Sulla questione dell’inquinamento del mare di san Leone (Agrgento), interviene il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Calogero Miccichè:
“E’ quasi arrivata la bella estate e si ripropone il solito dilemma: il mare di S. Leone è o non è inquinato? Credo che non ci sia bisogno di ascoltare il parere di alcuni “scienziati” circa la salubrità della battigia e delle acque del mare ad essa circostanti sapendo che le acque reflue (sarebbe meglio chiamarle acque di fogna non depurate) vengono scaricate a poche centinaia di metri attraverso un pennello a mare, o meglio un tubo di plastica più meno lungo e più o meno cola brodo. Già il solo fatto che le cosiddette “acque reflue” vengono scaricate senza essere depurate è un crimine ambientale, un reato punito severamente della legge.
Ma Agrigento è sempre stata terra di nessuno e mai niente si fa per impedire che le cose accadano e i soprusi si perpetrino. Perciò, fino a quando non si deciderà di fare un depuratore l’argomento in questione sarà solo il solito tormentone estivo senza soluzione”, scrive Lillo Miccichè e osserva che “Dove, come e quando costruire il depuratore non sta certo al singolo cittadino decidere, ma deve essere il comune, che deve darsi una mossa perché i cittadini non possono aspettare all’infinito.
Nell’attesa del depuratore, però, un altro argomento che fa rabbrividire molti cittadini che frequentano la spiaggia di S. Leone e le cui immagini stanno facendo il giro del mondo tramite internet: l’emersione del tubo nero della fogna che si è messo in bella mostra lungo il tratto di spiaggia che va dallo stabilimento della Pubblica Sicurezza al Ragno D’oro. E quando si dice che le disgrazie non vengono mai da sole, l’emersione di questo tubo fognario altro non è che la conseguenza delle forti mareggiate invernali che normalmente si abbattono su questo tratto di costa, a loro volta determinate dalla erosione – lo dico da tanti anni – che è stata accelerata da quando è stato riempito con materiale di risulta il tratto di mare nell’area industriale di Porto Empedocle dove si vorrebbe impiantare il rigassificatore.
Se poi in quel tratto di mare si dovesse realizzare un braccio più lungo, visto quel che accade oggi, nel giro di qualche anno vedremo scomparire, totalmente erosa, la spiaggia di S. Leone”.
Miccichè conclude il suo comunicato sottolineando: “Il Genio Civile, sezione delle opere marittime, prevedendo possibili danni, dopo tante richieste e progetti, ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente un finanziamento di 2 milioni e 300 mila euro per realizzare opere per il ripascimento della costa agrigentina. Tutti contenti: politici di governo e non; paternità, medaglie, e interviste.
Poi arriva il recente viaggio a Roma del sindaco Zambuto per elemosinare qualche spicciolo per il nostro disastrato centro storico.
Per interessamento del suo amico ministro Angelino, viene assegnata dal ministro dell’Ambiente Prestigiacomo la somma di 2 miloni e 300 mila euro per risanare gli ipogei del centro storico, (sempre motivo di grande preoccupazione per il sottoscritto che ha sempre denunciato la precaria condizione statica causata dal cattivo deflusso delle acque sorgive), guarda caso una cifra simile a quella per il recupero della costa agrigentina; e invece no, è la stessa cifra tolta al mare per darla agli ipogei! Infatti il Sindaco ha chiesto e ottenuto lo storno della somma, perché tanto il ripascimento lo farà la società del rigassificatore. E magari domani, chissà, potrebbe essere ancora riassegnata a qualche altra emergenza dell’ultima ora!!!. Una coperta troppo, troppo corta e una presa in giro insopportabilmente troppo, troppo lunga. Ma il sindaco non è contro il rigassificatore? E poi, si può e può permettere a uomini di governo di prendere in giro la città in questo modo?
E come accettare di scegliere se morire di fame anziché di sete o viceversa. Qui dal comico si passa al tragico.
Il comune si rende conto che anche quando sarà interrata la condotta fognaria, alle prime mareggiate questa riemergerà nuovamente? L’unica cosa che potrà impedire il riemergere della condotta fognaria, almeno per diversi anni, sarà solo un urgente lavoro di ripascimento, mentre il provvisorio lavoro di interramento della condotta fognaria, di esclusiva competenza del comune di Agrigento, tramite la Girgenti Acque, sarà tutto a spese dei cittadini vita natural durante.
Che cosa farà il Sindaco per evitare che la farsa diventi una tragedia perenne?”
4 thoughts on “Mare inquinato – Intervento di Lillo Miccichè”
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“Che cosa farà il Sindaco per evitare che la farsa diventi una tragedia perenne?”
Tante potreberro essere le risposte:
-potrebbe ricandidarsi al di sopra dei partiti;
-potrebbe ricandidarsi con FLI, PID,UDC, FORZA DEL SUD;
-potrebbe riprendere a lisciare il pelo del GATTO agrigentino…
comu si movi si movi,facissi sempri dannu!
…. na beata minkia !!!!
Riprendiamoci il nostro mare pulito
Il Sindaco continuerà a proporre rimpasti nella giunta in modo da cercare di condividere con altri responsabilità che competono esclusivamente a lui, in quanto, quale “OSPITE FISSO” dell’Amministrazione comunale, non ha mosso un dito per risolvere il problema dell’inquinamento marino; anzi, se risponde a verità quello che in molti sostengono, sta facendo perdere inutilmente il finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno, con il quale potrebbe completare l’impianto di depurazione incompleto del villaggio Peruzzo. Se ciò è vero, con quale coraggio va alla ricerca di finanziamenti vari per risollevare l’aspetto e l’economia di Agrigento, mentre fa perdere quelli di cui già dispone?