Se a livello nazionale su temi quali l’acqua e il nucleare, i sindacati si spaccano al loro interno, come nel caso della Cisl che dopo l’intervista ad Avvenire del segretario generale, Raffaele Bonanni, schierato a favore del nucleare e dell’acqua ai privati, ha lasciato trasparire pubblicamente il dissenso di 93 dirigenti che hanno deciso di prendere posizione e firmare un appello, c’è da dire che nella Valle dei Templi, il sindacato è unito
Collante di organizzazioni sempre più impegnate a fare una politica auto referenziata e prona ai desiderata di potentati economici e politici, un impianto industriale discusso sotto molteplici aspetti. Dalla mancata o comunque insignificante risposta occupazionale, al notevole impatto ambientale su un territorio che a un diverso sviluppo economico poteva ambire.
Senza entrare nel merito di aspetti di legittimità e liceità di un’opera industriale che parte già da un iter procedurale autorizzativo non proprio chiaro, per finire con la storia di un boss mafioso latitante, che al momento dell’arresto viene trovato con in tasca ‘pizzini’ che fanno riferimento all’impianto in questione.
Dinanzi fatti come quelli succitati, appare perfino superfluo ricordare come migliaia di cittadini, oltre il 90% di coloro che si sono recati alle urne, con il referendum del 2009, hanno ribadito il loro ‘NO’ alla realizzazione dell’impianto.
In nome e per perorare la realizzazione di quest’impianto, i sindacati hanno indetto una manifestazione per chiedere ascolto al sindaco di Agrigento Marco Zambuto. Venerdì 10 giugno dalle 11 davanti alla sede del Comune di Agrigento, i sindacati faranno sentire la loro voce a favore del progetto del rigassificatore di Porto Empedocle.
Poco importa se contro la realizzazione dell’impianto si è espresso il Tar del Lazio, e altrettanto poco importa se il 14 giugno prossimo dovrà pronunciarsi il Consiglio di Stato. Del resto, c’è poco da meravigliarsi dei comportamenti di organizzazioni che della trasparenza non possono certo fare il proprio vessillo.
Basti pensare agli scandali sulle assunzioni parentali, che un po’ in tutta Italia vedono coinvolti rappresentanti di quelle che dovrebbero essere organizzazioni a tutela dei diritti dei lavoratori, che si sono invece trasformate nel tempo in veri e propri uffici di collocamento per amici e parenti.
Ma di questo, abbiamo scritto abbastanza e solo chi non ha orecchie per sentire non ha sentito…
Dei livelli di vita delle fasce più deboli della popolazione, degli operai, dei lavoratori in genere, i precari, i disoccupati, si ricordano questi paladini allorquando assumono mogli,figli, zie e cugini, o di occupazione si parla solo quando si deve perorare un impianto di cotanto impatto ambientale?
Le organizzazioni sindacali non hanno più capacità e forza per difendere gli interessi dei lavoratori, sono totalmente schierate con governi e potentati economici. La costruzione del futuro è una questione che non appartiene più a loro e, purtroppo per loro, in Italia, ma non ad Agrigento, se ne stanno rendendo conto in tanti…
gjm
E’ una vergogna che sindacati sorti per difendere la volonta dei cittadini si mettano contro di essa.A questo punto dato che non sono rappresentativi si dimettano dalle loro cariche.Perchè sugli ottomila votanti ad Agrigento contro il rigassificatore c’erano una buona fetta di iscritti alla triplice che non si sentono rappresentati da questi signori.Dimissioni o referendum tra gli iscritti con regole certe e legali.