Un passato da ministro per il futuro Perillo. Il Toro di Falaride, era un originale strumento di tortura e di esecuzione la cui invenzione viene attribuita a Perillo.
Fu Perillo che propose a Falaride, tiranno di Agrigento, l’invenzione di un nuovo sistema per giustiziare i criminali: un toro di ottone, vuoto all’interno e con una porta sul fianco. La vittima veniva rinchiusa nel toro e un fuoco veniva acceso sotto di esso, riscaldando il metallo fino a farlo diventare incandescente: così la vittima all’interno arrostiva lentamente a morte.
Per far sì che niente di indecoroso potesse rovinare il suo diletto, Falaride ordinò che il toro fosse costruito in modo che il suo fumo si levasse in profumate nuvole di incenso. La testa era dotata di un complesso sistema di tubi e fermi, che convertivano le urla dei prigionieri in suoni simili a quelli emessi da un toro infuriato. Si narra anche che quando il toro veniva riaperto, le ossa riarse delle vittime brillavano come gioielli e venivano trasformate in braccialetti. Falaride lodò l’invenzione e ordinò che il sistema sonoro venisse provato dallo stesso Perillo. Quando Perillo entrò, venne immediatamente chiuso dentro e venne acceso il fuoco e così Falaride poté udire il suono delle sue grida.
Di certo non fu Angelino ad inventare il più moderno toro, ma un contributo da ministro di giustizia alla costruzione di questa macchina infernale l’ha data anche lui.
Suoi sono i lodi che portano il suo stesso nome. Vergognosi tentativi di promulgare leggi ad personam, volte solo alla salvaguardia del suo leader, Silvio Berlusconi.
Che sia stato per punirlo a causa del fallimento di ogni suo tentativo, regolarmente bocciato dalla Corte Costituzionale?
Che sia stato per le sue origini agrigentine, che hanno ricordato al premier l’antico toro di ottone?
Può darsi. L’unica certezza, è che il ministro di giustizia Angelino Alfano, autore forse del più elevato numero di provvedimenti incostituzionali mai proposti nel nostro paese, stando a quanto promesso da Berlusconi, in un prossimo consiglio nazionale del partito, entro fine mese, sarà il nuovo segretario nazionale del Pdl. Una figura, che nel partito non esiste.
Se Berlusconi non è riuscito a farsi approvare alcune leggine ad personam, c’è da dire che quantomeno in un partito dove la fa da padre-padrone, non ha avuto difficoltà alcuna a nominarsi un’inesistente carica di segretario di partito ad personam.
E mentre l’ex ministro si appresta ad entrare dalla porta sul fianco del toro (Pdl), sotto il quale già da tempo ardono fuochi che lo hanno reso rovente, il capo dello staff di un ministro del Pdl definisce senza mezzi termini la nomina in questione, “un efferato caso di omicidio politico”.
Chissà se si sentirà odore d’incenso – per altro, il guardasigilli è un fervente cattolico -, o se all’apertura della macchina infernale, , più che le sue ossa lucenti come gioielli, non resterà che un mucchietto di cenere e qualche ossicino bruciacchiato.
Intanto, i più fedeli collaboratori del ministro, si complimentano e porgono i loro migliori auguri per il futuro incarico.
Sadismo falaridiano?
Gian J. Morici
Punto il mio dito su questo Ministro che ha disonorato il sacro principio secondo il quale “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”!
La Legge è uguale per tutti i poveracci che non possono difendersi adeguatamente. Non è il caso del Presidente Berlusconi. I poveracci, che per chissà quale regia occulta sono stati buttati dentro una macchina chiamata giustizia, e per uscirne devono invocare al miracolo. Perché se è scritto che ha violato la legge, allora la legge ti si deve essere applicata, senza poterti difendere. Perché la giustizia è fatta per fare rispettare le regole dei poteri forti, economici del malaffare ed anche politico. Tu povero cittadino che per una vita hai creduto, e credi nella giustizia, non ti resta che sperare perché “Un giorno verrà il giudizio di Dio” pentitevi ….. disse un nuovo Santo.
Ma Angelino si è scordato delle sue origini, proveniente da una provincia al alta densità mafiosa, che basta prendersi il caffè al bar che diventi mafioso. Forse le tazzine non li lavano? La mafia è contagiosa ?
Un po di riflessione va fatta.
Angelino non dovrà fare niente, è il quarto uomo. Il primo rimane sempre Berlusconi. Lui darà gli ordini e tutti devono eseguire. Ci sono poi La Russa e Verdini. Alfano è quello che se le prossime elezioni andranno bene per il pdl il merito è di Berlusconi che ha saputo ricreare il partito, se invece le cose andranno male sarà il capro sacrificale. Così chi sta distruggendo il paese non sarà mai chiamato in causa.