14 Ottobre 2024
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11 thoughts on “Morire dentro, di Giustizia – Intervista a Tiziana Ficalora

  1. lo Stato è sordo e non vede. E’ una storia che si trascina da anni nel disinteresse di tutti i politici che pensano solo a loro stessi.
    http://www.gianlucacongiusta.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=477&Itemid=72
    Le parole di Tiziana, mi hanno fatto venire un nodo in gola. Ma come si può essere tanto insensibili davanti al dolore di queste persone? Vittime due volte. Una volta per mano della mafia, l’altra per mano dello Stato. Tiziana, so che non serve, ma hai tutta la mia solidarietà. Un abbraccio affettuoso.
    Rosy

  2. Senza nulla togliere ai meriti del collega Ficalora vorrei però far sapere che il comnadante della marina mercantile più giovane d’Italia sono stato io clc Giorgio Blandina alla età di 26 anni.

    Vogliate porre la correzione
    Grazie

  3. Egregio Comandante Blandina,
    ritengo ‘doveroso’ riconoscerle il merito che reclama e per il quale chiede la correzione.
    Devo però purtroppo farle notare come l’articolo non fosse nè un modulo di partecipazione ad un concorso, nè ad una lotteria.
    Poteva pertanto risparmiarsi, e risparmiarci, una precisazione ad un articolo che certamente ben altri commenti avrebbe meritato.
    Evidentemente, la classe non è acqua… e neppure acqua di mare…
    Cordiali saluti
    Gian J. Morici

  4. Un’intervista veramente molto toccante. Mi hanno colpito le parole di Tiziana, che non chiede vendetta o meglio giustizia, ma solo di essere lasciata in pace e di potere vivere un po’ più serenamente.
    Continuate a scrivere, la gente ha bisogno di conoscere queste storie per capire veramente cosa è la mafia.

  5. Egr. direttore, leggendo le vicende legate alla famiglia Ficalora, e l’intervista di Tiziana, gettano nello sconforto le persone oneste e perbene, loro hanno subito un gravissimo danno, negli affetti familiari, che nessuna sentenza, potrà mai ripagare.

    Ma le ingiustizie di una “Giustizia ingiusta” possono colpire tutti, questi fatti, mi aprono ferite non ancora rimarginate, mi assale lo sconforto pensare che lo stato di diritto non esiste più, esiste solo la legge del più forte, dove i deboli e gli indifesi soccombono al potere corrotto e omertoso.
    Anche chi vi scrive sta subendo danni da una giustizia assente e sorda, i fatti; eravamo una famiglia normale e tranquilla, marito moglie e due figli, lavoro casa e qualche svago. Quattro anni fa, la mia famiglia, si trovò ad un bivio, dovevamo scegliere, da una parte una via illegale, molto facile da percorrere e redditizia, bastava solo chinarsi la schiena, dall’altra la via della legalità, piena di ostacoli ed in salita. Allora non abbiamo avuto alcun dubbio, abbiamo scelto la legalità e denunciato l’illegalità.

    Oggi, dopo 4 anni di sofferenze ed umiliazioni la nostra fiducia verso le istituzioni e la legalità, vacilla. In questi anni siamo rimasti soli, con le nostre denunce, abbiamo perduto la serenità, la salute ed il posto di lavoro, se si potesse ritornare indietro, con le esperienze negative vissute sulla propria pelle, quali la perdita del posto di lavoro e la salute che non c’è più, non so se rifaremmo le stesse cose o chineremmo il capo alla illegalità!!.

    Io cittadino onesto e rispettoso delle leggi dello Stato, come posso inculcare questi sani principi di giustizia e di legalità ai miei figli e domani ai miei nipoti, quando chi, per rispettare questi sani principi costituzionali, viene emarginato, ostracizzato proprio da chi lo dovrebbe tutelare e proteggere. Le istituzioni stimolano i cittadini a denunciare, a rompere questo muro di silenzio e di omertà, giusto, lo Stato di diritto ha bisogno di questi gesti eroici, ma la sua parte la fa??, o lascia poi il cittadino in balia dei suoi aguzzini??, senza questi gesti, la malavita organizzata e la mafia avrebbero vita facile, anche chi denuncia un sistema illegale, affaristico e di soprusi, nel suo piccolo contribuisce a risvegliare le coscienze ammorbate di paura e omertà.

    Oggi la nuova mafia, si nutre nel sottobosco malsano della società civile, sotto false spoglie, fa affari con pezzi delle istituzioni collusi, ed è li che lo Stato deve colpire duro, proprio alla radice, per non far germogliare più questo malefico fiore, che porta solo dolore e miseria morale.

    Anche lei sig. Morici ebbe a dire in commento, come non fosse necessario fare sforzi, per imbattersi in sistemi mafiosi.
    “Non è forse un comportamento mafioso lo scambiare un voto favorevole, decisivo per portare a compimento un progetto devastante per la collettività, in cambio di una poltrona?

    Non è forse un comportamento mafioso quello di chi distribuisce denaro pubblico ad amici e parenti o sistema gli stessi in enti pubblici o privati?

    O ancora: quello di chi chiede o si presta a truccare un concorso?
    E quello di chi preme, sollecita, “olia” i giornalisti affinché scrivano ciò che il “potere” detta, come vogliamo chiamarlo?”,
    è mafia tutte quelle azioni poste in essere per la sopraffazioni dell’uomo sull’uomo, ed è mafioso chi sa la verità e tace.

    Sono vicino con affetto alla famiglia Ficalora, e le auguro di trovare quella serenità fisica e spirituale, cui hanno tanto bisogno.

    Cordialità Cittadino rispettoso delle leggi

  6. La mia affettuosa solidarietà alla Famiglia Ficalora. Anche noi verifichiamo ogni giorno l’inadempienza di uno Stato che è presente solo quando “si devono risolvere i casi che hanno destato clamore sociale”.
    Liliana Esposito
    mamma di MASSIMILIANO CARBONE, 30 anni
    ucciso a LOCRI RC a settembre 2004
    esumato “per Affari di Giustizia” su richiesta di persone indagate “il 5 aprile 2007
    dimenticato perchè “la pista è quella ma non abbiamo elementi e forse tra 20 anni qualcuno parlerà” ( sic!)

  7. Importante anche x noi all’estero poter leggere queste testimonianze, purtroppo tragiche, x capire veramente che la Sicilia non è affatto “solo mafia”.

  8. E da mettere in scena questa forte testimonianza
    (Bravissimi: a raccontare la Figlia del Capitano;
    ad intervistare l’editore Gian Joseph Morici;
    & Debora Morici a recitare con Sentimento),
    incluso i commenti:
    in amfiteatro greco-romano
    & sia in Sicilia, in Italia, in Svezia & nel Mondo –
    la Forza della Cultura Siciliana.
    Ci sarebbe qc bravo regista,
    2 attori principali
    & comparse commentatori,
    musicista compositore,
    scenografo
    & audio & luci =
    facile ?!
    Importante, risveglierebbe tanta gente, secondo me.

  9. Intervista anche alla radio in Svezia & presto in audiolibro italosvedese “Nuovo Viaggio in Sicilia”.

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