Per una Italia che cambia un Sindacato che si rinnova
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A nome mio e di tutti i delegati della Uil Polizia che oggi rappresento ringrazio sentitamente tutti i convenuti a questo momento importante di democrazia, le autorità istituzionali, politiche, ecclesiastiche e militari, le associazioni e le altre Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato, nonché le importanti categorie della Uil e i gentili ospiti che hanno aderito al nostro invito.
Voglio cogliere questa importante opportunità per volgere un sentito ringraziamento ai nostri colleghi, oggi in quiescenza, che in passato, tra mille e più difficoltà, hanno servito con passione e diligenza la nostra amata Polizia di Stato.
Innovazione, per noi della Uil Polizia, non significa dimenticare il passato, anzi, è guardando indietro che si possono comprendere gli errori e le positività per costruire un futuro migliore, ed è per questa ragione che oggi vi chiedo ad osservare un minuto di silenzio e quindi di doveroso raccoglimento per tutti i nostri colleghi che hanno perso la loro vita per difendere le Istituzioni democratiche di questo Paese, e per tutti quegli uomini e quelle donne che hanno donato il bene più prezioso, la vita, per opporsi a tutti quei fenomeni criminali radicati nel paese quali la mafia, il terrorismo e qualsiasi altra forma di criminalità in genere.
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E’ indubbio che la fase congressuale per un sindacato è sempre un momento importante, lo è particolarmente per noi che oggi, ripartiamo da 1, ovvero dal primo congresso perché grazie all’integrazione tra due soggetti sindacali , UILPS e S.U.P., si concretizza la U.i.l. Polizia, un sindacato nuovo che affonda le sue radici su di una trentennale esperienza maturata all’interno del sindacato unitario e che si prefigge importanti ed innovativi risultati per la categoria che vuole rappresentare. La Uil Polizia è il primo soggetto sindacale della Polizia di Stato che ha deciso di aderire direttamente ad una grande confederazione sindacale quale è la UIL, questo a 30 anni dall’importante riforma della Polizia di Stato. Poiché riteniamo che non è più possibile limitare le libertà sindacali dei <<cittadini Poliziotti>> rilegandoli ad una, seppur valente, rappresentanza interna. Agrigento in questo vuole essere protagonista, sottolineando la necessità di una organizzazione democratica, pluralista, impegnata costantemente nella risoluzione concreta dei problemi della categoria, elementi per noi indispensabili senza i quali, altrimenti, si rischierebbe di divenire un sindacato dalle facili enunciazioni destinato ad un fallimento nella sua interezza. Siate certi che dai dirigenti sindacali che grazie ai congressi si concretizzeranno, pretenderemo, ad ogni livello di responsabilità serietà e risolutezza nell’affrontare le importanti problematiche che attanagliano la nostra categoria. La struttura provinciale che da qui ad oggi pomeriggio si formerà grazie a tutti i delegati eletti democraticamente nei posti di lavoro, proseguiremo senza indugio alcuno a difendere i diritti dei lavoratori di polizia in questa provincia, nella certezza di corrispondere al meglio le loro aspettative, seppur nelle mille e più problematiche che affliggono l’intero paese.
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Gli Uomini e le Donne della Polizia di Stato che operano nella provincia di Agrigento, hanno sempre dimostrato giorno dopo giorno dedizione al proprio lavoro nell’interesse della collettività, e senza timore di smentita, questo è stato apprezzato da tutta la cittadinanza, identificando nella nostra istituzione un punto fermo di riferimento, malgrado le mille e più incombenze a cui quotidianamente siamo sottoposti per mantenere livelli accettabili di sicurezza. E’ indiscutibile l’impegno profuso dalla Polizia di Stato nella lotta contro la criminalità organizzata e comune malgrado insista nella nostra competenza territoriale una problematiche di rilevanza mondiale quale l’immigrazione di cittadini extracomunitari verso le nostre coste e che ha messo a dura prova l’intero sistema sicurezza in Europa, e che in qualche modo ha visto la stessa Comunità Europea temporeggiare nel trovare una linea risolutiva condivisa ,lasciando al solo governo italiano il tentativo di risolvere la vicenda, sottolineando, di conseguenza, come sia ancora fragile l’Europa in quanto tale. Nonostante ciò in provincia brillanti operazioni antimafia sono state conseguite dagli uffici investigativi e dai cinque Commissariati di Polizia che con elevatissima professionalità hanno assicurato alla giustizia pericolosissimi latitanti, ricercati in tutto il mondo per essersi resi responsabili di crimini efferati.
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E’ giusto ricordare in questa sede la nostra costante azione sindacale intrapresa in questi anni, ove abbiamo sempre sottolineato la necessità di un adeguamento dell’organico esistente per fronteggiare con più serenità le mille e più tematiche che investono la nostra provincia, ribadendo che fenomeni, quali quello dell’immigrazione, non possono e non devono essere considerati in un ottica repressiva o di temporanea soluzione di ordine e sicurezza pubblica, perché così non é. Ad ogni modo per le sue abnormi proporzioni necessita di un congruo potenziamento d’organico e di tecnologie per espletare la nostra peculiarità ponendoci quale supporto di altri organismi che in questi mesi di grande esodo hanno dimostrato parimenti la loro professionalità, siamo convinti che lo sforzo lavorativo a cui ci siamo sottoposti verrà riconosciuto da tutti ed in particolare dai nostri vertici, anche in questo caso di grave emergenza la Uil Polizia non ha mai dato adito a sterili polemiche ma ha sempre ricercato la concreta risoluzione delle molteplici problematiche emerse, finalizzate alla salvaguardia dell’integrità professionale ed umana degli operatori di Polizia attraverso il costante e avvolte faticoso dialogo con i vertici Istituzionali.
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La nostra provincia è dotata di circa 600 unità tra Uomini e Donne (incluse le specialità) un organico che, come dicevamo, con grande sacrificio riesce a soddisfare le esigenze complessive dell’apparato sicurezza dell’intera provincia,in concorso con le altre Forze di Polizia e grazie anche al personale del ruolo civile del Ministero dell’Interno che svolge con professionalità un abnorme lavoro burocratico di supporto, malgrado, anche in questo caso, vi sia un esiguo numero di personale. Un territorio da presidiare vasto ove sono ubicati cinque Commissariati di Pubblica Sicurezza tutti di vitale importanza per il ruolo che ognuno di essi svolge: Sciacca, Porto Empedocle, Palma di Montechiaro, Licata e Canicattì. Presidi che negli anni avevano avuto un discreto adeguamento d’organico e che oggi, come in gran parte d’Italia, soffre non solo per la mancata assunzione di personale, ma per un numero sempre più elevato di personale, che ha maturato gli anni per la quiescenza. Inoltre proprio per il mancato flusso che dovrebbe esserci tra i pensionamenti e le assunzioni l’età media del Poliziotto in Italia oggi è di circa 44 anni,e quindi anche il poliziotto agrigentino, un dato che dovrebbe fare ampliamente riflettere la nostra classe politica, sia essa di sinistra, di centro che di destra, poiché, come abbiamo sempre detto, la sicurezza è un bene di tutti e non può essere individuata o creduta appannaggio di una sola parte politica. Ci auguriamo che la promessa fatta dal Ministro dell’interno Roberto Maroni, ribadita nel corso della celebrazione del 159° anno della fondazione della Polizia di Stato, e cioè dell’assunzione di 5000 operatori di Polizia entro il 2011, non cada nel vuoto a causa di logiche perverse della Politica, ma che sia una affermazione ragionata derivata dalla consapevolezza della grave situazione che stiamo vivendo dal quale può scaturire il collasso della sicurezza interna del nostro paese .
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Anche per le specialità della Polizia di Stato nella nostra Provincia registriamo significative difficoltà sia organizzative che di piante organiche, carenze attenuate dal grande spirito di abnegazione del personale, consapevole dell’importante ruolo che svolge nell’ambito di una Provincia difficile quale è la nostra che non solo è tagliata fuori da un sistema viario e ferroviario fatiscente ma è priva finanche di un piccolo aeroporto.
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E sempre in questa sede che riteniamo il sale della democrazia interna, che urliamo la necessità dell’unità sindacale all’interno della Polizia di Stato perlomeno tra quelle organizzazione mature e lungimiranti. Unità che non vuol dire omologazione di idee, anzi, ma la necessità, nel rispetto delle proprie diversità ideologiche, di affrontare comunemente, senza inutili conflittualità e dietrologie , tematiche che oggi stanno penalizzando tutti. Una unità in cui la Uil Polizia di Agrigento crede e si farà autorevole portavoce in ogni sede per il bene di tutta la categoria.
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Concludo, ringraziandovi della cortese attenzione, invitandovi fin da subito a voler dare un vostro prezioso contributo in questo convegno, che senza particolari velleità ha voluto proporsi esclusivamente quale mezzo, ancora una volta per parlare di sicurezza in un territorio difficile quale è il nostro.
Grazie a tutti voi.
IL SEGRETARIO GENERALE
ALFONSO IMBRO’