per tutte, sui principali problemi che affliggono Aragona visto che nei comizi la chiarezza è stata la prima vittima.
Facciamo presente al sindaco che il contraddittorio deve essere tra lui e il consigliere Bellanca. Loro due, carte alla mano, dovrebbero dimostrare le loro tesi, le loro ragioni e la bontà del loro operato amministrativo.
Sindaco Tedesco – “Che contraddittorio si può avere con uno che ti dice che la cooperativa non è stata sciolta quando, invece …?”
T.C. – Lei a quel punto mostrando questo documento (vedi foto 1) sarebbe legittimato a dargli del bugiardo in pubblica piazza.
Sindaco Tedesco – “Ma faccio/facciamo teatro cosi..”.
T.C. – Il contraddittorio è anche questo.
Si inserisce nuovamente nell’intervista il signore di prima che chiede: “ma (ai cristiani) chi ci interessa? E poi aggiunge: “Che è lui (Bellanca) il candidato (a sindaco) del centro destra?”
Spieghiamo al signore che, indipendentemente da chi sia il candidato del centro destra, Bellanca e Tedesco hanno amministrato Aragona negli ultimi vent’anni, quindi, chi meglio di loro può far chiarezza circa il difficile momento che l’ente si trova ad attraversare? Visto, peraltro, che nei rispettivi comizi ciascuno accusando l’altro si è svincolato da qualsiasi responsabilità.
Il sindaco torna a spiegarci altre – a suo dire – menzogne che Biagio Bellanca avrebbe sciorinato in pubblico e conclude: “visto il soggetto, visto quello che dice, visto il rapporto che ha con le persone, cioè, di mentire sapendo di mentire – è perfettamente inutile, oltre che tecnicamente impraticabile un confronto”.
T.C.: Sindaco le risponde SI o un NO a questo confronto?
Sindaco – “Non lo ritengo utile nel senso che, se non c’è un giornalista da Mentana in su che garantisca la conoscenza dei problemi, è inutile”.
Infine, Alfonso Tedesco chiede di sapere chi dovrebbe organizzare il dibattito. Evidentemente, aveva frainteso tutto, poiché nessuno, né tantomeno la nostra testata, sarebbe disposto ad organizzare quello che dovrebbe essere inteso come un dovere di verità verso la cittadinanza. Gli rispondiamo: “Nessuno, sareste voi ad organizzarlo o incaricare qualcuno dell’organizzazione dello stesso, preferibilmente, a vostre spese”.
Noooo!!! è la risposta finale. Indovinate di chi?
Totò Castellana
Alfonso rappresentaci e dacci le risposte di cui abbiamo diritto. Che figura ci fai tirandoti indietro cosa temi? Di cosa hai paura?
Tu sei il sindaco di Aragona e verso gli aragonesi hai dei doveri tra cui informarli.
Con questo tuo comportamento remissivo (Paura di Biagino) mi deludi e da tuo elettore mi offendi.
LA SUPERBIA è UNA BRUTTA BESTIA MIEI CARI!NN SOLO IL NOSTRO AMATO SINDACO PRETENDE KISSà QUALE GIORNALISTA “QUALIFICATO”(IN POKE PAROLE QUELLI NOSTRI LOCALI SO’ TUTTI O DI PARTE O INCOMPETENTI….KISSà SE ANKE X LA SUA PORTAVOCE HA QUESTO TRATTAMENTO!!)MA NN VUOLE IL CONFRONTO!!! BELLANCA KIEDE MENTANA (SKERZOSAMENTE) QUELL’ALTRO KIEDE SANTORO MA SCENDESSERO TRA I VIVI!!!!!MA KI CAVOLO SI CREDONO DI ESSERE????(IL BERLUSCONISMO COLPISCE TUTTI!!AHAHA) BENE ANZI BENISSIMO GLI ARAGONESI DEVONO RIMANERE NELLA TOTALE CONFUSIONE…..ANKE SE TRA I DUE LITIGANTI C’è IL TERZO INCOMODO NN SI CAPISCE XKè SI RESPIRA ARIA DI SUPERIORITà DA PARTE DI QUESTA SUPER AMMINISTRAZIONE !!! SICURAMENTE ENTRAMBI NN SONO AGNELLINI….MA LA PUZZA SOTTO IL NASO IL NOSTRO PRIMO CITTADINO SE LA PUO’ RISPARMIARE.
Avete visto cosa è successo a Raffadali e riportato dal “Corriere della Sera”
In chiesa l’omaggio «all’amico Totò»
Polemiche nel paesino di Cuffaro
Il presidente del Consiglio comunale ringrazia l’ex governatore condannato per aver favorito la mafia
http://www.corriere.it/cronache/11_giugno_25/cuffaro-omaggio-raffadali-polemiche_a8df9642-9f40-11e0-8488-e5128670a364.shtml
Ma recentemente qualcuno in paese (Aragona), nel corso di un incontro pubblico, ha sentito il dovere di ringraziare l’ex governatore della Sicilia TOTO’ CUFFARO…..!!!!!!! ???????
Ritornando al confronto Tedesco – Bellanca è giusto che lo stesso abbia luogo, da quel che sembra Bellanca è disposto a fare chiarezza e Tedesco no.
Vorrei sperare che il sindaco torni sui propri passi oppure non abbia a pentirsi di questa sua decisione spocchiosa che potrebbero rimproverargli gli stessi aragonesi ma, soprattutto, potrebbe rinfacciargliela all’infinito e per zittirla, nel corso della campagna imminente campagna elettorale, lo stesso Biagio Bellanca.
Una posizione che rasenta paura di confrontarsi. Perché anche ad Aragona si dice “Male non fare paura non avere”
Mediti sindaco… Mediti…